Articoli filtrati per data: Dicembre 2024

bonus sociali sui consumi domestici sono sconti applicati alle bollette delle famiglie che rientrano in determinati parametri di disagio economico certificati dall'indicatore ISEE.

I bonus sono di tre tipi:


Per ottenere uno o più bonus è fondamentale essere in possesso dell’attestazione ISEE al fine di verificare lo stato economico e patrimoniale del nucleo familiare richiedente.

Dal 1° gennaio 2021, per effetto delle novità introdotte dal DL 124/2019, non sarà più necessario presentare, oltre all’ISEE, la domanda specifica ai fini dei suddetti bonus; sarà dunque sufficiente la sola presenza dell’attestazione ISEE valida, a seguito della quale i bonus verranno riconosciuti automaticamente in bolletta da parte delle società fornitrici del servizio.

Dal primo luglio 2021, lo Stato concede in automatico meccanismi di compensazione (una sorta di sconto) della spesa sostenuta per le utenze domestiche.  

fornitori di energia elettrica, acqua e gas  dovranno applicare lo sconto nella prima bolletta utile successiva al 1° luglio, per un importo comprensivo di eventuali quote maturate nei sei mesi precedenti del 2021.

Le nostre sedi restano in ogni caso a disposizione per chiunque abbia bisogno di ottenere il calcolo dell’indicatore economico ISEE.

 

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Ogni anno l’INPS comunica i nuovi limiti di reddito e gli importi delle prestazioni relativi all’invalidità civile. Condizioni che quest’anno rimangono invariate rispetto al 2020, come vi spieghiamo nell’articolo.

L’assegno di invalidità civile è un’indennità economica riconosciuta a mutilati e invalidi civili, di età compresa tra i 18 anni e i 67 anni, con una invalidità compresa tra il 74% e il 99%.
Si tratta di un sostegno a carattere assistenziale, cioè indipendente da un rapporto assicurativo e contributivo del beneficiario, ma per ottenerlo è necessario comunque il rispetto di determinati requisiti di reddito.
Ne possono usufruire i cittadini italiani e i cittadini comunitari, residenti in Italia; i cittadini extracomunitari, purché legalmente soggiornanti sul territorio nazionale.
La prestazione è concessa per 13 mensilità, con decorrenza dal mese successivo alla presentazione della domanda, non è reversibile ed è pari a 286,81 euro al mese.
Per poter fare domanda di assegno di invalidità bisogna avere un reddito non superiore a 4.926,35 euro.
Nel calcolo sono considerati i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini Irpef. Non rientrano quindi nella valutazione l’importo stesso dell’assegno mensile, le rendite INAIL, le pensioni di guerra.
Chi è nato all’estero deve inoltre dichiarare, con apposita documentazione proveniente dallo Stato estero di provenienza, la presenza o meno di redditi nel Paese d’origine.
La valutazione del reddito deve essere effettuata solo nei confronti del beneficiario della prestazione economica e nel suo computo è esclusa la casa di abitazione principale.

La pensione di invalidità civile è una prestazione economica per i mutilati e gli invalidi civili con un’età compresa tra i 18 anni e i 67 anni, a cui è riconosciuta un’invalidità pari al 100%.
Mantiene le stesse regole di erogabilità dell’assegno di invalidità, compreso l’importo, con la sola differenza che per la pensione di invalidità il reddito annuale deve essere nel limite dei 16.982,49€ lordi.
Questa misura è incompatibile con altre prestazioni assistenziali mentre è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa, sempre nel rispetto del limite di reddito previsto per legge.
In entrambi i casi spetta fino al compimento dei 67 anni, requisito da adeguare alle speranze di vita. Raggiunto il limite di età, la prestazione si trasforma automaticamente in assegno sociale.

Gli operatori del Patronato Acli sono a tua disposizione per la presentazione della domanda e per tutte le informazioni necessarie. Prenota il tuo appuntamento oppure trova la sede a te più vicina, ti aspettiamo!

Fonte: Patronato Acli nazionale

Katia Marazzina

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Sono deducibili dal reddito complessivo per la parte rimasta a carico del datore di lavoro e fino ad un importo massimo di 1.549,37 euro (la deduzione non spetta però se le spese sono sostenute nell’interesse dei familiari a carico), i contributi previdenziali ed assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici (autisti, giardinieri, ecc.) ed all’assistenza personale o familiare (colf, baby-sitter, assistenti delle persone anziane, ecc).

