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Articoli filtrati per data: Novembre 2024

La scadenza per quest’anno è fissata al 2 ottobre, c’è tempo quindi per provvedere a questo importante adempimento, ma va sottolineata l’opportunità di attivarsi tempestivamente per avere prima eventuali rimborsi maturati.

Le novità più rilevanti riguardano le fasce di reddito dai 15mila ai 50mila euro annui, concentrandosi attorno ai 20mila euro.

Tenendo presente che il reddito medio dei vicentini, negli ultimi anni, si colloca a € 20,868 nel 2021 (fonte Ministero Finanze) la riduzione dell’IRPEF potrebbe interessare molte famiglie.

Importante innovazione riguarda i giovani sotto i 31 anni e con un reddito inferiore a 15 mila euro, con la detrazione del 20% del canone d’affitto.

Ulteriori opportunità riguardano per chi ha sostenuto spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per il risanamento ambientale, nonché per erogazioni a favore delle associazioni e delle fondazioni del Terzo Settore (bonus sociale)

ARGOMENTI

Introduzione

Scadenza 730-2023

Le principali novità in sintesi

Modifica scaglioni di reddito e delle aliquote

Rimodulazione delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente

Rimodulazione delle detrazioni per redditi di pensione

Rimodulazione delle detrazioni per redditi assimilati e altri redditi

Modifica alla disciplina del trattamento integrativo

Eliminazione delle barriere architettoniche

Detrazione per canoni di locazione ai giovani

Credito d'imposta social bonus

Credito d'imposta erogazioni liberali Fondazioni ITS Academy

Credito d'imposta per bonifica ambientale

Info contatti appuntamenti 730-2023

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Procedure aperte per la richiesta del Bonus Nido 2023 e proroga al 30 giugno 2023 (rispetto alla scadenza originaria del 1° aprile) per la presentazione delle ricevute corrispondenti alle rette pagate lo scorso anno, in riferimento alle domande di bonus presentate per le mensilità fra gennaio e dicembre 2022. È quanto annunciato dall’INPS nei messaggi 889 e 1346 rispettivamente del 2 marzo e 11 aprile.

Bonus nido 2023: come fare domanda

Per l’anno 2023 – ricorda l’INPS – “la domanda di contributo per il pagamento delle rette dell’asilo nido deve essere presentata (tramite il portale web INPS o sedi del Patronato ACLIndr) dal genitore o dal soggetto affidatario del minore stesso che ne sostiene l’onere e deve recare l’indicazione delle mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica, compresi tra gennaio e dicembre 2023, fino a un massimo di 11 mensilità, per le quali si intende ottenere il beneficio”.

Bonus nido 2023: il ruolo dell’ISEE

Fondamentale ai fini del bonus è la presentazione di un ISEE valido (servizio per cui è sempre possibile rivolgersi a CAF ACLI), non tanto per l’erogazione in sé, che viene comunque riconosciuta a chiunque presenti domanda (anche senza allegare l’ISEE), quanto per assicurarsi un’erogazione commisurata alla reale fascia economica del nucleo, che altrimenti in assenza di ISEE riceverebbe sì il bonus ma nella sua misura minima (in pratica lo stesso funzionamento che ha adesso l’Assegno Unico e che aveva prima il Bonus Bebè).

Bonus nido 2023: a quali importi si ha diritto

È dal 2020 che il bonus viene appunto riconosciuto secondo tre fasce ISEE, e precisamente:

  • in presenza di un ISEE minorenni fino a 25.000 euro = bonus annuo di 3.000 euro (importo massimo mensile erogabile 272,72 euro per 11 mensilità);
  • in presenza di un ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40.000 euro = bonus annuo 2.500 euro (importo massimo mensile erogabile 227,27 per 11 mensilità);
  • in presenza di un ISEE minorenni da 40.001 euro = bonus annuo 1.500 euro (importo massimo mensile erogabile 136,37 per 11 mensilità).

