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La Pensione di Cittadinanza è una integrazione economica al reddito per i nuclei familiari composti da persone con un’età di almeno 67 anni, è una prestazione mensile erogata dall’INPS in base alla condizione del nucleo familiare con determinati requisiti anagrafici, reddituali e patrimoniali attestati dal modello ISEE 2019.

Nucleo familiare

Tutti i componenti del nucleo familiare, non solo il capofamiglia, devono avere un’età pari o superiore ai 67 anni ed essere residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo.

Inoltre il nucleo familiare deve essere composto da cittadini italiani, dell’Unione Europea o stranieri in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo.

Requisiti economici

Quali sono i requisiti di reddito e patrimoniali?

  • possesso di un ISEE del nucleo familiare inferiore a 9.360 €
  • patrimonio immobiliare, come terreni e fabbricati, non superiore ai 30.000 €, esclusa la prima casa di abitazione
  • patrimonio mobiliare, cioè somme depositate sul conto corrente bancario o postale, o investite in titoli ed obbligazioni, non superiore a 6.000 € per un solo componente, incrementato di 2.000 euro per ogni familiare successivo al primo.
    Questi massimali sono incrementati di 5.000 € per ogni componente del nucleo familiare con disabilità e di 7.500 € per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente. Nel calcolo del reddito non viene considerata l’eventuale indennità di accompagnamento
  • nessun componente del nucleo deve possedere autoveicoli immatricolati nei sei mesi precedenti la domanda.

La Pensione di Cittadinanza è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa o con le prestazioni di disoccupazione, integrando tali redditi fino ad arrivare, complessivamente, all’importo massimo di 780 € mensili.

Importo della Pensione di Cittadinanza

La pensione è composta da due voci:

  1. l’integrazione del reddito è di massimo 630 € mensili
  2. un contributo per il pagamento del canone di locazione pari ad un massimo di 150 € mensili

Quindi la somma massima che si può percepire è di 780 €, ma può essere ridotta se si è in possesso di redditi di qualsiasi natura, esclusa l’indennità di accompagnamento.

La Pensione di Cittadinanza può essere richiesta da tutti i titolari di pensioni minime, di assegno sociale, di invalidità civile o di pensioni al di sotto di 780 €, comprese le pensioni di reversibilità.

Domanda per la Pensione di Cittadinanza

Per inoltrare la domanda di Pensione di Cittadinanza è necessario essere in possesso della dichiarazione DSU o ISEE 2019 già fatta al CAF, senza questo modello non è possibile procedere con la richiesta.

Le sedi del Patronato ACLI sono a disposizione per la presentazione della domanda, sarà poi l’INPS a verificare il possesso dei requisiti necessari e così determinare il beneficio economico, in base a quanto prevede la norma.

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Il Reddito di Cittadinanza è la nuova misura di integrazione al reddito familiare, riservata a chi non supera determinati requisiti. Ecco in sintesi i punti chiave.

Chi può fare la domanda
Cittadini italiani, europei o soggiornanti di lungo periodo, a condizione che risiedano in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 anni in via continuativa.

Requisiti economici
possesso di un ISEE 2019 del nucleo familiare inferiore a 9.600 €
patrimonio immobiliare, cioè terreni e fabbricati, non superiore a 30.000 €, esclusa la prima casa di abitazione.
patrimonio mobiliare, ovvero il denaro depositato sul conto corrente bancario o postale, o investito in titoli ed obbligazioni, non superiore a 6.000 €, aumentato di 2.000 € per ogni
componente del nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 €.
Questi massimali vengono ulteriormente incrementati di 5.000 € per ogni componente con disabilità.
• Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario di autoveicoli immatricolati negli ultimi 6 mesi.

Importo del Reddito di Cittadinanza
Il sussidio è composto da due voci:
1) l’integrazione del reddito che può raggiungere un massimo di 500 € mensili
2) un contributo per il pagamento del canone di locazione pari ad un massimo di 280 €, per un totale di 780 € al mese.

Questi importi vengono ridotti, per differenza, in presenza di redditi di qualsiasi natura.

Decorrenza
Il sussidio decorre dal mese successivo a quello della presentazione della domanda ed è riconosciuto per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi. Può essere rinnovato previa sospensione di un mese.
Il Reddito di Cittadinanza si percepisce tramite una card che funziona come carta acquisti, per pagare le utenze o beni di base, e come bancomat per prelevare contanti sino ad un massimo di 100 € al mese.