Sono deducibili le somme effettivamente versate applicando il principio di cassa, senza tener conto della competenza dei trimestri. Rientrano nell’ambito applicativo dell’agevolazione anche i contributi previdenziali sostenuti per una badante assunta tramite un’agenzia interinale e rimborsati all’agenzia medesima se quest’ultima rilascia una certificazione attestante gli importi pagati, gli estremi anagrafici e il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento (utilizzatore) e del lavoratore.

I contributi previdenziali per gli addetti ai servizi domestici, versati alla gestione separata INPS mediante il “Libretto Famiglia”, possono essere dedotti dal reddito complessivo in quanto interamente a carico dell’utilizzatore (datore di lavoro). Per ogni ora di lavoro, corrispondente ad un titolo di pagamento, è possibile dedurre € 1,65, quale contribuzione IVS alla Gestione separata INPS. L’importo può essere dedotto nel periodo d’imposta in cui è effettuato il versamento per l’acquisto del titolo di pagamento a condizione che la relativa prestazione di lavoro domestico sia stata svolta dal lavoratore e che l’utilizzatore ne abbia dato comunicazione all’INPS.

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Invia ora la tua domanda del Reddito di Emergenza 2021, bastano pochi minuti, direttamente da casa e senza code agli sportelli, in totale sicurezza, privacy compresa.

La domanda va presentata in via telematica all’INPS tramite modello di domanda predisposto dall’Istituto, entro il 31 luglio 2021. Ricordiamo che al momento in cui si presenta la richiesta per ottenere il REm, è obbligatorio avere la Dichiarazione Sostitutiva Unica in corso di validità (DSU) ai fini ISEE, dichiarazione che può essere richiesta ai Caf. Per il calcolo dell’indicatore si può fissare un appuntamento telefonando allo 0444/870700 oppure usufruire del canale IL MIO CAF ONLINE tramite la nostra area riservata myCAF). Per maggiori info rimandiamo al sito cafacli.it.

Reddito di Emergenza: con il decreto Sostegni bis sono in arrivo quattro nuove mensilità, con una modifica al periodo di riferimento del valore del reddito familiare.

Per chiedere le quattro nuove mensilità, da giugno a settembre 2021, è necessario inoltrare la domanda in via telematica all’INPS, entro il 31 luglio 2021.

Non si tratta di una proroga, non c’è alcun automatismo a favore di chi ha già ottenuto le mensilità di marzo, aprile e maggio 2021: tutti dovranno fare una nuova domanda.

Viene modificato il valore del reddito familiare, il mese a cui fare riferimento ora è quello di aprile 2021.

Reddito di Emergenza 2021
Il Reddito di Emergenza (REm) 2021 è una misura di sostegno economico ai nuclei familiari in condizioni di necessità. Nel decreto Sostegni bis viene riconosciuto per un valore complessivo da 1.600 a 3.200 euro, relative alle mensilità di giugno, luglio, agosto e settembre. Gli importi vengono incrementati se si ha in famiglia un componente in condizioni di grave disabilità.

I nuovi requisiti per accedere al beneficio:
Per ottenere il nuovo REm, Reddito di Emergenza da giugno a settembre 2021, devono esserci tutti i seguenti requisiti:

  • Il richiedente è residente in Italia.
  • Il valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2021, determinato in base al principio di cassa, è inferiore all’ammontare mensile del beneficio REm potenzialmente spettante (detta soglia, per i nuclei familiari che risiedono in abitazione in locazione, è incrementata di un dodicesimo del valore annuo del canone di locazione come dichiarato ai fini ISEE).
  • Il valore del patrimonio mobiliare familiare, con riferimento al 31 dicembre 2020, è inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000. Il massimale è incrementato di euro 5.000 in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini ISEE
  • il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ISEE è inferiore ad euro 15.000.
  • nessun membro del nucleo familiare percepisce o ha percepito trattamenti economici legati alla emergenza COVID 19 di cui all’articolo 10, del Decreto Legge 22 marzo 2021, n.41.
  • nessun membro del nucleo familiare è titolare di pensione diretta o indiretta ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità.
  • Nessun membro del nucleo familiare è titolare di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda mensile sia superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo.
  • Nessun membro del nucleo familiare è percettore, nei mesi di marzo, aprile e maggio 2021, di Reddito o Pensione di Cittadinanza, ovvero di analoghe misure istituite dalle province autonome di Trento e Bolzano.