 
Quindi, tornando al discorso delle domande presentate senza ISEE, in questi casi viene erogato l’assegno minimo pari a 1.500 euro annui (cioè il medesimo importo previsto in caso di ISEE oltre i 40.000 euro). Ciò non toglie che anche se non fosse presentato l’ISEE, il nucleo avrebbe comunque la possibilità di integrare la domanda in un secondo momento, iniziando così a beneficiare di un assegno commisurato alla sua reale fascia economica.


Bonus nido 2023: possibile autocertificare le rette

Sul meccanismo invece del bonus al di là dell’ISEE, va detto che “la prestazione spetta per ciascun figlio di età compresa tra 0 e 36 mesi” e “se il minore per il quale si vuole presentare la domanda compie i tre anni d’età nel corso del 2023, sarà possibile richiedere soltanto le mensilità comprese tra gennaio e agosto”. Ovviamente, essendo una prestazione di sostegno economico per le famiglie che iscrivono i figli al nido, la corresponsione degli importi è eseguita “a fronte della presentazione dei documenti attestante l’avvenuto pagamento delle singole rette”.

Detto questo, però, per semplificare e velocizzare le procedure di pagamento, l’INPS in un primo momento concede il contributo anche dietro autocertifica delle rette pagate, le cui ricevute andranno poi tramesse entro il 31 luglio 2024 (bonus 2023). E qui infine ci ricolleghiamo alla proroga concessa per la trasmissione delle ricevute relative all’anno 2022, appunto per giustificare i bonus erogati lo scorso anno. L’INPS infatti ha annunciato che “per le domande presentate lo scorso anno e riferite alle mensilità comprese tra gennaio e dicembre 2022, il termine per la presentazione delle ricevute corrispondenti ai pagamenti delle rette, fissato in precedenza al 1° aprile 2023, viene prorogato al 30 giugno 2023”.

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Tra le varie possibilità di accesso al pensionamento anticipato, i Lavoratori Precoci hanno requisiti ben precisi per poterne beneficiare.  

Chi sono i Lavoratori Precoci? 

I lavoratori precoci sono coloro che hanno iniziato da giovanissimi l’attività lavorativa: per essere riconosciuti tali, devono avere iniziato ad avere i contributi previdenziali prima del 1/1/1996 e poter far valere nella propria posizione assicurativa almeno un anno di contributi previdenziali accreditati prima di aver compiuto il 19° anno di età. 

Per questa tipologia di lavoratori è previsto l’accesso alla pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica 

Per accedere a questo beneficio è necessario procedere presto alla ricognizione della propria storia previdenziale con i nostri operatori presso le sedi del Patronato ACLI richiedere la certificazione da parte dell’INPS dello status di “precoce”. 

Oltre ai requisiti illustrati in premessa, i “precoci” devono trovarsi in una delle seguenti condizioni: 

  • stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale; 
  • aver svolto attività usuranti per almeno 7 anni negli ultimi 10 precedenti la domanda; 
  • essere in possesso di un’invalidità pari o superiore al 74%; 
  • assistere da almeno sei mesi un familiare (coniuge, o parente di primo grado) convivente affetto da handicap in situazione di gravità; 
  • rientrare in una delle categorie “lavori gravosi”. 

Incumulabilità della pensione dei lavoratori precoci 

La pensione anticipata per i lavoratori precoci, a far data dalla sua decorrenza, non è cumulabile con redditi da lavoro subordinato o autonomo prodotti in Italia o all’estero per il periodo di anticipo rispetto al momento in cui il lavoratore avrebbe perfezionato il diritto alla pensione anticipata con i requisiti ordinari.

 

Rivolgiti al Patronato ACLI 

Gli operatori del Patronato ACLI sono a tua disposizione.

fonte: www.patronato.acli.it

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Un sistema articolato di interventi che mirano ad agevolare il ruolo attivo delle mamme e dei papà nella cura della famiglia, in una rete di solidarietà e di responsabilità: questo il contesto predisposto da recenti provvedimenti previdenziali.

Partendo dai congedi di maternità e paternità (3 mesi, più altri mesi fino ad un massimo di 10-11 mesi) per consentire ai genitori di costruire con i figli (sia naturali che adottivi) un rapporto solido di affettività e di cura.

