Articoli filtrati per data: Novembre 2024
Dialogo sul fine vita il 13 aprile a Marano Vicentino
Giovedì 13 aprile alle 20.30 nella parrocchia di Marano Vicentino - Sala 3 della Casa del Giovane, il Circolo Acli Marano Vic.no aps e la Parrocchia Santa Maria Annunziata di Marano Vicentino organizzano un incontro pubblico sul tema: "Dialogo sul fine vita", al quale interverranno don Giuseppe Pellizzaro (direttore dell'Ufficio diocesano della Pastorale della Salute della diocesi di Vicenza), la dr.ssa Amalia Simari (medico specialista in cure palliative dell'Ulss 7 Pedemontana) e l'avv. Gianluca Alifuoco (avvocato penalista)
MODELLO 730 - DICHIARAZIONE DEI REDDITI
Il 730 è il modello utilizzato per la dichiarazione dei redditi per lavoratori dipendenti e pensionati.
La condizione necessaria per poterlo presentare è: aver avuto nell’anno precedente uno o più redditi da lavoro dipendente o assimilato (esempio la disoccupazione) e da pensione.
Attenzione, se hai più CU perché nel corso del 2022 hai cambiato lavoro, sei andato in pensione o hai ricevuto indennità di disoccupazione o cassa integrazione, hai l'obbligo di presentare il 730!
MOTIVI PER COMPILARE IL 730 INSIEME AD UN CONSULENTE FISCALE ACLI SERVICE VICENZA SRL:
- Acli Service Vicenza ha una competenza fiscale ventennale;
- Con il nostro servizio puoi modificare ed integrare con facilità i documenti fiscali per godere dei benefici fiscali, riuscendo a presentare una dichiarazione dei redditi personalizzata e completa;
- Firmando la delega per il visto di conformità, CAF ACLI si assume la responsabilità a quanto dichiarato sul modello 730;
- Con l’iscrizione all’area riservata di MyCAF potrai accedere e consultare TUTTI i tuoi documenti fiscali in ogni momento e prenotare online il tuo appuntamento!.
LA PRESENTAZIONE DEL MODELLO 730
- Può essere utilizzato dai lavoratori dipendenti, pensionati collaboratori coordinati e continuativi o a progetto anche se non hanno un sostituto d’imposta nell’anno di presentazione della dichiarazione;
- Il modello deve essere presentato ad un CAF o ad un professionista abilitato, i quali elaboreranno la dichiarazione e la valideranno;
- Può essere presentato in forma congiunta dai coniugi;
- Può essere presentato per conto di persone incapaci o di minori;
- Può essere presentato da un delegato.
NON POSSONO UTILIZZARE IL 730 I CONTRIBUENTI CHE:
- Nell’anno di imposta hanno posseduto redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione o redditi di lavoro autonomo con partita IVA;
- Devono presentare anche una delle seguenti dichiarazioni: IVA, IRAP, 770;
- Non sono residenti in Italia nell’anno di presentazione della dichiarazione e in quello precedente.
REDDITI CHE SI POSSONO DICHIARARE CON IL MODELLO 730:
- Redditi di lavoro dipendente e/o assimilati e di pensione;
- Redditi fondiari (terreni – fabbricati);
- Redditi di capitale;
- Redditi di lavoro occasionale senza partita IVA;
- Alcuni redditi diversi.
Pensioni e Lavoratrici madri: maggiorazione nel calcolo o anticipazione dell'età pensionabile
Anna, 54 anni della provincia di Savona, ci chiede:
Ho iniziato il mio impiego come lavoratrice dipendente dal 1997 e ho tre figli. Ho diritto a qualche maggiorazione o beneficio sulla pensione?
La nostra risposta
Alle lavoratrici madri che liquidano la pensione nell’ambito del sistema contributivo è riconosciuta la possibilità di ottenere l’applicazione del coefficiente di trasformazione relativo all’età anagrafica al momento del pensionamento, maggiorato di un anno in caso di uno o due figli, di due anni in caso di tre o più figli.
