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Venerdì, 18 Dicembre 2020 11:15

Chiusura natalizia degli uffici

Gli uffici del Sistema Acli della provincia di Vicenza saranno chiusi per le festività natalizie nei giorni di seguito indicati.

 

Auguriamo a tutti un sereno Natale ed un felice anno nuovo.

 

Patronato Acli

Sede provinciale di Vicenza - Via Fermi 195: dal 24.12.2020 al 06.01.2021

Vicenza - Via Zugliano 13: dal 28.12.2020 al 06.01.2021 

Vicenza - Viale Trieste 72: dal 28.12.2020 al 06.01.2021 

Alte Ceccato: dal 28.12.2020 al 06.01.2021 

Arsiero: dal 28.12.2020 al 06.01.2021

Bassano del Grappa: dal 24.12.2020 al 06.01.2021

Breganze: dal 23.12.2020 pomeriggio al 06.01.2021 

Marostica: dal 24.12.2020 al 06.01.2021

Noventa Vicentina: dal 23.12.2020 al 13.01.2021 

Schio: dal 24.12.2020 al 06.01.2021

Thiene: dal 24.12.2020 al 06.01.2021

 

 

Acli Service Vicenza Srl

Sede provinciale di Vicenza - Via Fermi 203: dal 24.12.2020 al 03.01.2021

Vicenza - Via Zugliano 13: dal 28.12.2020 al 31.12.2021

Vicenza - Viale Trieste 72: dal 22.12.2020 al 06.01.2021 

Alte Ceccato: dal 22.12.2020 al 06.01.2021 

Arsiero: dal 28.12.2020 al 06.01.2021

Bassano del Grappa: dal 24.12.2020 al 06.01.2021 

Breganze: dal 28.12.2020 al 31.12.2020

Marostica: dal 28.12.2020 al 06.01.2021

Noventa Vicentina: dal 24.12.2020 al 04.01.2021

Schio: dal 24.12.2020 al 06.01.2021

Thiene: dal 28.12.2020 al 06.01.2021

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Negli ultimi anni l'Agenzia delle Entrate ha mutato atteggiamento ed ha instaurato un rapporto di collaborazione con il contribuente, sia con la predisposizione del 730 “precompilato” (ed ora anche del Modello Redditi ex Unico), che lo stesso contribuente può inviare autonomamente oppure rivolgendosi agli intermediari, ad esempio Caf Acli, sia attraverso la promozione dell'adesione spontanea, attraverso l'invio di comunicazioni a contribuenti accuratamente selezionati che vengono invitati, sulla base dei dati disponibili dalla stessa Agenzia delle Entrate, a:
• presentare la dichiarazione dei redditi tardivamente, ma entro i 90 giorni dalla scadenza, per fare in modo che le sanzioni siano molto leggere;
• integrare le stesse dichiarazioni dei redditi quando le stesse siano state presentate in modo infedele, ossia omettendo parzialmente o totalmente uno o più redditi.
L'obiettivo è quello di promuovere l'adesione spontanea da parte del contribuente, di modo che questi possa fruire del minor carico sanzionatorio possibile, in un’ottica di collaborazione e non vessatoria nei confronti dello stesso contribuente.
A ciò si aggiunga che negli ultimi anni il calendario fiscale ha progressivamente spostato in avanti le scadenze e l'emergenza da Covid-19 non ha fatto altro che accelerare questo processo già in atto.

Così la dichiarazione dei redditi per l'anno 2019 presenta le seguenti scadenze:
• il 730 è scaduto il 30 settembre;
• il Modello REDDITI PF (ex Modello UNICO) scade, ma in modo non perentorio, il 10 dicembre;
• il Modello REDDITI PF (ex Modello UNICO) scade in modo (quasi) definitivo il 10 marzo 2021. Dall'11 dicembre 2020 al 10 marzo 2021 è possibile per i ritardatari presentare ancora la dichiarazione dei redditi per l'anno 2019 pagando una sanzione di 25 euro.