La nuova domanda REm
La domanda va presentata in via telematica all’INPS tramite modello di domanda predisposto dall’Istituto, entro il 31 luglio 2021. Ricordiamo che al momento in cui si presenta la richiesta per ottenere il REm, è obbligatorio avere la Dichiarazione Sostitutiva Unica in corso di validità (DSU) ai fini ISEE, dichiarazione che può essere richiesta al Caf ACLI. Per il calcolo dell’indicatore si può fissare un appuntamento telefonando allo 0444/870700 oppure usufruire del canale IL MIO CAF ONLINE tramite la nostra area riservata myCAF). Per maggiori info rimandiamo al sito cafacli.it.

Invia ora la tua domanda del Reddito di Emergenza 2021, bastano pochi minuti, direttamente da casa e senza code agli sportelli, in totale sicurezza, privacy compresa.
È semplice: codice fiscale a portata di mano, foto documento di identità valido e rispondi alle domande del modulo. Affidati a mani esperte, è il nostro lavoro da sempre.
Affidati a mani esperte, alla tua domanda REm ci pensiamo noi. Il servizio è gratuito.

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Con l’entrata in vigore del nuovo Assegno Unico per le famiglie con figli minori, l’Assegno al Nucleo Familiare (ANF) non viene eliminato ma continua ad essere erogato almeno per tutto l’anno 2021. Su molti giornali e vari media le informazioni su questo argomento non sono sempre corrette. Se percepisci l’ANF ricordati che devi comunicare all’INPS i dati reddituali del 2020.

L’assegno al nucleo familiare (ANF)
È la prestazione più richiesta da parte dei lavoratori dipendenti e dai pensionati ex-dipendenti. L’importo mensile varia in base al numero dei componenti e al reddito della famiglia. L’assegno è erogato direttamente dall’INPS sulla pensione o dal datore di lavoro insieme allo stipendio.
Per il 2021 sarà erogato ancora fino al 31 dicembre e, secondo le informazioni emanate dal Governo, da gennaio 2022 tutta la partita dei trattamenti di famiglia sarà riformata, riforma che, già dal 1° luglio 2021, ha mosso i primi passi con l’introduzione dell’Assegno Unico per le famiglie con figli minori che non hanno diritto all’ANF.

La composizione del nucleo familiare
Il nucleo di riferimento per questa prestazione sono i coniugi – o coloro che si sono uniti civilmente -, anche non conviventi, i figli, ed equiparati, i minorenni e i maggiorenni studenti o inabili assoluti.
Ai fini dell’assegno al nucleo familiare rientrano nella composizione anche i fratelli, le sorelle, i nipoti diretti, minorenni o maggiorenni, inabili ed orfani di entrambi i genitori e non coniugati.

Anche gli stranieri, se residenti nel nostro Stato con la propria famiglia, possono chiedere l’assegno al nucleo familiare. In caso di poligami, la prestazione è prevista solo per la prima moglie ed i suoi figli.

Come richiedere l’assegno al nucleo familiare
La richiesta può essere fatta o direttamente tramite il servizio online presente sul sito dell’INPS, utilizzando il proprio SPID, oppure tramite i Patronati. Per chi non avesse mai percepito l’ANF per gli anni passati, è possibile chiedere gli arretrati fino a cinque anni.

Redditi da dichiarare e documentazione necessaria
Quali documenti sono necessari per la richiesta?
I dati da dichiarare per percepire l’assegno al nucleo familiare dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021 sono:
• i dati anagrafici ed i codici fiscali di tutti i componenti del nucleo familiare
• i redditi dei componenti del nucleo familiare percepiti nel 2020
– quelli assoggettati all’IRPEF (quindi servono le dichiarazioni dei redditi – Mod. 730 o UNICO 2021 o la Certificazione Unica – ex
CUD 2021, nel caso non si sia obbligati a presentare la dichiarazione)
– i redditi esenti da imposta, o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva (ad esempio assegni e indennità per i non vedenti, sordomuti e invalidi civili, pensioni sociali, assegni accessori per le pensioni privilegiate, interessi bancari e postali, premi del lotto e dei concorsi pronostici, rendite da buoni del tesoro, ecc.)