Rilevante inoltre il pacchetto di bonus a sostegno dei bambini con meno di 3 anni, affetti da qualche disabilità, per i quali è previsto l’intervento diretto anche all’interno del nucleo famigliare.

Per la carriera scolastica dei figli (fino al compimento del diciottesimo anno, per i normodotati) ci sono ulteriori agevolazioni/contributi; si pensi, tra l’altro, a tutta l’area dei disturbi di apprendimento, purtroppo in crescita negli ultimi anni.

  

Argomenti

00:00 Introduzione

00:16 Categorie di Disabilità

00:42 Spese sanitarie

00:46 Accompagnamento, deambulazione, locomozione, sollevamento

01:20 Sussidi tecnici ed informatici

01:35 Adattamento veicoli

02:30 Cane guida

02:46 Spese mediche generiche (es. infermieristica e riabilitativa)

03:23 Detrazione IRPEF per figli portatori di handicap

03:44 Eliminazione barriere architettoniche (es. rampe, elevatori esterni e robotica)

04:47 Maggiore detrazione IRPEF per polizze assicurative

05:12 Contatti

     

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"Tina Anselmi partigiana della democrazia" è il tema dell'incontro, copromosso dalle ACLI di Vicenza aps, che avrà luogo sabato 22 aprile alle 18 nella Sala Teatro Centro Mons. Onisto in Viale Rodolfi 14/16 a Vicenza, con gli interventi di Mauro Pitteri (storico), Martina Boldarin e Max Bazzana (attori).
Tina Anselmi, partigiana, sindacalista e politica, verrà raccontata in uno spettacolo con video e letture sceniche tratte da "La giovane Tina Anselmi" e "Tina Anselmi per le donne" di Mauro Pitteri

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Assistenti sociali, Patronati e Caf lavorano in sinergia per accompagnare le famiglie in difficoltà. Questo, in estrema sintesi, ciò che è emerso ieri sera al Centro socioculturale di Zanè, in occasione dell’incontro sul tema “Prestazioni assistenziali ed economiche a favore degli invalidi civili” promosso dalle ACLI di Vicenza aps e dall'Associazione Volontariato Alzheimer Zanè.

A fornire importanti spunti ai presenti sono state la dr.ssa Barbara Chiomento, operatrice del Patronato Acli di Vicenza, la dr.ssa Monica Fisauli, operatrice del Caf Acli di Vicenza e la dr.ssa Nadia Segalla, assistente sociale del Comune di Montecchio Precalcino.

La dr.ssa Chiomento si è soffermata, in particolare, sull’iter della presentazione della domanda di invalidità civile, ponendo l’accento sull’importanza del certificato medico telematico redatto dal medico competente, sulla basa di idonea certificazione sanitaria presentata e, quindi, ha descritto l’iter del procedimento, dalla presentazione della domanda, fino al ricevimento del verbale di invalidità e l’eventuale opportunità di promuovere ricorso, qualora si ritenesse non corretta la valutazione della commissione medica.

“Sulla base della percentuale accertata dalla commissione medico legale – ha spiegato la dr.ssa Chiomento - l’invalido civile ha accesso a diversi benefici o prestazioni. Fino al 33% non è previsto nessun beneficio. Dal 34%, si ha diritto alla fornitura gratuita di protesi ed ausili coerenti con le patologie esposte nel verbale; dal 46%, si ha accesso all’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio, dalla quale devono attingere i datori di lavoro, pubblici e privati, con più di 15 dipendenti, per adempiere all’obbligo di assunzione degli invalidi; dal 51%, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, possono richiedere annualmente un congedo straordinario retribuito per cure per trenta giorni, anche non consecutivi, su richiesta del medico curante ed autorizzazione dell’Ulss; dal 67% si ha diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio; agevolazioni per tessera trasporto pubblico locale; priorità nelle graduatorie per le case popolari; riduzione canone telefonico ed esenzione della reperibilità per le visite fiscali; dal 74% spetta l’assegno erogato dall’Inps in presenza di redditi personali inferiori alle soglie annualmente previste. A 67 anni l’assegno si trasforma in assegno sociale. Dal 75%, per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, spetta la maggiorazione dell’anzianità pari a due mesi per ogni anno, fino ad un massimo di 60 mesi, durante il quale si è nella condizione di invalido civile al 75 %; con il 100% si ha diritto alla pensione di inabilità erogata dall’Inps, in presenza di redditi personali inferiori alle soglie annualmente previste. A 67 anni la pensione si trasforma in assegno sociale. Infine, con il riconoscimento dell’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore si ha diritto all’indennità di accompagnamento, senza alcun limite di reddito, a condizione di non essere ricoverato in istituto con pagamento della retta a totale carico dello Stato (o di Ente pubblico)”.