Chi ha presentato la dichiarazione dei redditi regolarmente e si accorge di avere omesso dei dati, dei redditi o di non avere incluso degli oneri detraibili/deducibili, familiari a carico, ecc… può integrarla entro termini che sono ormai molto dilatati nel tempo, sia per recuperare un maggior credito, sia per pagare con sanzioni molto ridotte maggiori imposte:
• per l'anno di imposta 2015 entro il 31 dicembre 2020;
• per l'anno di imposta 2016 entro il 31 dicembre 2022;
• per l'anno di imposta 2017 entro il 31 dicembre 2023;
• per l'anno di imposta 2018 entro il 31 dicembre 2024;
• per l'anno di imposta 2019 entro il 31 dicembre 2025.

Acli Service Vicenza fornisce, previo appuntamento, ampia consulenza ed assistenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi e/o per la sua correzione. 
Nel sito www.aclivicenza.it è possibile consultare l'elenco dei documenti necessari per questa ed altre pratiche. 
È possibile fissare appuntamento nelle sedi Acli Service Vicenza con le seguenti modalità:
• via telefono contattando il numero unico prenotazioni 0444 955002 – 0444 870700 (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00);
• ancora via telefono, se si è già cliente Caf Acli, contattando lo 0444 1429933 attivo 24 h su 24, 7 giorni su 7;
• online, prenotando direttamente sul sito https://www.mycaf.it/it/.

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Dal 1 gennaio 2020, alcune tipologie di spese che si porteranno in detrazione in dichiarazione dei redditi 2021 non possono più essere pagate in contanti, ma solo con metodi di pagamento tracciabili: bancomat, carte di credito/debito (anche prepagate) e moneta elettronica, bonifico bancario/postale, bollettino postale, assegno.
Unica eccezione sono le spese per medicinali, dispositivi medici e le prestazioni di strutture del Sistema sanitario nazionale (pubbliche o accreditate) per le quali è ancora agevolabile fiscalmente il pagamento in contanti.

L'Agenzia delle Entrate ha fornito degli importanti chiarimenti:
1) il caso specifico nell’esempio prospettato dall’Agenzia delle Entrate era quello del marito che paga la spesa medica della moglie con la sua carta di credito.
In linee generale, ai fini delle detrazioni, l'Agenzia ha risposto che l’onere può essere considerato sostenuto dal contribuente al quale è intestato il documento di spesa, anche se non è l’esecutore materiale del pagamento. Pertanto, se un soggetto è intestatario, ad esempio, della fattura di una spesa medica, quest’ultimo può portarsi in detrazione la spesa nella propria dichiarazione dei redditi, purché il pagamento avvenga con mezzi tracciabili, anche nei casi in cui materialmente l’esecutore del pagamento non sia lo stesso soggetto. Occorre però assicurare ai fini della detraibilità la corrispondenza tra la spesa detraibile per il contribuente ed il pagamento effettuato da altro contribuente, fornendo al Caf un documento che provi la transazione/pagamento con ricevuta bancomat o estratto conto o bollettino postale, o MAV;
2) in mancanza delle ricevute comprovanti il pagamento con mezzo tracciabile, la detraibilità è comunque assicurata attraverso l’annotazione in fattura da parte dell’esercente, commerciante, venditore, Ente, ecc… che ha ricevuto la somma ed eseguito la prestazioni che attesti di avere percepito l’incasso attraverso mezzi tracciabili.

Spese per le quali dal 1 gennaio 2020 è obbligatorio l’utilizzo dei mezzi tracciabili ai fini della detrazione:
• Interessi passivi ed oneri accessori per mutui ipotecari per acquisto immobili; 
• I compensi corrisposti ai mediatori immobiliari in relazione all’acquisto dell’abitazione principale; 
• Spese sanitarie (con l’eccezione delle spese per medicinali, dispositivi medici e le prestazioni di strutture del Sistema Sanitario Nazionale (pubbliche o accreditate); 
• Spese veterinarie; 
• Le spese sostenute dai soggetti sordomuti per servizi di interpretariato; 
• Spese per istruzione universitaria; 
• Spese per la frequenza scolastica; 
• Le spese sostenute in favore di soggetti con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA); 
• Spese funebri; 
• Spese per gli addetti all’assistenza personale (badanti)delle persone non autosufficienti; 
• Spese per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi tra i 5 e 18 anni; 
• Le erogazioni liberali alle Associazioni Sportive Dilettantistiche; 
• Spese per canoni locazione sostenute da studenti fuori sede; 
• Erogazioni liberali in genere; 
• Spese relative a beni soggetti a regime vincolistico; 
• Premi per assicurazioni sulla vita, infortuni, morte, invalidità permanente, per rischio di non autosufficienza; 
• Spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale.

