730 integrativo: quando si può fare?
Il 730 integrativo è fattibile solo in alcuni casi, cioè in presenza di eventuali errori che il contribuente abbia commesso a proprio sfavore nel modello originario. Che significa? È chiaro che si tratta di errori non intenzionali, come dimenticanze o errata compilazione di importi. In pratica l’errore è a sfavore quando comporta uno svantaggio per il contribuente, che dunque ha l’opportunità di recuperare in tempi brevi con la soluzione dell’integrativo.
Si pensi ad esempio alle spese detraibili dimenticate. A tal riguardo potremmo citare il caso del rigo E1 – quello delle spese mediche – dove frequentemente capita di integrare modelli in cui i contribuenti hanno dimenticato di inserire uno scontrino qui o una fattura là, che spesso fanno la differenza se si tratta di importi non trascurabili. O magari quando una fattura medica, sportiva, universitaria ecc, che si credevano smarrite vengono improvvisamente ritrovate a dichiarazione ormai trasmessa.
In molti altri casi, invece, l'incremento delle detrazioni spettanti deriva dalla correzione dei carichi fiscali, soprattutto quando ci sono i figli di mezzo. Ad esempio capitano situazioni in cui si scopre che un figlio o un familiare ritenuto fiscalmente “autonomo” avrebbe in realtà potuto essere messo a carico perché detentore di un reddito imponibile non superiore alla soglia di 4.000 o 2.840,51 euro annui.
730 integrativo: quali tipologie esistono?
Una delle domande più ricorrenti è la seguente: ma è possibile trasmettere autonomamente un integrativo, come se fosse un normale 730 precompilato, oppure devo per forza affidarmi a un CAF/commercialista? In linea di massima la presentazione autonoma non è mai possibile come per i normali precompilati dell’Agenzia che vanno trasmessi entro il 30 settembre.
Distinguiamo però le diverse casistiche in modo da fare chiarezza. Il 730 integrativo presuppone infatti tre diverse tipologie che variano a seconda dell’errore commesso nella dichiarazione originaria. Abbiamo allora il modello di tipo:
- “01” (cioè il codice numerico da inserire sul frontespizio per distinguere appunto la tipologia di integrativo), qualora la correzione fosse effettuata solo per modificare determinati redditi dichiarati in misura superiore rispetto a quelli effettivamente percepiti, oppure per inserire oneri detraibili/deducibili dimenticati in precedenza;
- “02”, se invece si dovessero rettificare soltanto i riferimenti del sostituto d’imposta;
- “03”, se le rettifiche riguardassero sia i dati del sostituto che i redditi computati in eccesso o le voci detraibili/deducibili.
a correzione è il 25 ottobre, termine annuo di presentazione dei cosiddetti modelli “integrativi”,
730 integrativo: come si trasmette?
Quindi, per rispondere alla domanda “come trasmettere il 730 integrativo?”, va detto che l’unica casistica nella quale il contribuente potrebbe fare a meno di rivolgersi all’intermediario (CAF o commercialista che sia) è il modello di tipo “02”, quindi per correggere il quadro del sostituto d’imposta, per di più – attenzione – solo se il 730 originario fosse stato trasmesso in via autonoma tramite la precompilata sul sito dell’Agenzia. In tutti gli altri casi la trasmissione autonoma non è fattibile, quindi servirà per forza un intermediario come CAF ACLI. Dovendo infine correggere errori che hanno inciso sull’esito fiscale della dichiarazione, sotto forma di un minor credito o di un maggior debito, occorrerà presentare tutta la documentazione che dimostri la necessità di mettere mano al modello (quindi ad esempio le eventuali fatture dimenticate o gli eventuali redditi dichiarati in misura più elevata di quanto realmente percepito).
730 integrativo: quando scade?
La scadenza è fissata al 25 ottobre 2024.