Disponibilità al lavoro
Chi ottiene il sussidio verrà contattato dai Centri per l’Impiego e dovrà essere disponibile ad aderire a un percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo, seguendo un progetto di riqualificazione professionale.
Le eventuali offerte di lavoro proposte dai Centri per l’Impiego possono essere rifiutate dal titolare del Reddito di Cittadinanza al massimo per due volte, dopo si decade dal diritto di percepire il sussidio.

Domanda di Reddito di Cittadinanza
Per inoltrare la domanda di Reddito di Cittadinanza è necessario essere in possesso della dichiarazione DSU o ISEE 2019 già fatta al CAF, senza questo modello non è possibile procedere con la richiesta.
Le sedi del Patronato ACLI sono a disposizione per la presentazione della domanda.

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Dal 1° aprile 2019 è cambiata la modalità di richiesta degli Assegni al Nucleo Familiare. Le domande di ANF vanno infatti presentate all’Inps esclusivamente per via telematica, e non più in forma cartacea al proprio datore di lavoro.

Il pagamento continuerà tuttavia ad essere effettuato mensilmente in busta paga. Lo ha comunicato l’Inps con una recente circolare, nella quale ha spiegato che la nuova modalità garantirà il corretto calcolo dell’importo spettante e assicurerà una maggiore aderenza alla normativa sulla protezione dei dati personali.

La nuova procedura riguarda i lavoratori dipendenti di aziende non agricole del settore privato.

Solo i lavoratori agricoli a tempo indeterminato, i cosiddetti OTI, ed i lavoratori del settore pubblico non sono interessati dalla novità: queste categorie potranno quindi continuare con la vecchia procedura, ovvero la presentazione del modulo cartaceo ai rispettivi enti e datori di lavoro.

L’Assegno al Nucleo Familiare è un sostegno economico erogato dall’INPS ed esente da imposizione fiscale (da non confondere con le detrazioni fiscali per i familiari a carico) che riguarda le famiglie dei lavoratori dipendenti in attività, dei titolari di pensioni a carico dei fondi dei lavoratori dipendenti, dei lavoratori parasubordinati, dei titolari di prestazioni antitubercolari e di prestazioni a sostegno del reddito, quali per esempio la NASPI.

L’erogazione della cifra è prevista nel periodo dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo.

L’importo dell’assegno spetta in misura diversa in base alla consistenza numerica del nucleo familiare, al reddito e alla sua composizione. Appartengono al nucleo familiare:

  • il richiedente;
  • il coniuge/parte di unione civile, che non sia legalmente ed effettivamente separato o sciolto da unione civile, anche se non convivente, o che non abbia abbandonato la famiglia;
  • i figli ed equiparati di età inferiore a 18 anni, conviventi o meno;
  • i figli ed equiparati maggiorenni inabili, purché non coniugati;
  • i figli ed equiparati, studenti o apprendisti, di età superiore ai 18 anni e inferiore ai 21 anni, purché facenti parte di “nuclei numerosi”, cioè nuclei familiari con almeno quattro figli tutti di età inferiore ai 26 anni;
  • i fratelli, le sorelle del richiedente e i nipoti (collaterali o in linea retta non a carico dell’ascendente), minori o maggiorenni inabili, solo se sono orfani di entrambi i genitori, non hanno conseguito il diritto alla pensione ai superstiti e non sono coniugati;
  • i nipoti in linea retta di età inferiore a 18 anni e viventi a carico dell’ascendente.

Nei casi in cui sia necessario il preventivo rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Istituto, nonostante le nuove disposizioni attive dal 1° di aprile, andrà comunque presentata la relativa domanda di “autorizzazione ANF” tramite la procedura telematica già precedentemente prevista.

Le domande già presentate al datore di lavoro fino al 31 marzo, con il modello ANF/Dip (SR16), per il periodo dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2019 o per gli anni precedenti, continuano a mantenere validità e non devono essere ripresentate con la nuova procedura.

La domanda telematica

Gli Operatori del Patronato ACLI sono a completa disposizione per darti tutte le informazioni e il supporto necessari per l’invio della domanda in via telematica.