Quali sono i redditi che non si dichiarano?
È importante sapere quali sono i redditi da non dichiarare per la richiesta o il rinnovo dell’Assegno al Nucleo Familiare, perché la prestazione è determinata in base all’ammontare complessivo dei redditi della famiglia. Laddove venissero erroneamente dichiarati importi che invece non rilevano per tale determinazione, l’assegno sarebbe di importo inferiore.
Tra i redditi ininfluenti rientrano tutti i trattamenti di famiglia e di sostegno alla natalità. Non si devono dichiarare, ad esempio:
• il Premio alla nascita di 800 euro per la nascita o adozione
• il “Bonus Bebè”, ovvero l’Assegno di natalità, consistente in un assegno mensile, determinato sulla base dell’ISEE.

Oltre a queste prestazioni, vi sono molte altre tipologie di redditi che non devono essere dichiarati: per questo è importante farsi assistere dagli operatori del Patronato ACLI che sono a disposizione per una corretta esposizione dei dati e per la trasmissione telematica della richiesta.

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Fonte: Patronato Acli nazionale - Raffaele De Leo
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I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e l’azione formativa e sociale della FAP e delle ACLI di Vicenza.

Chi ha avuto l'occasione di visitare la piattaforma formativa di Fap Acli di Vicenza ha sicuramente già avuto modo di prendere visione dei video informativi relativi alla “Conferenza di Parigi sul Clima del 2015” . Una delle più rilevanti conseguenze della Conferenza è stata la creazione della cosiddetta “Agenda ONU 2030”, “un programma di impegni e di azioni per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Una serie di obiettivi importanti per combattere a livello planetario, la povertà, la fame, le discriminazioni di ogni tipo, i cambiamenti climatici; un insieme di 17 obiettivi generali suddivisi in quasi 200 obiettivi specifici”. In particolare tutto il mondo sta cercando di reagire ad un clima che è diventato ostile nei confronti della natura e dell'uomo e qualche passo avanti non si può negare che sia stato fatto. Ma non sembra sufficiente. La pandemia poi ha colto tutti di sorpresa, perché le grandi organizzazioni mondiali, pubbliche e private, non erano preparate ad affrontarla e i piani pandemici nazionali ed internazionali non erano aggiornati. E forse per la prima volta, ciascuno di noi ha preso consapevolezza di quanto siamo importanti l'uno per l’altro. C’è voluto un virus che ha fatto il salto di specie per renderci conto che alcune semplici buone azioni quotidiane possono salvare vite umane ed evitare che i sistemi sanitari pubblici e privati vadano in tilt.

Il documento che accompagna l'Agenda 2030 ci dice che “le dimensioni di uno sviluppo veramente sostenibile sono tre: economica, sociale ed ecologica; queste si possono realizzare avendo come obiettivi prioritari la centralità delle persone, porre fine alla povertà, lottare contro le ineguaglianze, affrontare i cambiamenti climatici, costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani”. Ed ecco di seguito l'icona diventata rappresentativa dell'Agenda e i titoli dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile:

 

  1. Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo  
  2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e  promuovere un’agricoltura sostenibile
  3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
  4. Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento  per tutti
  5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze
  6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture  igienico-sanitarie
  7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e  moderni
  8. Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione  piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti
  9. Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una  industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
  10. Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le Nazioni  
  11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili  12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo 
  12. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico 
  13. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno  sviluppo sostenibile 15.Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre  16. Pace, giustizia e istituzioni forti
  14. 17. Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo  sostenibile.

 

Lo stesso documento ci ricorda che “La sostenibilità non è una questione puramente ambientale. Bisogna adottare un approccio integrato e misure concrete su diversi ambiti per affrontare un importante cambio di paradigma socio economico e le numerose e complesse sfide ambientali e istituzionali”.