La dr.ssa Fisauli, invece, si è soffermata in particolare sulle opportunità alle quali i cittadini possono accedere attraverso la compilazione del modello Isee, nonché su quelle previste per chi ha il riconoscimento della legge 104/92.

“L’Isee, ovvero l’Indicatore della situazione economica equivalente ha spiegato la dr.ssa Fisauli - costituisce il principale strumento di accesso a determinati bonus o prestazioni sociali agevolate. È, in pratica, la “carta di identità” economica del nucleo familiare, cioè di tutte le persone riportate sul cosiddetto “stato di famiglia”, che risultano essere coabitanti. L’Isee serve a misurare il livello economico complessivo del nucleo familiare, considerando, salvo alcune eccezioni, proprietà immobiliari, rendite finanziarie, redditi vari, ecc… Non corrisponde mai ad una fredda somma numerica, ma è il risultato ponderato di un intreccio di variabili matematiche e non (come la quantità di persone all’interno del nucleo familiare o l’eventuale presenza di disabili/invalidi); quindi, lo stesso identico livello di ricchezza associato a due famiglie completamente diverse, avrà due pesi altrettanto diversi, producendo due indicatori differenti.

L’Isee viene calcolato sulla base dei dati indicati nella Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) e resta valido fino al 31 dicembre dello stesso anno in cui è stata presentata la Dsu”.

Data la complessità della materia e le numerose opportunità offerte, che vanno calibrate sulla base di ciascun richiedente, si consiglia di rivolgersi, per quanto di competenza, al Patronato Acli ed al Caf Acli nella sede più vicina a casa e, per le agevolazioni previste dal servizio pubblico, alle assistenti sociali del Comune di residenza.

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"I nuovi volti del Lavoro" è il tema della rassegna promossa dalle ACLI di Vicenza aps e dal CIRCOLO ACLI DON PIERO CARPENEDO aps, che avranno luogo a Breganze a partire dal 20 aprile prossimo.
I relatori che interverranno alle serate affronteranno argomenti di estrema attualità ed analizzeranno com'è mutato il mercato del lavoro a seguito della pandemia da Covid-19.
Ecco il calendario delle quattro serate in programma:

Giovedì 20 aprile alle ore 20.30 in Sala Meridiana - Via G. Mazzini 42 a Breganze
La digitalizzazione del lavoro: opportunità e rischi
Massimo Giuseppe Zilio consigliere provinciale ACLI di Vicenza aps

Giovedì 4 maggio alle ore 20.30 in Sala Meridiana - Via G. Mazzini 42 a Breganze
Da una vita per il lavoro ad una vita oltre il lavoro. I cambiamenti in atto nella società vicentina
Andrea Luzi Direttore Generale Acli Service Vicenza srl

Giovedì 18 maggio alle ore 20.30 in Sala Meridiana - Via G. Mazzini 42 a Breganze
Quale lavoro dopo la pandemia da Covid 19? Le figure professionali richieste dal sistema produttivo vicentino
Massimo Giuseppe Zilio consigliere provinciale ACLI di Vicenza aps

Giovedì 8 giugno alle ore 20.30 in Sala Meridiana - Via G. Mazzini 42 a Breganze
Parità di genere nei luoghi di lavoro: una scelta di civiltà alla luce del PNRR. La situazione vicentina
Andrea Luzi Direttore Generale Acli Service Vicenza srl

A fine serata degustazione di stagione abbinata ai vini Doc Breganze

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Il fine vita dal punto di vista etico, giuridico e medico. Se n’è parlato il 13 aprile scorso nella parrocchia di Marano Vicentino, in occasione dell’incontro “Dialogo sul fine vita” promosso dal Circolo Acli Marano Vic.no aps e dalla Parrocchia Santa Maria Annunziata di Marano Vicentino.