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La violenza contro le donne non si placa. Ed il Coronavirus, con la convivenza forzata di molte famiglie, ha inasprito dissapori e tensioni preesistenti. La responsabile del Coordinamento Acli di Vicenza, Elisabetta Zanon, è chiara: “è urgente un impegno comune volto a veri e propri interventi strutturali, continui ed integrati, per arginare un fenomeno che ha radici culturali profonde e pervasive”. La violenza e la discriminazione nei confronti delle donne, sia nel mondo del lavoro che nella vita quotidiana, si sono aggravate con la pandemia da coronavirus. “Con il confinamento vissuto nella passata primavera e replicato nei tempi correnti – sottolinea Elisabetta Zanon – le persone si sono viste sempre più costrette a condividere tempi e spazi di lavoro e di vita; ciò ha messo in evidenza i rischi sempre più diffusi di soprusi e maltrattamenti sulle donne, oltre che la crescente discriminazione nelle carriere e nell’affermazione lavorativa”. I dati Istat non lasciano spazio a dubbi: durante il lockdown sono state più di cinque mila le telefonate al numero verde attivo 24 ore su 24 per le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza: il 73% in più sullo stesso periodo del 2019. “Ricordiamo che la donna racchiude in sé la custodia della vita, la comunione con tutto, il prendersi cura di tutto” sostiene Papa Francesco. “Da come trattiamo la donna comprendiamo il nostro livello di umanità. Nella giornata mondiale del 25 novembre contro la violenza alle donne – conclude Elisabetta Zanon – ricordiamo cosa ha scritto recentemente Papa Francesco in un tweet di riflessione e rimarchiamo l’urgente necessità di un impegno comune volto a veri e propri interventi strutturali, continui ed integrati, per arginare un fenomeno che purtroppo ha radici culturali profonde e pervasive”.

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Cos'è il Superbonus 110%

Il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

 

A chi interessa

Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da:
• condomìni
• persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l'immobile oggetto dell'intervento
• Altri soggetti.

 

Gli interventi agevolabili

Interventi principali o trainanti

Il Superbonus spetta in caso di:
• interventi di isolamento termico sugli involucri
• sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
• sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
• interventi antisismici: la detrazione già prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

Interventi aggiuntivi

Oltre agli interventi trainanti sopra elencati, rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Si tratta di:
• interventi di efficientamento energetico
• installazione di impianti solari fotovoltaici
• infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

 

Quali vantaggi

La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. In alternativa alla fruizione diretta della detrazione, è possibile optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (sconto in fattura) o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

 

Acli Service Vicenza srl è a disposizione per un ampia consulenza in materia, previo appuntamento, contattando i numeri: 0444.955002 - 0444.870800.

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Con circolare n. 107 del 23 settembre 2020, l’Inps ha fornito le proprie indicazioni tecnico operative in ordine all’estensione del cosiddetto incremento al milione (attuali 651,51 euro mensili) agli invalidi di età compresa tra 18 e 59 anni disposto, in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 152/2020, dall’art. 15 del D.L. 104/2020 (Decreto Agosto).

I beneficiari:
- invalidi civili totali, sordi e ciechi civili assoluti titolari di pensione;
- titolari di pensione di inabilità di cui alla L. 222/1984.

Come indicato nella circolare Inps n. 107/2020, agli ultrasessantenni la maggiorazione è riconosciuta d’ufficio. Non è quindi necessaria nessuna domanda da parte degli interessati.  

L’aumento per gli aventi diritto sarà corrisposto con le mensilità di novembre e dicembre 2020, saranno poi messe in pagamento anche le competenze arretrate dovute dal 20 luglio 2020. L’importo spettante, per il 2020, è di 651,51 euro per 13 mensilità, nel rispetto dei limiti di reddito previsti dalla norma (8.469,63 euro per i beneficiari non coniugati e 14.447,42 euro, in cumulo con il coniuge).

