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Al via lo Sportello telefonico di ascolto gratuito promosso dalle ACLI Sede provinciale di Vicenza aps e Fap Acli di Vicenza per le famiglie del territorio
Le ACLI Sede provinciale di Vicenza aps e la Fap Acli di Vicenza hanno attivato uno Sportello telefonico di ascolto come segno di ulteriore vicinanza e sostegno ai cittadini ed alle famiglie del territorio vicentino in questi momenti di crisi sanitaria e grande emergenza sociale.
“Lo Sportello telefonico offre a famiglie, genitori ed anziani un servizio di ascolto e sostegno completamente gratuito – commentano il presidente provinciale delle ACLI Sede provinciale di Vicenza aps, Carlo Cavedon ed il segretario provinciale della Fap Acli di Vicenza, Renzo Grison – per aiutarli ad affrontare questi momenti particolarmente difficili dovuti all’epidemia da covid-19, che possono determinare ansia, crisi personali e difficoltà nelle relazioni familiari, situazioni stressanti provocate da malattie, lutti, solitudine, disagio economico, difficoltà lavorative o scolastiche dei figli”.
Situazioni spesso latenti nella quotidianità, ma che la pandemia può aver reso manifeste per la stretta convivenza forzata, lo stress a cui siamo esposti, l’isolamento ed il senso di angoscia che la quarantena ed il futuro incerto possono indurre.
Si tratta di un servizio di ascolto attivo telefonicamente nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9 alle 11, allo 0444.870770.
“Si potrà interloquire con operatori appositamente formati – concludono Cavedon e Grison – che, valutate le richieste, fisseranno un eventuale successivo appuntamento telefonico con un professionista di riferimento per le diverse problematiche poste”.
L’attività rientra nell’ambito del progetto “Le Acli Vicentine al servizio della comunità locale – Progetto Finanziato con risorse del 5x1000 IRPEF – ANNO 2017”.
Per informazioni generali sullo sportello o per fissare un primo appuntamento è possibile anche scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando il proprio nominativo, recapito telefonico e problematica e si verrà contattati da un operatore.
Acli e Caritas insieme per i senza fissa dimora
Un segno di solidarietà e speranza per i senza fissa dimora. Le ACLI Sede provinciale di Vicenza aps rispondono all’appello della Caritas Diocesana Vicentina, in linea con quanto fatto lo scorso anno, donando dei prodotti di prima necessità, per garantire l’igiene personale.
“Si tratta di un progetto che proponiamo per il secondo anno – spiega il presidente delle ACLI Sede provinciale di Vicenza aps, Carlo Cavedon – per dare un aiuto alla Caritas Diocesana Vicentina con materiali di prima necessità per le persone senza fissa dimora. Un gesto che vuole rappresentare la vicinanza delle Acli alla Caritas ed a chi sta soffrendo. È, soprattutto, un segno che dimostra come i soldi del cinque per mille destinati alle Acli vanno al territorio ed alle fasce più deboli”.
Un’iniziativa che rappresenta chiaramente i valori dell’Associazione. “I valori della democrazia e la fedeltà alla Chiesa sono valori fondanti delle Acli – aggiunge il presidente Cavedon – tanto più in questo momento molto critico, che sta generando delle problematiche sociali ed economiche non di poco conto”. L’attività rientra nell’ambito del progetto “Le Acli Vicentine al servizio della comunità locale – Progetto Finanziato con risorse del 5x1000 IRPEF – ANNO 2017”.
In ascolto per fornire risposte concrete ai cittadini. Le ACLI Sede provinciale di Vicenza aps e la Fap Acli di Vicenza, a seguito della pandemia da Covid-19, si sono riorganizzate ed hanno messo a punto servizi nuovi per continuare ad essere dalla parte della gente. “Nel tentativo di mantenere il contatto ravvicinato con i nostri soci ed utenti – spiega il segretario provinciale della Fap Acli di Vicenza, Renzo Grison – abbiamo attivato un centro di ascolto telefonico. Una modalità per aiutare adulti ed anziani, che in questo momento si trovano a vivere delle tensioni derivanti sia da problemi di salute, che da problematiche economiche e dalla difficoltà di immaginare quale sarà il proprio futuro. Degli operatori appositamente formati risponderanno al telefono e, nel caso le situazioni rilevate siano particolarmente importanti, dei professionisti entreranno in gioco per contribuire ad aiutare gli utenti a superare questi momenti”.
Soddisfazione per il progetto realizzato da ACLI Sede provinciale di Vicenza aps e Fap Acli di Vicenza è stata espressa anche da don Enrico Pajarin, direttore di Caritas Diocesana Vicentina: “Caritas Diocesana Vicentina ringrazia le Acli per il dono che ci hanno fatto. Si tratta di beni per persone in difficoltà, perché possano affrontare questo tempo di emergenza Covid. Grazie veramente per la generosità".