L’attuazione dell’Agenda 2030 richiede pertanto un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali alle imprese private, dalla società civile fino ai singoli cittadini, passando per le associazioni e i movimenti, gli unici in grado di svolgere una importante opera di informazione e mobilitazione delle persone attorno agli obiettivi dell'Agenda.

 A tal fine in Italia è stata istituita una cabina di regia denominata “Benessere Italia”, organo della Presidenza del Consiglio cui spetta il compito di “coordinare, monitorare, misurare e migliorare le politiche di tutti i Ministeri nel segno del benessere dei cittadini”. Sono state individuate 5 macro aree in cui si sviluppano le linee programmatiche di attuazione dell'Agenda: rigenerazione equo sostenibile dei territori, mobilità e coesione territoriale, transizione energetica, qualità della vita, economia circolare. Tutte pongono al centro la persona e mirano alla promozione di stili di vita sani, alla definizione di tempi di vita equilibrati, alla progettazione di condizioni di vita eque, alla promozione di azioni finalizzate allo sviluppo umano, alla formazione continua.

Anche la FAP e tutte le Acli vicentine si sentono fortemente interpellate dall'Agenda e dall'impegno per la costruzione di uno sviluppo sostenibile. I due pilastri fondativi della nostra mission sono educazione e azione sociale. E molti degli obiettivi strategici associativi coincidono in larga parte con quelli dell'Agenda, a partire dalla centralità delle persone.  Fin dalla loro nascita le ACLI e la FAP cercano di orientare la propria azione sociale declinandola al servizio della gente, con un forte riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa – e a tal proposito le Encicliche “Laudato si” e “Fratelli tutti” di Papa Bergoglio sono illuminanti - e fornendo a giovani, anziani, lavoratori e famiglie luoghi e opportunità di partecipazione attiva e democratica alla vita sociale e civile dei nostri territori.

In questo senso e anche con questi obiettivi, in questo ultimo anno che ci ha visti privati della possibilità di incontrarci in presenza, abbiamo dato un forte impulso alle attività formative e informative attraverso il web e strumenti digitali, rivolte ai soci ma anche a tutti coloro che per qualche necessità si rivolgono ai nostri sportelli di patronato, fiscali e di tutela familiare.   

A distanza di 5 anni dal lancio degli obiettivi di Sviluppo sostenibile, sono stati fatti complessivamente da tutti gli organismi coinvolti meno passi in avanti rispetto a quelli previsti. E' dunque necessario che ci sia uno scatto di responsabilità e la volontà di accelerare verso la realizzazione degli obiettivi posti nell'Agenda. E' altresì importante – e lo faremo anche noi prossimamente in questa sede – approfondire anche i tanti ambiti e modalità con cui ciascuno di noi, può dare un contributo importante per la realizzazione degli stessi obiettivi con una scelta responsabile di consumi e con stili di vita adeguati. Ed è auspicabile che la società civile portatrice di significative espressioni culturali ed etiche e che esprime molteplici esperienze e progetti, possa trovare più spazio nella prossima Conferenza sul Clima che si terrà a Glasgow a fine autunno e che sarà preceduta dai lavori preparatori di fine estate ospitati in Italia.