Pensioni di inabilità. Per gli inabili al lavoro, titolari di pensione di inabilità ex art. 2 L. 222/1984, l’Inps ha previsto che l’incremento al milione agli invalidi di età compresa tra 18 e 59 anni sia subordinato alla presentazione di specifica domanda, con decorrenza del beneficio dal primo giorno del mese successivo alla presentazione stessa (Messaggio Inps n. 3647 del 9 ottobre 2020). 

L’Inps ha comunicato che, per i titolari sia di prestazione di inabilità L. 222/1984, che di prestazioni erogate agli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordi, la ricostituzione verrà materialmente effettuata solo dopo il completamento delle lavorazioni centralizzate a favore degli invalidi civili. 

In caso di titolarità sia di invalidità civile che di inabilità L. 222/1984, il criterio adottato dall’Istituto è quello di attribuire la maggiorazione sulla prestazione di invalidità civile.   

Posizioni che dovranno essere incrementate d’ufficio
Se i redditi personali dei soggetti hanno subito variazioni nel 2020, o non sono stati comunicati all’Inps attraverso le previste modalità, non sarà possibile per l’ente procedere d’ufficio al riconoscimento della maggiorazione. In tali casi, dovrà essere presentata una domanda di ricostituzione reddituale, ma si dovrà attendere il 2021, dopo alcuni mesi, per capire meglio chi non ha ricevuto l’incremento ed avere gli strumenti per verificare la modalità di calcolo applicata.

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Lavorare al Caf Acli è motivo di vanto. Lo rivela il mega sondaggio tra i lavoratori dipendenti contattati attraverso un Online access panel e Corriere.it da Statista, una piattaforma digitale tedesca che raccoglie ed elabora dati, informazioni e ricerche in 170 ambiti economici.

La graduatoria, che vede il Gruppo Caf Acli posizionarsi al terzo posto in Italia nell’ambito Lavoro e Consulenza, è stata messa a punto da Statista a partire da due domande, che hanno coinvolto 650.000 mila cittadini su un campione di oltre 400 imprese di tutti i settori attive in Italia. Il primo quesito prevedeva un giudizio diretto da attribuire al proprio posto di lavoro, da zero a dieci. La seconda valutazione, indiretta, chiedeva di dare un voto ad altre aziende. 

“Siamo orgogliosi di questo prestigioso riconoscimento – commenta Andrea Luzi, il vicentino presidente nazionale del Gruppo Caf Acli srl – che conferma il grande lavoro che da sempre il Sistema Acli svolge con capillarità nel territorio italiano, al fianco ed a favore della persona. Un’attenzione manifestata non solo verso i clienti, ma a partire dal personale, che ogniqualvolta svolge una pratica o fornisce una consulenza esprime l’imprinting dell’Azienda. Un modo di essere chiaro, imperniato sull’attenzione alla persona, che viene posta al centro dell’attività, svolta sempre con grande professionalità, frutto del cavallo di battaglia storico delle Acli: la formazione”.

Il riconoscimento del sondaggio “Le aziende top dove lavorare” segue un altro encomio che il Caf Acli ha recentemente ricevuto, il prestigiosissimo premio nazionale Best Engagement assegnato alla Campagna Fiscale 2020 dell’Agenzia Archimede.

“Un riconoscimento che ci fa particolarmente piacere – aggiunge il presidente Luzi – in quanto non è facile promuovere i servizi collegati al mondo del Fisco, che tradizionalmente non ha una grande appeal, ma viene concepito con un’accezione negativa. Caf Acli, attraverso una qualificata agenzia di comunicazione, invece, è riuscito a trasmettere un messaggio diverso. Siamo riusciti, infatti, ad infondere fiducia nei cittadini clienti del Gruppo, ma al contempo a trattare tematiche complesse e delicate con una certa leggerezza. Un metodo che si è rivelato vincente ed è stato molto apprezzato dai clienti consolidati e da quelli di nuova acquisizione”.

