Lunedì, 14 Giugno 2021 07:01

UNA GENERAZIONE DI “SENIOR DIGITALI”

Di Renzo Grison Segretario Provinciale Fap-Acli Vicenza Di Renzo Grison Segretario Provinciale Fap-Acli Vicenza

A SORPRESA…

UNA GENERAZIONE DI “SENIOR DIGITALI”

La pandemia ha favorito l’uso dei mezzi e la frequentazione di internet da parte degli anziani: per rinsaldare i legami famigliari e sociali, per usufruire di servizi utili a mantenere alta la qualità della vita.

Attenzione però alle molte insidie della rete, per questo servono le iniziative della FAP Acli di Vicenza con la palestra digitale

 

 In Italia, paese ancora fanalino di coda, in Europa, nell’alfabetizzazione informatica, si sta affermando una nuova generazione di “senior digitali”. Una platea che in concomitanza con i mesi di lockdown e distanziamento, è diventata sempre più ampia. Un connubio anziani-tecnologie digitali che peraltro si stava già da un po’ affermando in Italia. Infatti, secondo dati Istat, nel 2016, oltre 1 pensionato su 4 (25,6%) nella fascia d’età 65-74 utilizzava internet con regolarità e il 12,6% con frequenza quotidiana. Una cifra sorprendente rispetto al 4,4% di anziani con una minima competenza informatica nel 2003. Da considerare poi che l’uso del web nella fascia d’età 60-64 risultava quasi doppio, al 45,9%. In un prossimo futuro dunque, computer, web e smartphone apparterranno tanto agli anziani quanto alle classi di età più giovani.

Ma qual è la motivazione che spinge tanti senior a cimentarsi con strumenti informatici? In realtà non uno ma molti sono i vantaggi che gli anziani, con il senso pratico caratteristico di chi ha molta vita sulle spalle, hanno intuito possano derivare dall'utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal web, per dare un significativo tocco di qualità alla propria vita quotidiana, soprattutto se età e salute cominciano a limitare la loro mobilità.

Infatti, mantenendosi connessi, si possono tener vivi i rapporti con amici e familiari anche a distanza; mantenersi informati sul mondo che ci circonda, leggendo giornali e riviste online; occuparsi di operazioni bancarie o burocratiche; prenotare prestazioni mediche, monitorare le liste d’attesa, pagare il ticket, visualizzare referti, individuare e contattare la farmacia più vicina; e ancora fare acquisti ormai di qualsiasi tipo e a prezzi convenienti sul mercato digitale.

Ma connettersi fa anche bene alla salute mentale, come ormai molti studi confermano, rallentando il fisiologico declino cognitivo: allena la memoria, sviluppa nuove competenze, riduce l'isolamento e favorisce la socializzazione allontanando anche i rischi della depressione senile.

Uno studio condotto nei mesi scorsi da Deloitte, una delle più autorevoli società di consulenza finanziaria e tecnologica a livello mondiale, ha evidenziato un significativo incremento dell'utilizzo di strumenti informatici durante la pandemia da parte della popolazione anziana con risultati sorprendenti. Il 44% dei pensionati europei intervistati e ben il 59% di quelli italiani, costretti all’isolamento e spaventati dal contagio, hanno utilizzato app e servizi digitali come la telemedicina, lo shopping on-line, operazioni bancarie e con la pubblica amministrazione, e strumenti per comunicare a distanza con i propri cari.

Certo, la tecnologia non è solo un elemento positivo. Ha degli effetti collaterali da cui è bene guardarsi. Anzitutto dalla “infodemia”, ovvero quel fenomeno che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha definito come «abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno». Una parola che fa riflettere sul potenziale uso eccessivo e sbagliato della tecnologia e i dirompenti effetti che può avere sulla società. La tecnologia può essere un compagno utile e affidabile per la terza età, ma come qualunque altro strumento occorre sapere come rapportarsi a essa per evitarne i potenziali lati negativi: il gioco di azzardo online, e-mail truffa e siti di acquisti facili con richiesta di cedere le proprie coordinate bancarie o altri con informazioni, in particolare mediche, errate o fuorvianti sono pericoli di cui è necessario essere sempre consapevoli quando si accede a Internet. E questo vale anche per gli anziani che potremmo definire “senior digitali” perché frequentano e utilizzano già da tempo gli strumenti digitali, in particolare computer e smartphone, e ne hanno pertanto maggior padronanza.