Attorno al tavolo si sono alternati gli interventi di don Giuseppe Pellizzaro (direttore dell'Ufficio diocesano della Pastorale della Salute della diocesi di Vicenza), della dr.ssa Amalia Simari (medico specialista in cure palliative dell'AUlss 7 Pedemontana) e dell'avv. Gianluca Alifuoco (avvocato penalista), che hanno proposto, ciascuno per le proprie competenze, uno spaccato chiaro sulle scelte legate al fine vita, con un approfondimento relativo alle Dat, le Disposizioni anticipate di trattamento, con le quali la persona esprimono la propria volontà in anticipo sulle prestazioni sanitarie che vuole ricevere e quelle a cui vuole rinunciare nel caso in cui non potesse decidere autonomamente riguardo alle proprie cure sanitarie.

“Dobbiamo convincerci che la morte appartiene e fa parte della vita. Abbiamo reso la morte oscena. Per noi cristiani c’è la vita eterna – ha spiegato don Giuseppe Pellizzaro – una vita che va oltre la morte. Bisogna convincersi di questo, perché non si perde mai la dignità per la malattia. Credo che la vita vada rispettata fino alla fine. Essere capaci di accettarsi nel limite è, forse, una delle cose più importanti della vita. Le Dat sono una grande opportunità, per concedere ai familiari di prendersi cura del malato rispettando le sue volontà”.

Sotto il profilo giuridico, importanti novità sono state introdotte con la sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale, relativa al suicidio assistito. “La sentenza stabilì una illegittimità costituzionale parziale – ha spiegato l’avv. Gianluca Alifuoco – assoggettata a condizioni stringenti, dell’art. 580 del codice penale per la parte in cui non esclude la punibilità di chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio. Inoltre, stabilì che non può essere punibile l’assistenza al suicida nel caso di persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli. È necessario che le condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente”.

La comunicazione chiara è fondamentale per dare seguito alle precise volontà della persona, anche sotto il profilo medico, come ha evidenziato la dr.ssa Amalia Simari: “rincorrere una cura che non esiste, attraverso le diverse cattedrali della sanità è una sofferenza in più per il malato e per i familiari che lo assistono. Mano a mano che la morte si avvicina cambiano le prospettive e dobbiamo cambiare anche noi atteggiamento. Le cure palliative sono un percorso che si intraprende quando la fine della persona è irreversibile e servono a togliere i sintomi, attraverso i farmaci, perché non si può fare altro. In tutti i momenti della malattia è fondamentale che la comunicazione sia chiara, così da consentire alla persona di scegliere consapevolmente”.

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Mercoledì, 05 Aprile 2023 18:32

Buona Pasqua

Le ACLI di Vicenza aps augurano una serena Santa Pasqua

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Venerdì 14 aprile alle 20.30 al Centro socio culturale di Zanè in Piazza Aldo Moro 1 (Via Roma), le ACLI di Vicenza aps e l'Associazione Volontariato Alzheimer Zanè organizzano la serata a tema "Prestazioni assistenziali ed economiche a favore degli invalidi civili", alla quale interverranno la dr.ssa Barbara Chiomento, operatrice del Patronato Acli di Vicenza, la dr.ssa Monica Fisauli, operatrice del Caf Acli di Vicenza, il dr. Simone Pauletto, assistente sociale UOC "Disabilità e Non Autosufficienza" DSS n. 2 Thiene Ulss 7 Pedemontana.
Per informazioni ed iscrizioni: tel. 349.3415983 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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