In alternativa si può optare per un’anticipazione dell’età pensionabile (67 anni) di quattro mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 12 mesi.
La persona anziana al centro di una rete di interventi coordinati e graduati secondo le specifiche necessità
Il PNRR (piano nazionale di Resilienza e Recupero), che si avvale anche dei finanziamenti europei, non è finalizzato solo alla produttività e all’occupazione, ma anche a migliorare la qualità di vita e delle reazioni sociali nella terza età.
E proprio in attuazione delle misure 5 e 6 del Piano è stato approvato il disegno di legge che delega il governo ad adottare tutta una serie di provvedimenti per riordinare e potenziare l’assistenza agli anziani, secondo le linee guida dell’invecchiamento attivo, della promozione dell’autonomia e delle relazioni sociali, dell’agevolazione all’accesso alle cure e all’assistenza domiciliare.
Nodo essenziale di questa vasta riforma sarà il coordinamento tra competenze /interventi delle aziende sanitarie, i Servizi sociali dei Comuni e L’INPS, superando e semplificando le attuali procedure necessarie per ottenere prestazioni e servizi.
ARGOMENTI
Componenti PNRR Missioni 5 e 6
Cosa prevede il Disegno di Legge "Anziani"
Prestazione Universale per la "non autosufficienza"
Integrazione fra ULSS, Comuni e INPS
Istituzione del CIPA (Comitato Interministeriale Politiche per Anziani)
"Dialogo sul fine vita" il 13 aprile alle 20.30 a Marano Vicentino
Giovedì 13 aprile alle 20.30, nella parrocchia di Marano Vicentino - Sala 3 della Casa del Giovane, il Circolo Acli Marano Vic.no aps e la Parrocchia Santa Maria Annunziata di Marano Vicentino organizzano un incontro pubblico sul tema: "Dialogo sul fine vita", al quale interverranno don Giuseppe Pellizzaro (direttore dell'Ufficio diocesano della Pastorale della Salute della diocesi di Vicenza), la dr.ssa Amalia Simari (medico specialista in cure palliative dell'AUlss 7 Pedemontana) e l'avv. Gianluca Alifuoco (avvocato penalista)
Lavora con noi!
Acli Service Vicenza srl ricerca personale da impiegare nelle nostre sedi nella provincia di Vicenza per la gestione delle pratiche di successione.
Si richiede esperienza pluriennale nella materia successoria.
Requisiti preferenziali: aver maturato una precedente esperienza lavorativa in attività di front office.
E’ possibile candidarsi inoltrando il proprio curriculum all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Desidero un lavoro che mi piace (come cambia il lavoro dopo il Covid) il 30 marzo a Rosà
Il Circolo Acli di Rosà ed il Circolo Giovani Laureati Rosatesi organizzato giovedì 30 marzo alle 20.30 nella Sala Giubileo (a fianco al Teatro Montegrappa) una tavola rotonda sul tema: "Desidero un lavoro che mi piace (come cambia il lavoro dopo il Covid)".
Alla serata interverranno:
il dr. Silvano Bordignon (giornalista pubblicista) che parlerà dei "Nuovi orizzonti del lavoro"
il dr. Carlo Paolin (statistico), che presenterà "Alcuni dati sul lavoro", la dr.ssa Anna Simonetto (psicologa), che parlerà di "Lavoro e benessere"
l'ing. Ivan Ganassin, che tratterà il tema "Ho cambiato lavoro"
l'ing. Andrea Vicentin (già presidente degli Industriali di Bassano del Grappa), che affronterà il tema "Il datore di lavoro"
Carlo Cavedon (presidente delle ACLI di Vicenza aps), che illustrerà "La voce delle Acli".