Un risultato che rispecchia chiaramente la capacità di fare impresa, a partire dal modello vicentino del Sistema Acli. “Fare impresa non è soltanto profit. I numeri sono indispensabili, in quanto i risultati non possono che essere misurati anche considerando le quantità. Nel nostro settore, però – conclude il presidente Luzi – è fondamentale distinguersi anche in termini di efficienza, qualità della risposta e sensibilità rispetto al rapporto con la clientela. “Persone, non numeri”, è uno dei nostri slogan, ma soprattutto rappresenta il modo in cui lavoriamo per la crescita del Gruppo e, in particolare, per essere una voce sempre più autorevole e considerata nel tessuto socioeconomico, a tutti i livelli”.

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Carlo Cavedon confermato ieri sera dal primo consiglio provinciale eletto alla guida delle Acli di Vicenza aps, che intendono rilanciare con forza l’azione associativa nei territori, a partire dai circoli, per contribuire a “fare insieme Comunità” ed a creare un domani migliore.

“Abbiamo bisogno di riprendere un’elaborazione culturale per trovare modalità più efficaci di azione sociale, che deve partire prima di tutto dall’ascolto e dall’analisi del contesto vicentino, mettendo al centro di tale ascolto i nostri Circoli, sentinelle privilegiate dei territori, con uno sguardo alle dinamiche nazionali e mondiali, per ridestare l’interesse sul “fare insieme Comunità”, per gridare con forza tutte le storture dell’oggi, al fine di creare un domani migliore”. Questo, in estrema sintesi, è l’impegno, che si legge nella mozione approvata dal 31° Congresso provinciale svoltosi a Bassano del Grappa il 27.09.2020, che la Acli di Vicenza aps andranno ad assumere per il prossimo mandato quadriennale.

Coinvolgente e partecipato il Congresso provinciale delle Acli di Vicenza aps, sul tema “Più eguali. Viviamo il presente costruiamo il domani. Oltre il localismo e il globalismo le Acli vicentine al servizio delle persone e delle comunità”, che ha visto in prima fila anche il presidente nazionale Roberto Rossini, e dal quale sono emersi numerosi spunti dalla relazione presentata dal presidente Cavedon ai delegati intervenuti da tutta la provincia di Vicenza. 

“La pandemia da Covid-19 sta mettendo a dura prova la tenuta sociale economica e democratica di tutti i Paesi, Italia compresa – spiega il presidente Cavedon – e si rende necessario un rinnovato e straordinario impegno delle istituzioni, degli organismi ed associazioni del mondo produttivo e del lavoro, perciò anche da parte delle Acli è atteso un nuovo slancio, contenuti ed obiettivi di presenza associativa”.

Occorre un rinnovamento ed un ripensamento nell’uso delle fonti energetiche. Si legge nella mozione congressuale: “L'impatto dell'azione dell'uomo sull'ambiente sta generando dinamiche “pericolose” per la sostenibilità del pianeta. Anche il nostro Veneto e la stessa provincia di Vicenza stanno soffrendo le conseguenze di uno sconsiderato sfruttamento del territorio e dell'inquinamento industriale. Attualmente sono stimate in 350.000 le persone contaminate da Pfas nelle provincie di Vicenza, Verona e Padova, sostanze che innalzano a dismisura i rischi per la salute, soprattutto dei più giovani”.

“Appare troppo lenta ed incerta la mobilitazione dei politici, a tutti i livelli, sul tema ambientale. Un tema – sottolinea il presidente Cavedon – che tutti, dalle Istituzioni, ai corpi intermedi, ai singoli cittadini dovranno sempre più considerare prioritario. In questo le giovani generazioni stanno prendendo coscienza e mobilitandosi con determinazione e siamo consapevoli che anche le Acli devono dare il loro apporto a questa battaglia”.

Covid-19, non si può abbassare la guardia. “La pandemia sta provocando pesanti problemi sanitari e richiede anche da parte dei cittadini responsabilità e rispetto delle misure di prevenzione sanitaria. Le conseguenze economiche e sociali che sta determinando – spiega il presidente Cavedon – sono molto pesanti ed interessano una larga fetta di popolazione, aggiungendosi alle disuguaglianze già presenti nel Paese”. 

L’appello alle istituzioni per i giovani. Le Acli vicentine manifestano una particolare preoccupazione per l'aumento dei disoccupati, soprattutto tra i giovani, le donne, i lavoratori a termine, nei settori del lavoro autonomo, del commercio, del turismo e nei servizi alla persona. 

