Il 2020 ed il 2021 saranno ricordati come un biennio di straordinaria importanza nelle vicende umane, a causa del drammatico manifestarsi della pandemia da Covid-19. In questi giorni il nostro Paese sembra avviarsi al ritorno ad una situazione generale di quasi normalità, per effetto dei positivi dati scientifici correlati alla forte riduzione dei contagi. Cercare di trarre un bilancio di un periodo così travagliato è un tentativo estremamente complesso, ma in primo luogo intendo evidenziare che, a mio avviso, le ferite provocate dall’emergenza Covid-19, con il loro strascico di decine e migliaia di morti in Italia e di milioni nel mondo, rappresenta la punta di un iceberg di sofferenze ancora più profonde e non tracciabili dai tamponi antigenici: lacerazioni psicologiche, drammi economici, deterioramento dei rapporti familiari, difficoltà ad immaginare un futuro e marginalizzazione di anziani e giovani, categorie più di altre colpite da un processo di atomizzazione sociale. Come ACLI di Vicenza aps siamo chiamati a dare ancora più valore alle tipiche fedeltà associative, che da sempre sono orientate al prendersi cura e a valorizzare la persona e le comunità. E’ necessario ripartire, allora, dalla riscoperta della socialità, della solidarietà e del mutuo aiuto tra le persone, dalla bellezza dell’incontro con l’altro e dal carisma che ciascuno può esprimere nel perseguimento del bene comune .
Prima di chiedere alle istituzioni, alla società organizzata ed alle infrastrutture dello Stato orientate alla tutela dei cittadini in attuazione dei precetti costituzionali, le ACLI di Vicenza aps si interrogano quotidianamente su cosa possono fare per gli altri e la risposta è una sola: rimettere al centro le persone e le comunità e questo, gentili lettori sarà il nostro impegno quotidiano ora e negli anni a venire.