Nel 730 la nuova IRPEF a 4 marce introdotta dalla Manovra 2022
Dal 730/2023 comincia a fare effetto la nuova IRPEF non più a cinque ma a quattro marce. Con la riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche introdotta dalla Legge di Bilancio dello scorso anno si è infatti delineato un panorama inedito, in particolare sulle fasce al di sopra dei 28.000 euro dove si concentrano le novità più significative, di cui appunto si sentiranno gli effetti con le dichiarazioni Modello 730/Modello REDDITI (ex Unico) del 2023, in riferimento al 2022 (per avere assistenza è possibile rivolgersi a CAF ACLI). È chiaro, inoltre, che questo riassestamento si trascina a catena tutta un’altra serie di novità che vanno a incidere su aspetti ugualmente determinati quali le detrazioni applicate alla tipologia specifica di contribuente (lavoro dipendente e pensione).
Modello 730/2023: come cambia l’IRPEF?
Insomma cosa ci aspetta col nuovo Modello 730 dove albergherà per la prima volta l’IRPEF strutturata su 4 scaglioni anziché 5? A fare il punto della situazione intervenne l’Agenzia delle Entrate con la Circolare 4/E/2022. È bene anzitutto raffrontare le due mappe dell’imposta: com’è stata fino al 31/12/2021 e come invece è “rinata” dal 1° gennaio 2022…
IRPEF: SCAGLIONI FINO AL 31 DICEMBRE 2021
Reddito imponibile (in euro) |
Aliquota |
Quanto si pagava? |
fino a 15.000 | 23% | 23% sull’intero importo |
oltre 15.000 e fino a 28.000 |
27% |
3.450 + 27% sulla parte eccedente 15.000 euro |
oltre 28.000 e fino a 55.000 |
38% |
6.960 + 38% sulla parte eccedente 28.000 euro |
oltre 55.000 e fino a 75.000 |
41% |
17.220 + 41% sulla parte eccedente 55.000 euro |
oltre 75.000 |
43% |
25.420 + 43% sulla parte eccedente 75.000 euro |
IRPEF: SCAGLIONI DAL 1° GENNAIO 2022
Reddito imponibile (in euro) |
Aliquota |
Quanto si paga? |
fino a 15.000 | 23% | 23% sull’intero importo |
oltre 15.000 e fino a 28.000 |
25% |
3.450 + 25% sulla parte eccedente 15.000 euro |
oltre 28.000 e fino a 50.000 |
35% |
6.700 + 35% sulla parte eccedente 28.000 euro |
oltre 50.000 |
43% |
14.400 + 43% sulla parte eccedente 50.000 euro |
Modello 730/2023: le differenze tra vecchia e nuova IRPEF
Emerge quindi, a una prima occhiata, che agli estremi della catena delle aliquote non cambia nulla: 23 e 43 per cento resta sempre la forbice dei prelievi minimo e massimo, con una differenza però evidente nel caso dell’aliquota maggiore, ovvero una platea molto più consistente di contribuenti “ricchi” che andranno a pagare il 43% come prelievo marginale, non più infatti al di sopra della soglia di 75.000 euro bensì dei 50.000 (per chi invece si assesta entro i 15.000 euro di reddito annuo non cambia nulla).
In pratica fino al 2021, tutta la zona medio-alta fra 50.000 e 75.000 euro era scaglionata su tre gradoni (38, 41 e 43%), mentre adesso, una volta superati i 50.000, già interviene questa sorta di ampia zona “flat tax” dove tutto è uniformato col prelievo marginale al 43%. Di fatto è scomparso in blocco il vecchio gradone del 41% che regolava la fascia fra 55.000 e 75.000 euro, “mangiato” appunto dalla nuova aliquota al 43%, mentre si è andato un po' più a restringere l’ex gradone tra 28.000 e 55.000 euro che adesso scende fino a 50.000 euro con un’aliquota ribassata dal 38 al 35%. Resta infine intatta la forbice del secondo scaglione tra 15.000 e 28.000 euro, ma anche in questo caso con un’aliquota alleggerita dal 27 al 25%.
IRPEF Modello 730/2023: trattamento integrativo (ex Bonus Renzi).