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L’autonomia e la libertà degli anziani prima di tutto. Grazie al Progetto Rondine, attuato dal Comune di Marano Vicentino ed all’impegno delle ACLI di Vicenza aps, questa iniziativa potrà avere gambe e procedere, garantendo agli anziani che ne hanno la facoltà di vivere in un luogo protetto, ma al contempo senza vedersi privati della propria autonomia.
Con questo spirito, venerdì mattina, il presidente provinciale delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon, ha consegnato nelle mani del sindaco di Marano Vicentino, Marco Guzzonato, nella sede dei Magazzini comunali, due piastre ad induzione munite di relative cappe aspiranti, che saranno installate nei due appartamenti di Via Summano adibiti al Progetto Rondine.
Il Progetto Rondine è nato dalla constatazione che diversi anziani erano impropriamente collocati in case di riposo, alcuni addirittura contro la loro volontà. Una situazione che provoca nelle persone una “sospensione della vita”, a causa del processo di depersonalizzazione che inizia nel momento stesso in cui l’anziano entra in struttura. Con questo progetto, quindi, il Comune di Marano Vicentino è riuscito a dare concretezza alle volontà di persone ospiti di strutture residenziali tormentate dal bisogno di casa, nonché a lanciare un segnale concreto culturale e politico di democrazia. Si è così passati dalle parole ai fatti, assegnando i locali agli anziani deistituzionalizzati.
“Le piastre ad induzione che le ACLI di Vicenza aps ci hanno donato – spiega il sindaco Guzzonato – saranno collocate negli appartamenti del Progetto Rondine, in Via Summano. Si tratta di appartamenti che, a partire dal 2000, servono ad accogliere gli anziani che escono nelle case di riposo e riacquisiscono una loro autonomia, in un ambiente protetto. In questo luogo sicuro, gli anziani hanno la possibilità di vivere in autonomia. Le piastre ad induzione ci servono per dare corpo a questo progetto, a favore della parte anziana della popolazione. Nel Progetto Rondine sono stati coinvolti una quindicina di anziani”.
L’iniziativa è resa possibile grazie all'impegno delle Acli verso le comunità locali, che si concretizza con i fondi del 5 per mille - annualità 2019, destinati dai cittadini all’Associazione.
“Questa donazione che le Acli di Vicenza hanno fatto al Comune di Marano Vicentino – conclude Cavedon – rientra nell’ambito dei fondi del 5 per mille – annualità 2019, quindi di risorse che i vicentini hanno deciso di destinare alla nostra Associazione. E noi delle Acli vogliamo che questi soldi ritornino nel territorio. Questo è un progetto, ma ne abbiamo anche molti altri in cantiere. È importante che quanti ci hanno dato fiducia sappiano con precisione dove sono stati destinati i loro soldi”.

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CAF Acli: Spese mediche detraibili dall’Irpef, quando è possibile pagare in contanti?

D: La possibilità di pagare in contanti le spese per prestazioni sanitarie effettuate presso strutture convenzionate con il SSN si riferisce alle sole prestazioni rese “in convenzione” o anche a quelle “privatistiche”?

R: L’obbligo di pagare attraverso mezzi tracciabili le spese detraibili dall’Irpef non coinvolge le spese sanitarie “sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché alle prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio Sanitario Nazionale”. La norma fa quindi riferimento al soggetto/struttura che eroga a monte la prestazione e non alla tipologia della singola prestazione (cioè in convenzione o privatistica). Quindi è da ritenersi che tutte le prestazioni rese da una struttura medica privata, purché accreditata al Servizio Sanitario Nazionale, non rientrino nell’obbligo del pagamento attraverso mezzi tracciabili. Per info e assistenza specifica ci si può rivolgere a una delle nostre sedi.

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L’Assegno Unico per i figli minori è legge ma, attenzione, non sostituisce l’Assegno al nucleo familiare!
È una nuova prestazione di sostegno per le famiglie, con figli minori, che finora non avevano la possibilità di chiedere l’assegno al nucleo familiare (ANF), come lavoratori autonomi o disoccupati.
L’assegno è stato introdotto in via temporanea per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 in attesa di nuove normative che regolino stabilmente queste tipologie di aiuto economico alle famiglie.

Requisiti
Per chiedere l’assegno unico è necessario che il richiedente possa far valere, congiuntamente, i seguenti requisiti:

1. Requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno
o essere cittadino italiano o di uno Stato dell’Unione Europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione Europea, in possesso del permesso di soggiorno UE per lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca della durata di almeno sei mesi
o essere soggetto al pagamento dell’IRPEF in Italia
o essere domiciliato e residente in Italia ed avere figli minori di 18 anni a carico
o essere residente in Italia da almeno due anni, non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato di almeno sei mesi

2. Situazione economica
o Il nucleo familiare del richiedente deve avere un’attestazione ISEE in corso di validità (vedi elenco documenti)

L’assegno unico è compatibile con il Reddito di Cittadinanza e con altri aiuti economici per i figli minori erogati dagli enti pubblici locali.