“Vari studi documentano come il grado di percezione dei giovani sulle proprie prospettive di vita, sul proprio futuro lavorativo e sociale sia molto compromesso. Anche per questo le Acli vicentine – sottolinea il presidente Cavedon – rivolgono un appello, in particolare al Governo ed alle forze politiche, affinché non siano messi in campo interventi con fini assistenzialistici, ma atti ad intervenire e risolvere le cause più profonde delle vecchie e nuove povertà, per far sì che i giovani possano riscoprire nel lavoro una giusta dignità. Siamo orgogliosi di quanto Bene riusciamo a fare con il Patronato ed il Caf: spesso non ne diamo abbastanza risalto, ma vediamo molti nuovi poveri entrare nelle nostre sedi chiaramente preoccupati per un problema o un disagio, per esigere prestazioni e diritti previsti dalla normativa ed andarsene con sui loro volti espressioni di fiducia nel lavoro degli operatori e nella soluzione del proprio problema”.

Le richieste delle Acli di Vicenza aps. Dalla mozione congressuale emergono chiari i filoni sui quali le Acli chiedono un importante segnale di attenzione.

Serve una vera conversione ecologica: saranno necessarie politiche nazionali che accompagnino prima di tutto la società, l’economia e l’industria verso una transizione energetica a minore impatto ambientale.

C’è bisogno di ripensare e riqualificare il sistema formativo dotandolo di adeguati strumenti e tecnologie anche informatiche: questa pandemia ha avuto forse il merito di riportare il tema della scuola al centro del dibattito, sia per la sua funzione formativa ed educativa, sia come luogo di relazione interpersonale per i ragazzi. 

È arrivata l’ora di una riforma fiscale complessiva ed organica, sia in un’ottica di giustizia sociale che in un’ottica di sostenibilità, se non si vuole essere costretti ad abbandonare gli attuali sistemi di welfare e con un’attenzione particolare ai giovani ed alle giovani donne.

Sono necessarie politiche efficienti sia a livello governativo che regionale sull’invecchiamento attivo, sul diritto alla salute di tutti e sulle condizioni di vita degli anziani e delle persone con fragilità, soprattutto per la fase di non autosufficienza.

“Le nostre Acli hanno la caratteristica di essere un’associazione popolare – conclude il presidente Cavedon – composta da laici che vivono le proprie Comunità di riferimento, che si spendono in prima persona per un’azione sociale che è sempre più necessaria: organizzare momenti formativi rivolti ai cittadini, interloquire con le Istituzioni per cercare di portare istanze che altrimenti non sarebbero prese in considerazione, impegnarsi nel dibattito politico in modo costruttivo, contrastare le vecchie e le nuove povertà, ascoltare chi non ha punti di riferimento e si sente spaesato nella complessità dell’odierna società”.

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Un sì senza mezze misure, che spiana la strada, almeno sulla carta, ad una serie di riforme tanto auspicate, prima di tutte l’autonomia regionale del Veneto. 

Il governatore uscente Luca Zaia, infatti, si riconferma allo scranno di Palazzo Balbi con una percentuale plebiscitaria: 77,44% nella provincia di Vicenza, indubbiamente per effetto di un buon governo e dell’attenta gestione Covid, ed il 43,31% di voti attribuito alla sua lista, distaccando gli avversari in modo significativo. 

Analogamente, il risultato del referendum non lascia spazio a dubbi. I vicentini, infatti, hanno votato a favore delle modifiche costituzionali nella misura del 62,7%.

“Un risultato che rende forte il confermato presidente del Veneto Zaia – commenta il presidente provinciale delle Acli di Vicenza aps, Carlo Cavedon – e che dovrebbe portare ad una stagione di riforme a strada sostanzialmente in discesa, evidenziando come valga di più una leadership di governo rispetto all'appartenenza ad un partito, come dimostrano le vittorie di Toti, Emiliano, De Luca”.

Una stagione di riforme, dunque, a partire nuovo sistema elettorale, il superamento del bicameralismo perfetto ed una legge sulla democraticità e la trasparenza dei partiti.