Capitolo trattamento integrativo (ex Bonus Renzi). Qui arrivano le dolenti note, perché sebbene la misura sia stata prorogata nel 2022 (quindi sempre con effetto nel 730/2023), il suo raggio d’azione ne è uscito sensibilmente ridimensionato. Fino al 2021, infatti, coloro che potevano contare su un bonus “pieno” pari a 100 euro in più in busta paga – a condizione che l’imposta dovuta, calcolata al netto della sola detrazione di lavoro dipendente e assimilato, risultasse maggiore di zero – erano i contribuenti fino a 28.000 euro, dopodiché il trattamento sarebbe andato gradualmente a scemare in funzione dell’aumentare del reddito.
Nel 2022, invece, la soglia reddituale degli aventi diritto al trattamento dei 100 euro pieni retrocede fino a 15.000 euro (sempre a condizione che l’imposta sia capiente in rapporto alle detrazioni), mentre per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo compreso tra i 15.000 e i 28.000 euro il bonus viene calcolato come differenza tra imposta lorda e detrazioni spettanti, ma comunque non potrà superare i 1.200 euro l'anno.
La naspi nel caso di part-time: attenzione al minimale contributivo
Come funziona la NASpi per i contratti part-time?
I contratti di lavoro part-time hanno delle conseguenze sul calcolo dell’indennità di disoccupazione NASpI, soprattutto per quanto concerne la durata. Infatti, la NASpI, viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni per quanto riguarda i rapporti di lavoro a tempo pieno, mentre per i rapporti di lavoro a orario parziale la durata è inferiore.
Per quanto riguarda il part-time sia orizzontale che verticale, vengono prese in considerazione tutte le 52 settimane di contribuzione, purché la retribuzione settimanale non sia inferiore ai minimali retributivi Inps. In quest’ultimo caso invece il conteggio delle settimane subisce delle modifiche.
Il minimale contributivo
Innanzitutto, si deve considerare il minimale contributivo, ossia la retribuzione minima considerata come base per il calcolo dei contributi previdenziali versati dal datore di lavoro. Per l’anno corrente il minimale della retribuzione giornaliera è pari a 53,95 euro, pertanto se il lavoratore percepisce una retribuzione giornaliera inferiore a questa soglia i contributi dovuti saranno comunque calcolati tenendo conto di tale minimo giornaliero.
Tuttavia, per l’accredito di 52 settimane contributive è necessario che la retribuzione settimanale sia pari o superiore a 227,18 euro, vale a dire il 40% del trattamento minimo di pensione, ed è un valore che cambia ogni anno. Sotto questa soglia non viene riconosciuta per intero la settimana contributiva e pertanto si creano delle ripercussioni sulla durata dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori part-time con retribuzione non elevata.
Chi è escluso dal conteggio?
- i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari
- gli operai agricoli
- gli apprendisti
Al di sotto della soglia minima di retribuzione settimanale, una settimana contributiva potrebbe necessitare di più giorni: per esempio, la settimana contributiva potrebbe essere pari a 10 giorni di lavoro part time; di conseguenza, le settimane contributive necessarie per il diritto alla Naspi devono essere pari a 13 negli ultimi quattro anni e quindi ci vorrebbero più settimane lavorative per raggiungere tale requisito.
Lo stesso vale per la durata dell’indennità, erogata per la metà delle settimane contributive riferite agli ultimi quattro anni, perciò si verificherà una riduzione.
Nessuna differenza, invece, per l’importo. La prestazione viene comunque calcolata prendendo in considerazione il 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.
Rivolgiti al Patronato ACLI
Gli operatori del Patronato ACLI sono a tua disposizione in tutte le fasi di presentazione della domanda NASPI
fonte: www.patronato.acli.it
Desidero un lavoro che mi piace (come cambia il lavoro dopo il covid)
Giovedì 30 Marzo alle ore 20.45, nella sala del Giubileo dell'Istituto Pii di Rosà (a fianco del teatro Montegrappa), avrà luogo l'incontro "Desidero un lavoro che mi piace (come cambia il lavoro dopo il covid)" , organizzato dal circolo Acli di Rosà e il circolo Laureati Rosatesi.