Importi
L’importo dell’assegno unico è determinato sulla base dell’attestazione ISEE:
• Si parte da una prima fascia, con ISEE fino a 7.000 euro, di un assegno mensile per ogni figlio minore pari a 167,5 euro per i nuclei con due figli minori o di 217,8 euro per quelli con tre figli minori.
• L’assegno unico si riduce in proporzione al crescere del livello ISEE, fino ad arrivare, per ogni figlio minore, a 30 euro mensili per i nuclei con due figli minori o di 40 euro per quelli con tre figli minori, in presenza di un valore ISEE che va da 39.900,01 fino al massimo di 50.000,00 euro

È previsto l’aumento dell’assegno unico di 50 euro mensili per ciascun figlio minore disabile.

Pagamenti
Il pagamento dell’assegno unico avviene con bonifico bancario sul conto corrente del quale il richiedente ha indicato il codice IBAN nella domanda, oppure con bonifico domiciliato. L’assegno unico è esente dall’imposizione delle imposte.

Domanda
L’Assegno Unico per le famiglie sarà attivo a partire dal 1° luglio 2021. La domanda andrà presentata in modalità telematica all’INPS, secondo queste le scadenze:
• Per le domande presentate entro il 30 settembre, verranno pagate le mensilità arretrate a decorrere dal 1° luglio.
• Per le domande presentate dopo il 30 settembre l’assegno decorrerà dal mese di presentazione.

Continuate a seguirci. Nei prossimi giorni vi forniremo tutte le indicazioni operative, non appena l’INPS completerà le istruzioni e aprirà le procedure di acquisizione online delle domande.

Raffaele De Leo
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Lunedì, 14 Giugno 2021 07:08

CERCASI GRETA DISPERATAMENTE

E’ risaputo che la realtà narrata dai media è solo una parziale rappresentazione della stessa, al punto tale che risulta sempre più complesso riuscire a discernere effettivamente lo stato delle cose. Vi sono periodi storici, poi, in cui tale fenomeno è maggiormente evidente: ad esempio nel corso dell’ultimo anno il mondo sembra essere caratterizzato esclusivamente dalla pandemia da Covid-19, oppure nel recente passato dal fondamentalismo terroristico di matrice islamica od ancora dagli insuperabili vincoli di bilancio per gli Stati membri della UE. E’ evidente che un tal modo di fare informazione risponde a delle logiche ben precise, che spesso non sono orientate a fornire un quadro obiettivo della realtà, bensì a formare e ad orientare l’opinione pubblica su obiettivi lungi dall’essere correlati al diritto di cronaca e di informazione.

Dipingere la quotidianità solo all’insegna del negativo fa notizia, rende le persone emotivamente più fragili e, soprattutto, distrae dai problemi veri. Così, nell’ultimo anno, dominato mediaticamente dalla pandemia da Covid-19, in realtà il mondo ha continuato a soffrire per problemi endemici: le guerre, la fame, le diseguaglianze e tra tutti il dramma ambientale. Aldilà delle dichiarazione di intenti, delle conferenze internazionali, perfino delle encicliche papali sul tema ambientale, stiamo assistendo ad un effettivo rallentamento delle misure a contrasto della vera pandemia, quella ambientale destinata a trasformarsi in ecatombe in assenza di una reale inversione di tendenza. Se proviamo a chiederci quanto i dispositivi di protezione individuale, si pensi tra tutti alle emblematiche mascherine mono facciali, hanno contribuito all’innalzamento del livello di inquinamento ambientale o quantomeno ad una crescita dei costi del loro smaltimento, converrete che la realtà non può essere solo quella correlata alla notizia del giorno o alla questione che in questo momento “spacca”. Ovviamente, nessuno mette in discussione la necessità di dover affrontare problemi in ordine alla loro priorità ed in tal senso la pandemia da Covid-19 ha assunto un carattere di assoluta priorità, ma, proprio per questo, non bisogna dimenticare che il tema della sostenibilità ambientale e della reale possibilità di sopravvivenza degli ecosistemi e della specie umana stessa sono la priorità tra le priorità.

Non mancano segnali di speranza: ad esempio l’Italia è al vertice in Europa per l’esperienza dell’economia circolare ed è sempre più diffusa, soprattutto tra i giovani, una forte sensibilità ecologica. Il futuro cammina sulle gambe dei ragazzi ed è per questo che “Cercasi Greta Disperatamente” non è uno slogan, né tantomeno la notizia del giorno, bensì una responsabilità epocale cui l’umanità è chiamata per garantire la sopravvivenza del pianeta e di se stessa.

 

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