“Le attese riforme – aggiunge Cavedon – dovranno trovare una quadra, non potranno restare mere enunciazioni politiche. Sul risultato del referendum costituzionale, invece, il timore di una democrazia “tagliata” si scongiura con l'apertura di un cantiere di riforme, che dichiari e recuperi i grandi valori repubblicani e rinnovi il rapporto tra eletto ed elettore”. 

I rappresentanti del popolo devono riappropriarsi del legame naturale con la propria terra, con la gente. “Occorre che i politici – conclude Cavedon – tornino a svolgere il proprio ruolo tra la gente e per la gente. I veneti hanno chiaramente dimostrato di volere questo”.

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La campagna di crowdfunding #VicenzaSolidaleCovid19 ha raccolto ad oggi 54.904 euro, grazie alla generosità di numerosi donatori, che hanno contribuito utilizzando il portale https://csv-vicenza.retedeldono.it/it/vicenza-solidale. L’obbiettivo ora è di arrivare a 100 mila euro per poter garantire un fondo di emergenza per le famiglie più povere seguite dai servizi sociali del Comune di Vicenza.
L'iniziativa, attivata per far fronte all'emergenza da Covid-19 (Coronavirus), è a cura dell’assessorato alle politiche sociali del Comune di Vicenza, in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Vicenza per l'acquisto di beni di prima necessità destinati a cittadini e a famiglie in difficoltà e per la fornitura di dispositivi di protezione individuale per i volontari.
Questa mattina nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino il vicesindaco e assessore ai servizi sociali Matteo Tosetto ha fatto il punto sullo stato delle donazioni ricevute nell'ambito del progetto #VicenzaSolidaleCovid19 a cui nei giorni scorsi hanno aderito Fap Acli, con un contributo di 5 mila euro, e l'associazione Pro San Bortolo, con una donazione di generi alimentari del valore di 2 mila euro.
“L'obiettivo è riuscire a dare una risposta a tutte quelle persone che sono ancora in difficoltà ed hanno la necessità di ricevere aiuti economici per riuscire a fare la spesa – ha dichiarato il vicesindaco ed assessore ai servizi sociali Matteo Tosetto - . Abbiamo attivato questa raccolta fondi per potere acquistare gli alimenti per confezionare i pacchi della spesa per le famiglie in difficoltà. La campagna di crowdfunding #VicenzaSolidaleCovid19 è un'importante iniziativa da cui attingere nel momento in cui manca la disponibilità di generi alimentari che ci arrivano attraverso le donazioni da parte di cittadini e numerose realtà del territorio. Se da un lato l'emergenza sanitaria è quasi finita, dall'altro quella sociale è ancora in corso e, purtroppo, su alcune fasce della popolazione influisce in maniera molto pesante. Ringrazio tutti coloro che in questi mesi hanno sostenuto #VicenzaSolidaleCovid19, in particolare Fap Acli e l'associazione Pro San Bortolo, presenti qui oggi, per le rispettive importanti donazioni. Ricordo che è sempre possibile effettuare una donazione alimentare, semplicemente anche solo con un pacco di pasta e un vasetto di sugo, oppure effettuare una donazione economica”.
Soddisfatto il segretario della Fap Acli di Vicenza, Renzo Grison: “siamo orgogliosi di aver contribuito fattivamente nella realizzazione di questa iniziativa concreta di vicinanza alle famiglie. Ricordo che le ACLI Sede provinciale di Vicenza aps e la Fap Acli di Vicenza hanno recentemente attivato anche uno Sportello telefonico di ascolto come segno di
ulteriore vicinanza e sostegno ai cittadini ed alle famiglie del territorio vicentino in questi momenti di crisi sanitaria e grande emergenza sociale. Si tratta di un servizio di ascolto attivo telefonicamente nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9 alle 11, allo 0444.870770. Le Acli di Vicenza, inoltre, hanno risposto all’appello della Caritas Diocesana Vicentina, in linea con quanto fatto lo scorso anno, donando dei prodotti di prima necessità, per garantire l’igiene personale ai senza fissa dimora. Nel periodo di massima emergenza, inoltre, Acli e Fap Acli di Vicenza hanno donato dieci tablet, cogliendo la sollecitazione di Obiettivo Ippocrate, a favore dei pazienti ricoverati nella
Rianimazione di Vicenza, per consentire loro di mantenere i rapporti con i familiari”.