Il Dipartimento di Scienze economico-aziendali dell’Università di Milano-Bicocca ha pubblicato recentemente i risultati di una interessante ricerca “Senior, competenze finanziarie, nuove tecnologie e Covid-19”, condotta fra un campione di 328 ultrasessantacinquenni del nord Italia, con discrete capacità e conoscenze digitali, sull'uso di strumenti informatici   durante la pandemia. Emanuela Sala, coordinatrice dello studio ha spiegato che l'obiettivo dello studio era “Indagare l'impatto delle relazioni sociali tradizionali e di quelle online, mediate da tecnologia e social network, sul benessere psico-fisico delle persone anziane e su alcuni aspetti correlati, come la solitudine”. Il 43% degli intervistati si è definito fiducioso delle proprie capacità di fare ricerche in rete, e il 40% ha dichiarato di aggiornarsi costantemente sulle nuove tecnologie. Mariangela Zenga, del dipartimento di Statistica, del gruppo di ricerca, ha aggiunto che "questi senior hanno mostrano un comportamento di curiosità e volontà di apprendimento sulle piattaforme online, paragonabile a quello riscontrato in gruppi di adolescenti durante precedenti studi". Inoltre, il 58% degli anziani del campione testato ha dichiarato di possedere un computer se non addirittura due (21%), l’80% ha un cellulare con accesso a internet e il 40 % possedeva anche un tablet. La ricerca, oltre a confermare i vantaggi già sopra elencati derivanti dall'utilizzo di strumenti informatici ha anche  evidenziato alcuni rischi e pericoli e che, nonostante le persone avessero già una certa dimestichezza con gli strumenti digitali rispetto alla media degli anziani d’Italia, gli agguati sono sempre dietro l’angolo:  "circa il 34% ha dichiarato di aver ricevuto email che chiedevano di rivelare le proprie credenziali, il 18% ha acquistato o attivato involontariamente servizi su siti internet o al telefono che poi si sono rivelati delle truffe, scaricando per esempio oroscopi o suonerie". E il 12% ha rivelato che la sua carta di credito è stata utilizzata da terzi in modo illecito. La coordinatrice dello studio ha precisato che dalle risposte date risultava che “questi anziani avevano ben chiaro che i loro dati potevano essere captati e che si ponevano il problema della privacy, ma a volte erano in difficoltà, soprattutto se le informazioni e condizioni poste erano molto contorte e i caratteri molto piccoli". E ha aggiunto che “queste osservazioni dovrebbero essere prese in considerazione da chi gestisce servizi che potrebbero dimostrare maggiori sensibilità nei confronti di questa utenza, evitando barriere, visto che c’è una potenzialità inespressa che dovrebbe essere valorizzata". Ha ricordato anche che “le lamentele maggiori hanno riguardato i siti delle banche - che "continuano a cambiare" - e quello dell’Inps "ancora troppo complesso".

L’interesse per il digitale anche tra gli over 65 ha dunque ricevuto un impulso significativo dai condizionamenti imposti dalla pandemia, evidenziando tutti i benefici ma anche i rischi connessi. Occorre pertanto tanta prudenza accompagnata dalla convinzione che nessuno nasce “imparato” come ci dicevano i nostri professori a scuola. Anche per questo motivo esistono oggi molti programmi e corsi educativi per insegnare agli anziani il corretto uso di Internet, per poter godere al meglio dei suoi benefici senza cadere nelle sue occasionali trappole. Anche Fap Acli di Vicenza propone ai propri soci una “Palestra digitale”, dei corsi, gratuiti, di alfabetizzazione informatica e digitale, che si svolgeranno parte in presenza e parte on-line e che inizieranno nel mese di settembre prossimo. Ma già ora chi fosse e incuriosito o interessato può accedere ai video incontri introduttivi presenti nella nostra “Piattaforma formativa” sempre riservata ai soci.  Clicca qui

 

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