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Giovedì, 11 Luglio 2019 06:39

Appuntamenti estivi con le Acli di Breganze

Luglio di svago, ma anche dedicato alla riflessione con il Circolo Acli di Breganze, che a seguito del convegno di settembre 2018 INASCOLTOSIPUOFARE ha dedicato questo mese alle cause della corruzione. Di seguito gli appuntamenti proposti...

Martedì 16 luglio alle ore 20.30 uscita con la luna piena, con sosta anguria offerta dal gruppo Alpini. Obbligo di preiscrizione per tutti i partecipanti, per motivi organizzativi, entro le 15.00 del giorno stesso. I non soci Acli devono indicare: nome, cognome, data di nascita, anche per i minori, per motivi assicurativi, e versare i 50 centesimi alla partenza.

Venerdì 26 luglio alle ore 5.40, con partenza da Piazza Mazzini (sede Acli) per Sant'Anna di Salcedo, con partecipazione alla santa messa delle ore 8.00. Obbligo di preiscrizione per tutti i partecipanti, per motivi organizzativi, entro le 15.00 di giovedì 25 luglio. Inoltre, i non soci devono indicare: nome, cognome, anche per i minori, indicando come intendete fare ritorno (assieme al gruppo o con mezzi propri).

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o SMS al 333.6870642.

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Per il 730/2019 il cerchio si va via via a restringere. La prima cosa essenziale da ricordare è la scadenza ultima: 23 luglio, oltrepassata la quale l’opportunità di presentare il 730 svanirà (per “presentazione” intendiamo ovviamente la consegna all’intermediario fiscale dei documenti e delle fatture sulla base dei quali sarà poi l’intermediario stesso a elaborare il modello). Dopo il 23 luglio, come unica soluzione, resterà dunque il Modello REDDITI da trasmettere entro il 31 ottobre, con l’aggravante, però, delle tempistiche decisamente più dilatate per “monetizzare” gli eventuali rimborsi spettanti.

Se infatti il ben noto vantaggio del Modello 730 è quello di poter beneficiare del credito maturato già nella busta paga di luglio/agosto (sempre che non vi siano dei rallentamenti dovuti ai controlli preventivi esercitati dall’amministrazione, e in ogni caso indipendenti dall’agire degli intermediari fiscali), col Modello REDDITI, invece, questo automatismo non viene innescato. In quest’ultimo caso, infatti, è sempre l’Agenzia delle Entrate che si assume l’onere del rimborso al contribuente creditore, solo che i tempi di attesa saranno tutt’altro che immediati, visto che si potrebbe arrivare ad aspettare anche un anno o due.

Lo stesso discorso va poi fatto per i versamenti, nel caso in cui la dichiarazione, anziché a credito, uscisse con esito a debito. Anche qui il 730 è certamente la strada più rapida per il contribuente, perché permette di avere l’addebito direttamente sullo stipendio di luglio o agosto (identico principio come per l’accredito del rimborso), mentre se si fa il Modello REDDITI è il contribuente che deve provvedere di persona al pagamento tramite F24 recandosi alla banca o alla posta.

Questo per dire, insomma, che il 730 rispetto al Modello REDDITI, per le sinergie di comunicazione che prevede tra gli intermediari fiscali, l’amministrazione e gli stessi sostituti d’imposta, è la dichiarazione che dà più certezze e meno intralci al contribuente, sia in caso di debito che in caso di credito. Per chi allora non avesse ancora provveduto, non tanto a fare materialmente la dichiarazione, quanto piuttosto a metterla in agenda, fissando un appuntamento presso un intermediario come CAF ACLI, questo è il momento di decidersi.

Difatti l’ultimo mese di campagna fiscale (e lo diciamo soprattutto a beneficio di coloro che si affacciano quest’anno per la prima volta all’obbligo dichiarativo) è per definizione quello più frenetico, perché da un lato ci sono sempre i ritardatari che si riducono all’ultimo, mentre dall’altro i centralini di CAF e commercialisti scottano per poter trovare una sistemazione a tutti, in agende già di per sé affollate. Senza contare che nel frattempo l’attività degli intermediari fiscali procede spedita anche sul fronte dichiarazioni già elaborate che vengono via via trasmesse all’Agenzia. E di questo, i titolari delle stesse dichiarazioni avranno presto la certificazione.