Il Bilancio dell’iniziativa
Ad oggi sono stati spesi 23.101,58 euro per acquistare beni di prima necessità, nello specifico: 3.000 litri di latte, 2000 chili di riso, 1.000 bottiglie di passata di pomodoro da 700 grammi, 4.000 confezioni di legumi da 400 grammi, 2.000 confezioni di tonno, 2.000 vasetti di marmellata da 250 grammi e 2.000 confezioni di biscotti oltre a 600 chili di zucchero e 600 litri di olio. Tutti consegnati tra maggio e giugno grazie ai volontari e al centro di smistamento del Comune. Inoltre, sono stati acquistati dispositivi di sicurezza per i volontari operativi: 1.000 mascherine, 10.000 guanti, 1.000 confezioni di gel igienizzante, una barriera protettiva per desk informativi, un termoscanner, 50 visiere e quattro dispenser di gel igienizzante.

Borse spesa con generi alimentari
A seguito dell’esaurimento del fondo statale per i buoni spesa, per sostenere l'alto numero di persone in difficoltà l’amministrazione ha proseguito con la consegna delle borse della spesa, gestita in forma coordinata grazie ad un protocollo specifico con le realtà del terzo settore e il gruppo comunale di protezione civile, che si concluderà il 31 luglio.
Dallo scorso 7 aprile, infatti, i servizi sociali del Comune coordinano e collaborano nella distribuzione di borse della spesa a nuclei indigenti, con il supporto operativo di Fondazione Caritas Vicenza e diverse Caritas parrocchiali (in particolare UP Porta Ovest), Protezione Civile, Conferenze San Vincenzo, associazione “Basta Sprechi Vicentina Onlus”, Veloce (Vicenza Eco-LogisticCEnter), Croce Rossa - sezione di Vicenza e altre associazioni di volontariato impegnate nel sostegno alimentare alle famiglie.
Dall’avvio del servizio per la consegna di borse di spesa gratuite, i servizi sociali, attraverso lo sportello di via Torino 19, hanno raccolto un numero di segnalazioni relative a 877 nuclei famigliari in condizioni di bisogno; attualmente risultano ancora beneficiari di questo servizio di sostegno 756 famiglie.
Le consegne delle borse spesa, visto l'alto numero di richieste, sono state organizzate in tre turni nei giorni di martedì, giovedì e venerdì, con partenza dal magazzino comunale di via Frescobaldi.
Le richieste dei cittadini in difficoltà sono state raccolte attraverso diversi canali: in primis tramite il call center Vicenza Sicura, attivato all'inizio dell'emergenza (il 13 marzo) , che ha  ricevuto 204 segnalazioni, seguono la Caritas con 196, la Croce Rossa con 159, altre associazioni del territorio impegnate nel sostegno alla famiglie con 119, i Csst con 71; San Vicenzo e le unità Pastorali hanno raccolto 51 richieste e altre 33 sono state intercettate dal Centro Aiuto alla Vita. Le rimanenti 44 richieste corrispondono a nuclei che venivano già aiutati da più enti, ma che con le nuove procedure di distribuzione concordate, sono stati confluiti in un unico servizio.
Il 65% dei beneficiari di borsa spesa sono nuclei con minori; il 22% delle segnalazioni totali sono famiglie numerose (con 5 o più componenti) e il 18% corrisponde a nuclei uninominali (persone sole).
Nel corso del tempo 121 persone hanno rinunciato all’erogazione della borsa spesa (corrispondente al 14% dei beneficiari totali). Solo il 2,5% ha rinunciato al sostegno in seguito alla ripresa dell’attività lavorativa, dopo la sospensione per il lockdown.
Al 30 giugno, sono state effettuate 3.670 consegne, con una media settimanale pari a 306 pacchi. Nei tre giorni di distribuzione i volontari hanno consegnato mediamente 102 borse a turno.
Il lavoro proseguirà anche per tutto luglio, mese in cui sono previste 1.767 consegne. Pertanto, si arriverà a un totale di poco più di 5.400 borse spesa.

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