1 Maggio. Le Acli: è forte il rischio che si creino nuovi poveri e nuove povertà
“Quello di domani sarà un primo maggio come non lo avevamo mai vissuto: la festa del Lavoro e dei Lavoratori probabilmente più difficile dal dopoguerra ad oggi. Difficile perché molti cittadini hanno perso (o stanno per perdere) il proprio posto di lavoro. Difficile perché altri lavoratori da mesi sono in prima linea e ne stanno pagando fortemente le conseguenze. Difficile perché molte aziende hanno un futuro incerto (se non già segnato) a causa del blocco economico imposto dal lockdown. Ma, soprattutto, difficile perché non c'è certezza su come evolverà la situazione epidemiologica e, conseguentemente, socio-economica nei prossimi mesi”. Con queste parole il presidente provinciale delle Acli di Vicenza, Carlo Cavedon, rappresenta la propria preoccupazione per i nuovi scenari del mondo del lavoro che il Coronavirus ha determinato e le conseguenze sui lavoratori e le famiglie.
“Certamente questa pandemia determinerà un ripensamento dell'organizzazione del lavoro e, auspico, un ripensamento dei valori fondanti la nostra comunità. Il bilanciamento tra produzione e garanzia delle tutele dei lavoratori – prosegue Cavedon – è oggi più che mai punto imprescindibile per pianificare un futuro di ripresa e di speranza. Questo virus ci riporta ad un assunto essenziale: prima di tutto viene la salute e la dignità di ogni individuo. E quando si parla di dignità si sottintende la possibilità di garantire una vita decorosa a se stessi ed alla propria famiglia”.
Le misure a sostegno delle persone sono previste, ma appaiono insufficienti a rispondere all’effettivo bisogno di tutti. “Il Governo ha messo in campo diversi strumenti di sostegno al reddito, ma i dati ci dicono che in troppi sono esclusi da tali ammortizzatori sociali, o che tali ammortizzatori non sono sufficienti per evitare il rischio di nuovi poveri e nuove povertà. Bisogna fare di più. Pur comprendendo la difficoltà di gestire una situazione drammatica e complicata come quella attuale – conclude Cavedon – è chiaro a tutti che la politica ha il compito di dare risposte più organiche e più chiare per vivere il presente, e il dovere di progettare un piano di rilancio che possa essere la base per un miglioramento organico del nostro Sistema Paese”.
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Le Acli di Vicenza raccolgono la richiesta di Obiettivo Ippocrate. Donati 10 tablet alla Rianimazione
Un tablet non salva certo la vita, ma può contribuire a lenire il dolore dell’isolamento. In questi giorni difficili, in cui molti vicentini sono costretti alla quarantena, a limitare allo stretto indispensabile gli spostamenti, alcuni cittadini si trovano in terapia intensiva.
Sono momenti difficili per chi è ricoverato in ospedale e per l’intero comparto della Sanità, costretto a turni massacranti ed esposto ad un rischio considerevole. Le Acli vicentine hanno raccolto l’appello alla solidarietà lanciato dall’associazione vicentina Obiettivo Ippocrate.
“Abbiamo pensato di donare dieci tablet ai ricoverati in terapia intensiva, sfruttando i fondi del 5 per mille dell’Irpef – annualità 2017. Un gesto di umanità, perché questi nostri concittadini – spiega il presidente provinciale delle Acli di Vicenza, Carlo Cavedon – non possono avere alcun contatto con l’esterno e, soprattutto, con i loro cari. La privazione delle relazioni con i propri affetti è dolorosa almeno quanto la patologia che ha colpito queste persone. Con questi tablet potranno intrattenere i rapporti attraverso la rete ed essere presenti in famiglia nella quotidianità, sebbene con una modalità virtuale”.
L’impegno di tutti i lavoratori del comparto della Sanità, in questi giorni, è prezioso ed ammirevole. “Tutto il nostro pensiero e ringraziamento, nonché la nostra preghiera – conclude Cavedon – va ai lavoratori del comparto della Sanità, nessuno escluso. Persone che, con dedizione ed impegno, assicurano alla comunità l’accesso ai servizi essenziali di cura. Quando tutto questo sarà passato dovremo continuare a ricordarci di loro. E, in particolare, dovrà farlo il mondo politico ed istituzionale, che negli ultimi anni ha disposto pesanti tagli alla Sanità, esponendo di fatto la popolazione alle conseguenze che oggi tutti osserviamo. Non è certo il momento delle polemiche, ma bisognerà riflettere a tempo debito”.