Arriviamo così al 1° luglio, la prima delle tappe intermedie che segnano la lunga volata da adesso al 23 luglio. Entro il 1° luglio infatti (scadenza che slitta dal 29 giugno perché il 29 cade di sabato) il CAF rilascerà la copia definitiva del modello e del relativo prospetto di liquidazione (730-3), vale a dire il prospetto ultimativo della dichiarazione sul quale viene riportato l’esito di credito o debito, ai contribuenti che hanno presentato il 730 entro il 22 giugno. Idem l’8 luglio, seconda tappa intermedia. Entro questa data (anch’essa prorogata perché il 7 luglio cade di domenica) a ricevere la copia dei 730 e dei relativi prospetti di liquidazione saranno invece i contribuenti titolari delle dichiarazioni presentate dal 23 al 30 giugno.

Dopodiché, appunto, si andrà avanti fino al 23 luglio. Ora, è evidente che essendo il 23 luglio non solo l’ultima data disponibile per la consegna del 730 al CAF da parte del contribuente, ma anche la data ultima per l’invio telematico del 730 all’Agenzia delle Entrate da parte degli intermediari, i contribuenti che dovessero spingersi fino a quel giorno, consegneranno tutti i documenti all’intermediario, il quale, il giorno stesso, elaborerà il modello, lo spedirà all’amministrazione e ne consegnerà copia al contribuente.

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Martedì, 11 Giugno 2019 14:49

Chiusura estiva degli uffici

Nel periodo estivo gli uffici del Sistema Acli della provincia di Vicenza saranno chiusi per ferie nei periodi di seguito indicati...

 

Patronato Acli

Sede provinciale di Vicenza: dal 12 al 19 agosto

Vicenza - Via Zugliano 13: dal 12 al 18 agosto

Vicenza - Viale Trieste 72: dal 5 al 23 agosto

Alte Ceccato: dal 29 luglio al 6 settembre

Bassano del Grappa: dal 12 al 16 agosto

Breganze: dal 9 al 23 agosto

Noventa Vicentina: dal 5 al 26 agosto

Schio: dal 5 al 23 agosto

Thiene: dal 5 al 16 agosto

 

