Con il comunicato del 14 luglio, Cassacolf annuncia l’avvio del bonus colf e badanti e offre indicazioni su come funziona il rimborso destinato ai datori di lavoro non autosufficienti che si trovano nella necessità di essere aiutati in casa da un assistente familiare.
Il rimborso può arrivare a 3.600 euro complessivi e corrisponde a 300 euro al mese per un massimo di 12 mesi consecutivi.
La prestazione spetta al datore di lavoro iscritto alla Cassa che presenti, però, le seguenti caratteristiche:
- una patologia certificata di non autosufficienza permanente;
- il versamento di almeno un anno di contribuzione in favore della Cassa;
- 67 anni compiuti al momento dell’iscrizione alla Cassa.
Cassacolf, per verificare la sussistenza di questi requisiti, incaricherà un medico con specifica esperienza che analizzerà le richieste.
Il medico incaricato si pronuncerà sulla base della documentazione allegata alla domanda che certifichi lo stato di non autosufficienza permanente del richiedente.
La Cassa potrà comunque richiedere la cartella clinica e ogni altra documentazione aggiuntiva in originale per provare la patologia.
In particolare, per non autosufficienza la Cassa intende uno stato d’incapacità fisica che impedisce di svolgere le semplici azioni di vita quotidiana, come ad esempio:
- lavarsi;
- vestirsi e svestirsi;
- usare i servizi;
- nutrirsi.
Per ciascuna di queste attività il medico valuterà il grado di autonomia assegnando un punteggio. Lo stato di non autosufficienza permanente viene riconosciuto quando la somma dei punteggi raggiunge almeno 40 punti.
Bonus colf e badanti: come richiedere il rimborso fino a 3.600 euro
Quando si sia verificata la perdita dell’autosufficienza in modo permanente, il richiedente o il suo rappresentante che vuole ottenere il bonus colf e badanti deve fare domanda per iscritto a Cassacolf e inviarla al seguente indirizzo di posta elettronica:
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All’istanza dovranno essere allegati i seguenti documenti:
- il questionario di valutazione compilato dal medico curante che attesti la perdita di autosufficienza permanente integrato da una relazione medica sulle cause di tale perdita;
- la documentazione in possesso del richiedente necessaria per la valutazione degli stati patologici da cui è affetto.
Dalla data di ricevimento di tale documentazione decorre il periodo di accertamento da parte di Cassacolf che, in ogni caso, non può superare i 60 giorni.
Ultimati i controlli, la Cassa comunica per iscritto al richiedente, se riconosce o meno lo stato di non autosufficienza permanente.
In caso di esito positivo della richiesta, il bonus verrà riconosciuto dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Nel link seguente si allega il modulo messo a disposizione da Cassacolf per compilare la domanda a cui è allegato anche il questionario di valutazione sulla non autosufficienza permanente che deve essere utilizzato dal medico curante.
ATTENZIONE: Se sono stati versati contributi contrattuali per 4 trimestri consecutivi e raggiunta la soglia minima di versamenti pari a € 25, il datore di lavoro avrà diritto alle seguenti prestazioni.
Si potranno verificare l’importi pagati di Cassacolf direttamente sui bollettini INPS
L’importo pagato di Cassacolf all'interno del Mav si trova associato al codice “F2”.