Nessuna proroga sull'obbligo di tracciabilità
Nessuna proroga sull'obbligo di tracciabilità: dal 1 gennaio 2020 le spese che si possono detrarre al 19% con la dichiarazione dei redditi 2021 non possono essere più pagate in contanti ma solo con metodi di pagamento tracciabili. Ai fini della detrazione possono ancora essere pagate in contanti le spese per medicinali/dispositivi medici e le prestazioni sanitarie effettuate negli ospedali/strutture convenzionate.
Obbligo di pagamento con mezzi tracciabili dal 01/01/2020 degli oneri detraibili al 19% (per dichiarazione dei redditi del 2021)
A decorrere dal 1 gennaio 2020, tutte le spese che danno diritto allo sconto fiscale del 19%, da recuperare nella propria dichiarazione dei redditi (730 o Dichiarazione persone fisiche dal 2021 in avanti) dovranno essere pagate esclusivamente con strumenti tracciabili.
Diversamente, il pagamento con l’utilizzo del contante determinerà la perdita della detrazione fiscale.
Le spese che danno diritto allo sconto fiscale del 19% di quanto pagato, da recuperare dall’IRPEF lorda che scaturisce dalla dichiarazione dei redditi, sono quelle indicate nell’art. 15 del TUIR che, a titolo di esempio, riguardano:
• Interessi passivi ed oneri accessori per mutui ipotecari per acquisto immobili;
• I compensi corrisposti ai mediatori immobiliari in relazione all’acquisto dell’abitazione principale;
• Spese sanitarie;
• Spese veterinarie per la parte eccedente a 129,11 euro e fino ad un massimo che dal 2020 sale a 500 euro;
• Le spese sostenute dai soggetti sordomuti per servizi di interpretariato;
• Spese per istruzione universitaria;
• Spese per la frequenza scolastica;
• Le spese sostenute in favore di soggetti con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA)
• Spese funebri;
• Spese per gli addetti all’assistenza personale (badanti)delle persone non autosufficienti;
• Spese per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi tra i 5 e 18 anni;
• Le erogazioni liberali alle Associazioni Sportive Dilettantistiche;
• Spese per canoni locazione sostenute da studenti fuori sede;
• Erogazioni liberali in genere;
• Spese relative a beni soggetti a regime vincolistico;
• Premi per assicurazioni sulla vita, infortuni, morte, invalidità permanente, per rischio di non autosufficienza;
• Spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale.
SPESE SANITARIE
È possibile pagare in contanti, senza perdere il diritto dello sconto fiscale, i medicinali e i dispositivi medici e le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al servizio sanitario nazionale. Invece, le prestazioni pagate ad uno specialista, come dermatologo, dentista o altro, che opera in maniera privata, o a centri di analisi privati, dovranno essere pagati con strumenti tracciabili.
COSA SI INTENDE PER STRUMENTI TRACCIABILI
Gli strumenti tracciabili sono i versamenti bancari (bonifici) o postali, oppure quelli avvenuti tramite carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
I LIMITI DI REDDITO PER BENEFICIARE DELLO SCONTO FISCALE (a partire dalla dichiarazione dei redditi 2021)
La detrazione delle spese sopra indicate spetta:
• In misura intera se il reddito complessivo non supera i 120000 euro annui:
• In misura ridotta se il reddito complessivo supera i 240000 euro annui.
• La detrazione non spetta se il reddito annuo supera i 240000 euro.
Sono escluse dai limiti di reddito le detrazioni relative:
• Agli interessi relativi a prestiti e mutui agrari;
• Agli interessi passivi dei mutui acquisto o costruzione prima casa;
• Alle spese sanitarie.
Il reddito complessivo è quello determinato senza considerare il reddito dell’abitazione principale e delle sue pertinenze, ma sommando il reddito di lavoro autonomo forfettario (flag tax) e i redditi da locazione soggetti alla cedolare secca.
Le Acli bassanesi ricordano Pierdomenico Bonomo - EVENTO ANNULLATO
Ad un anno dalla scomparsa, le Acli della Zona di Bassano del Grappa ricordano il loro amico e dirigente, dr. Pierdomenico Bonomo, già assessore alla Cultura del Comune di Bassano del Grappa.
L'appuntamento è per sabato 21 marzo 2020 alle 10.30 presso Villa San Giuseppe a Bassano del Grappa in Via Ca' Morosini, 41
Il ricordo sarà a cura del sen. Carlo Fracanzani ed altri amici ed altri amici, che l'hanno conosciuto e stimato come persona impegnata nella società civile di Bassano del Grappa