Acli Service Vicenza Srl

Sede provinciale di Vicenza: dal 12 al 16 agosto

Vicenza - Via Zugliano 13: dal 29 luglio al 2 agosto e dal 12 al 23 agosto

Vicenza - Viale Trieste 72: il 25 e il 26 luglio e dal 5 al 16 agosto

Alte Ceccato: dal 29 luglio al 2 agosto e dal 12 al 23 agosto

Arsiero: dal 29 luglio al 16 agosto

Bassano del Grappa: dal 25 luglio al 2 agosto e dal 12 al 27 agosto

Breganze: il 25 e il 26 luglio e dal al 16 agosto

Marostica: dal 29 luglio al 16 agosto

Schio: dal 25 luglio al 19 agosto e dal 9 al 13 settembre

Thiene: dal 29 luglio al 16 agosto

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Sanità d’eccellenza, ospedale all’avanguardia con apparecchiature da più parti d’Italia, e non solo, invidiate. Professionisti preparati e pronti ad affrontare le situazioni più disparate. Ma non basta. La sanità, infatti, non è solo fatta di cure, ma anche di sensibilità ed una capacità di accoglienza ed ospitalità fondamentali per completare il quadro di qualità del servizio.
È con questo spirito che l’Azienda Ulss 8 Berica, rispondendo pienamente alla propria identità, non soltanto aziendale, ma di Unità locale sociosanitaria, quindi dalla doppia valenza: sociale e sanitaria, opera in stretta collaborazione con il mondo dell’associazionismo locale e con Team for children Vicenza.
Da anni le Acli provinciali di Vicenza hanno stretto una fattiva collaborazione con le Aziende sanitarie Ulss 8 Berica ed Ulss 7 Pedemontana, realizzando in provincia incontri formativi ed informativi con i medici in servizio, al fine di emancipare i cittadini ed avvicinarli ad un sistema di prevenzione da più parti auspicato.
In quest’ottica, le Associazioni cristiane lavoratori italiani si sono avvicinate ed hanno approfondito la conoscenza di Team for children Vicenza, un’Associazione impegnata nel territorio e dalla parte di bambini e famiglie, in piena sintonia con la mission aclista.
“Oggi stabiliamo un’altra virtuosa collaborazione tra pubblico e privato sociale – afferma il direttore generale dell’Ulss 8 Berica Giovanni Pavesi –. Il nostro reparto di Pediatria è già una eccellenza, un punto di riferimento per tutta la sanità veneta capace di attrarre le famiglie dei piccoli pazienti da tutta la regione. La solidarietà e la generosità espresse da Acli e Team for children Vicenza ci danno ulteriore responsabilità e ci inducono a offrire ai nostri cittadini un servizio sempre più all’avanguardia”.
“Fare Sanità in tempi di ristrettezza economica non è semplice – spiega il presidente provinciale delle Acli di Vicenza Carlo Cavedon – ed in quest’ottica, a livello regionale, come Acli abbiamo esaminato la riforma di unificazione delle Ulss, individuando vantaggi e criticità. Riteniamo sia necessaria la fattiva collaborazione di tutta la società civile, al fine di dare un contributo per migliorare il Sistema sociosanitario regionale. Occorre andare oltre alla critica come unico strumento di partecipazione attiva, essendo questo un ambito che coinvolge tutti noi cittadini e sul quale il principio di responsabilità non esclude alcuno”.
In questa direzione la collaborazione che sta alla base del progetto è davvero preziosa. “Per le Acli vicentine è prioritario condividere con i nostri partner progetti e valori – aggiunge Carlo Cavedon – e con Team for children Vicenza abbiamo subito trovato piena sintonia. Tutelare i più piccoli e le famiglie che vivono un per corso di cura fatto anche di sofferenze è per noi un’opportunità che traduce concretamente il quotidiano impegno delle Acli”.
Così, di concerto con le esigenze manifestate da Team for children Vicenza, le Acli vicentine hanno deciso di elaborare un progetto per la donazione di 22 Tv led destinate all’Unità Operativa Complessa di Pediatria dell’Ulss 8 Berica, diretta dal dottor Massimo Bellettato. Un’iniziativa realizzata con i fondi del 5 per mille – annualità 2016 delle Acli vicentine.
Entusiasta di aver portato a compimento questa ambiziosa iniziativa la presidente di Team for children Vicenza, Coralba Scarrico: “Molti genitori che assistevano i propri piccoli in Pediatria ci hanno manifestato l’esigenza di poter avere delle Tv per rendere meno noiosa la loro permanenza in ospedale. Può sembrare un progetto banale, ma per un bambino restare ricoverato per lunghi periodi e non avere distrazioni è davvero pesante, così come per i genitori che lo accompagnano nel percorso di trattamento”.
Così, di concerto con la Direzione generale dell’Ulss 8 Berica e la Pediatria dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza, verrà installato in ogni stanza di degenza un televisore, posizionato al centro della stanza stessa, per poter offrire ai piccoli pazienti ricoverati un servizio in più, nel segno della sensibilità e dell’attenzione per chi è in cura.

