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Lunedì, 13 Dicembre 2021 07:40

Essere anziani in Valle dell'Agno, i bisogni di cura e il futuro dell’offerta assistenziale

Le problematiche emerse sono comuni a tutti territori, mettendo in evidenza la necessità di un coordinamento tra le strutture sanitarie, i servizi sociali comunali e le famiglie. Anche in questo settore sarà importante utilizzare al meglio i fondi del PNRR. Centrale comunque il ruolo delle Case di Riposo e delle RSA.

 L’associazione “AREA Gruppo Imprenditori e Professionisti Valle dell’Agno ha organizzato, il 3 dicembre scorso, l’incontro “Essere anziani in Valle dell’Agno, i bisogni di cura e il futuro dell’offerta assistenziale” presso l’ex chiesa di San Giovanni a Cornedo, splendida sede appena restaurata e a disposizione della comunità. Va sicuramente un plauso a questa associazione e al suo presidente Luca Romano per aver acceso i riflettori su un tema, molto complesso ma di estremo interesse ed attualità, riunendo i numerosi portatori di interesse che gravitano attorno, per analizzare problemi, e prospettive anche alla luce delle opportunità offerte dalle risorse provenienti dal  PNRR.

Gli obiettivi del convegno sono stati ben rappresentati dal presidente dell'associazione Area: “La transizione demografica che stiamo vivendo si caratterizza per un aumento quantitativo della popolazione anziana. Il Covid con i suoi effetti ha reso ulteriormente complessa l'organizzazione dell'offerta per prevenire le patologie croniche invalidanti, assisterere gli anziani socialmente più fragili e curare le non autosufficienze più fragili. Con questo convegno il Gruppo Area intende promuovere alcune azioni che sono fondamentali per affrontare i prossimi anni, investendo in modo appropriato le grandi risorse che ci vengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tra le autorità presenti ai lavori, il Ministro per la Disabilità, la vicentina Erika Stefani, l’on. Giuseppe Paolin, componente della XII° Commissione Affari Sociali della Camera, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Nicola Finco e il Consigliere Giacomo Possamai,

numerosi Sindaci della vallata. Hanno inoltre partecipato attivamente ai lavori vari autorevoli rappresentanti di istituzioni sanitarie e socioassistenziali, e dell'associazionismo assistenziale laico e cattolico. Tutti hanno portato un proprio interessante contributo ai lavori del Convegno, ma meritano sicuramente particolare attenzione le relazioni di Luca Romano e di Roberto Volpe presidente URIPA (Unione Regionale Istituzioni e Iniziative Pubbliche e Private di Assistenza).

Luca Romano, dopo aver presentato alcuni dati statistici che evidenziano la rilevante presenza degli ultrasessantacinquenni anche nella Valle dell'Agno con tutti i problemi che ciò comporta nella assistenza agli anziani fragili e non autosufficienti, ha dimostrato che le prospettive per i prossimi anni vedono un ulteriore forte incremento dei bisogni assistenziali nei confronti di anziani pluripatologici sia a domicilio che negli istituti di ricovero e assistenza. Ha posto l'accento in particolare su due aspetti particolari.          

Il primo è relativo alla assistenza domiciliare in merito alla quale il PNRR fa un salto di scala sulle politiche domiciliari e la medicina territoriale. Tuttavia sarà fondamentale una stretta collaborazione tra  assistenza residenziale delle Case di riposo ed RSA e domiciliare, nell'ambito di una adeguata programmazione degli interventi e con una logica di rete che deve vedere come altri protagonisti le strutture sanitarie delle ASL e i Servizi sociali dei Comuni, per poter affrontare, con il Medico di famiglia, i casi più problematici di anziani non  autosufficienti con  plurupatologie, malati terminali,  malati  Alzheimer, che devono essere seguiti continuativamente e con elevati bisogni sanitari e assistenziali. Da questo deriva una seconda criticità che riguarda le difficoltà delle famiglie a far fronte ai problemi assistenziali sia per il mutare della loro composizione sempre più nucleare, con scarse risorse economiche, che deve affidarsi per la cura degli anziani sempre più spesso a badanti. Questo tema, come quello dei volontari e dei caregiver, meriterebbe un approfondimento speciale e la ricerca di soluzioni e supporti adeguati ai carichi di impegno che le famiglie spesso devono affrontare.                                                                           Roberto Volpe ha innanzitutto fatto memoria del prezzo pagato con la vita da tanti anziani a causa della pandemia da Covid in particolare nelle RSA ed ha auspicato che il loro sacrificio non sia stato inutile. Ha ricordato poi che gli anziani più a rischio di non autosufficienza sono soprattutto gli ultraottantenni a causa della loro maggior fragilità sanitaria e talora anche sociale. Ha quindi denunciato una forte contraddizione presente nei progetti del PNRR: l’Italia, tra i Paesi europei, si trova agli ultimi gradini per posti letto per non autosufficienti e le risorse previste per le RSA nel PNRR sono destinate per trasformarle in appartamenti protetti. Bene l'impegno per la domiciliarità e la medicina territoriale, ma arriva il momento per molti anziani in cui la famiglia non riesce ad assicurare una assistenza adeguata e bisogna cercare un posto letto in una RSA.

Dove oltre alla carenza di letti in convenzione c'è il problema della carenza del personale infermieristico e degli operatori sociosanitari che appena possono se ne vanno a lavorare altrove perché i contratti li penalizzano molto economicamente con il rischio di creare le condizioni per una demotivazione e uno scadimento della qualità della assistenza. Ha quindi auspicato che finalmente si realizzi la riforma della non autosufficienza e che la Regione Veneto attui controlli costanti sulle case di riposo, soprattutto private e proceda con la riforma delle Case di Riposo e delle RSA.

 Dove oltre alla carenza di letti in convenzione c'è il problema della carenza del personale infermieristico e degli operatori socio sanitari che appena possono se ne vanno a lavorare altrove perché i contratti li penalizzano molto economicamente, creando anche le ni per una demotivazione e uno scadimento della qualità della assistenza. Ha quindi auspicato che finalmente si realizzi la riforma della non autosufficienza e che la Regione Veneto attui controlli costanti sulle case di riposo, soprattutto private e proceda con la riforma delle Case di Riposo e delle RSA.

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