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Nei prossimi giorni migliaia di vicentini saranno chiamati ad esprimere il proprio voto per rinnovare molte amministrazioni comunali ed il Parlamento europeo. In tutto il Veneto saranno 321 su un totale di 563 i Comuni che domenica 26 maggio vedranno rinnovata la propria composizione.
Italia ed Europa ancora insieme. “Dobbiamo chiederci se far parte dell'Unione Europea è un fattore che penalizza l'Italia o che, piuttosto, la rafforza. Dal trattato di Roma del 1957 ad oggi – spiega il presidente provinciale delle Acli di Vicenza, Carlo Cavedon – il percorso europeo ha avuto diversi momenti di crisi, ai quali si è sempre reagito alzando l'asticella dell'integrazione economica e politica: l'ultimo passo significativo è stato la creazione di una moneta unica, l'Euro”.
Le difficoltà legate all’Euro. “La crisi finanziaria che dal 2008 ha colpito anche il nostro Paese – prosegue Cavedon – ha innescato un pericoloso processo di storture politiche e di sfiducia tra i cittadini, evidenziando una netta spaccatura tra i paesi del centro-nord Europa e quelli mediterranei. Se a tali criticità aggiungiamo la gestione delle dinamiche migratorie, l'imposizione di politiche economiche restrittive o le diversità in ambito di politica estera nazionali, ci accorgiamo come a questa Unione manchi parecchia strada per crescere in stabilità, credibilità e fiducia”.
Non si può tornare indietro. “Uscire dall'Euro o dalla stessa UE – aggiunge Cavedon – sarebbe controproducente: si pensi alla difficoltà che sta incontrando la Gran Bretagna, che tuttavia aveva un livello di vincoli europei inferiore rispetto all'Italia. La nostra Nazione non può delegare ad altri la risoluzione di problemi che da sempre ci caratterizzano, come l'elevato debito pubblico, la bassa produttività o un elevato livello di corruzione: dobbiamo distinguere le colpe nostre da quelle dell'UE”.
Occorre avere il coraggio di fare un balzo in avanti. “Aumentare l'integrazione fiscale, creare un'unione bancaria, scardinare l'attuale metodo decisionale intergovernativo dando maggiore potere al Parlamento europeo e prevedere la nascita di un esercito comune – sottolinea Cavedon – sono solo alcune delle riforme indispensabili per uscire da questa empasse. I prossimi parlamentari europei dovranno affrontare sfide difficili e complicate: certezze non ce ne sono ed ogni scelta comporta sempre contropartite o cessione di sovranità nazionale. Fondamentale sarà, tuttavia, avere come obiettivo un'Europa dove le disuguaglianze diminuiscano, le diversità nazionali e culturali si sentano accolte e la salvaguardia dell'ambiente venga posta al centro di tutte le politiche economiche e sociali. Tali obiettivi sono parimenti da sottoporre ai politici che da lunedì prossimo avranno il compito di amministrare i quasi 4.000 comuni che saranno rinnovati in tutta Italia, di cui 85 vicentini”.
L’impegno che le Acli vicentine chiedono. “Agire per rendere le comunità locali luoghi di sussidiarietà è fondamentale: un pensiero politico che veda la paura del diverso e l'egocentrismo come basi fondanti della convivenza non può che essere un approccio che aumenta le disuguaglianze, inasprisce le tensioni sociali e rende meno vivibile il territorio. Partendo dai piccoli Comuni, fino all'Unione Europea – conclude il presidente provinciale delle Acli di Vicenza – auspichiamo possa essere una competizione elettorale che dia uno slancio proattivo all'azione politica  e che rinnovi l'interesse dei cittadini ad essere maggiormente partecipi, sia in termini culturali che pratici, alle sfide a cui la nostra Società è chiamata”.

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Solidarietà fa rima con Acli. Il 2 maggio 2019, infatti, nella sede provinciale delle Acli di Vicenza, la responsabile allo Sviluppo associativo Katia Benedetti ha consegnato a dei funzionari della Caritas diocesana vicentina dei prodotti di prima necessità fondamentali per il servizio a sostegno delle persone senza fissa dimora.

Un’attività importante quella condotta dalle Acli vicentine, che nei mesi scorsi avevano preso contatti con i vertici dell’organizzazione caritatevole, da sempre molto presente nel Vicentino ed assolutamente attiva su più fronti.

“Rispondendo alla nostra mission associativa – spiega il presidente provinciale delle Acli di Vicenza Carlo Cavedon – abbiamo deciso di donare parte del ricavato derivante dal 5 per mille riconosciuto alle Acli alla Caritas diocesana vicentina, una realtà con la quale condividiamo molti valori e, senza dubbio, le finalità”.

Dopo i primi contatti con il direttore della Caritas diocesana vicentina don Enrico Pajarin, il presidente Cavedon ha subito messo in moto la macchina organizzativa, per arrivare alla donazione di prodotti di largo consumo, che vengono quotidianamente impiegati nelle attività svolte dall’albergo che accoglie le persone senza fissa dimora.

“Questa donazione ha un duplice valore per le Acli vicentine – conclude il presidente Cavedon – perché da un lato risponde alla mission associativa che ci contraddistingue e, dall’altro, si collega all’impegno che abbiamo assunto nell’ambito dell’Alleanza contro la povertà in Italia, nata alla fine del 2013 e che raggruppa un insieme di soggetti sociali che hanno deciso di unirsi per contribuire alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nel nostro Paese”.

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Venerdì, 26 Aprile 2019 19:00

Europa, quo vadis?

In vista delle elezioni europee del 26 maggio 2019, le Acli della Zona di Bassano del Grappa e l'Azione cattolica vicariale organizzano venerdì 3 maggio alle 20.30 al Centro giovanile di Bassano del Grappa (Sala C), l'incontro "Europa, quo vadis?" con l'intervento dell'esperto in relazioni internazionali Giorgio Spagnol

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