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Articoli filtrati per data: Novembre 2024

Da gennaio 2024, i genitori che hanno completato il congedo obbligatorio di maternità dopo il 31 dicembre 2023 potranno usufruire di due mesi di congedo parentale retribuito all’80%, secondo regole specifiche.

La legge sulla tutela della maternità prevede un periodo di astensione facoltativa dal lavoro per i neo-genitori lavoratori dipendenti, chiamato “congedo parentale”.

Questo congedo è disponibile per entrambi i genitori e deve essere utilizzato entro i primi 12 anni di vita del bambino. Complessivamente, il congedo non può superare i dieci mesi tra entrambi i genitori, ma può essere esteso a undici mesi se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per almeno tre mesi in modo continuativo o frazionato. Dei nove mesi totali, viene garantita un’indennità economica.

Nel 2024, esclusivamente per i genitori che hanno concluso il congedo obbligatorio di maternità dopo il 31 dicembre 2023, sono previsti i seguenti indennizzi:

  • due mesi (complessivi tra entrambi i genitori) all’80% della retribuzione se usufruiti entro il sesto anno del bambino;
  • ulteriori sette mesi (complessivi tra entrambi i genitori) al 30% della retribuzione se utilizzati entro il dodicesimo anno del bambino;
  • infine, altri due mesi al 30% solo in caso di redditi bassi.

La normativa stabilisce diverse modalità di fruizione del congedo parentale, prevede una divisione dei periodi spettanti a ciascun genitore e definisce il processo per la presentazione della domanda.

Per una consulenza approfondita e il supporto nella presentazione della domanda, contatta una delle nostre sedi.

Fonte: www.patronato.acli.it

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SONO DIVENUTI STRUTTURALI, CIOE’ DEFINITIVI, MOLTI INCENTIVI VARATI NEGLI SCORSI ANNI

Dopo lo sgravio totale delle contribuzioni per donne e giovani, gli interventi di sostegno si concentrano su donne con figli, vittime di violenza e su percettori di sostegno al reddito.

Importante sottolineare che molti incentivi sono diventati definitivi, a favore dei giovani sotto i trent’anni (che non hanno mai avuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato) per un periodo di transizione di 36 mesi.

A favore delle aziende che assumono studenti che escono dai canali di istruzione e di formazione professionale (dopo periodi di alternanza scuola/lavoro, o di apprendistato) sono previsti sgravi contributivi, in base alla legge 205/2017, per assunzioni a tempo indeterminato, con contratto di lavoro subordinato a tutele crescenti.

Altre agevolazioni riguardano i titolari di indennità di disoccupazione (sopra i 29 anni), i percettori del reddito di cittadinanza, i lavoratori beneficiari di assegno di ricollocazione, donne disoccupate, lavoratori over 50, percettori NASPI, lavoratori in CIGS, i disabili, i carcerati e le sostituzioni per maternità, paternità, congedo parentale.

Confermate le agevolazioni per le aree svantaggiate del Sud e per le donne vittime di violenza.

Argomenti

00:09 Indice

00:14 Le novità della Legge di Bilancio 2024

00:47 Assunzioni stabili di giovani under 30

02:34 Esonero contributivo post alternanza scuola lavoro

04:05 Altre agevolazioni in vigore

05.58 Incentivi decontribuzione Sud, sgravio vittime violenza 2024

07:04 Info e contatti CAF e Patronato

 

 

 

 

 

 

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Mercoledì, 14 Febbraio 2024 10:12

Aperte le prenotazioni per il modello 730

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Acli Service Vicenza srl ti propone 4 modi per prenotare il tuo appuntamento nelle nostre sedi. Se non hai ancora tutti i documenti pronti, non ti preoccupare: puoi scegliere la data, l'orario e la sede che preferisci.

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Il nostro Call Center risponde dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 dalle 14.00 alle 18.00 0444/955002 - 0444/870700

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Nei casi di un infortunio sul lavoro o di una patologia correlata all’attività lavorativa, è fondamentale rispettare i tempi stabiliti per attivare le tutele necessarie. Come per tutte le prestazioni previdenziali, anche quelle gestite dall’INAIL prevedono dei tempi entro i quali il diritto si estingue o diventa più difficile ottenere gli indennizzi dovuti.

Cosa fare nel caso di infortunio sul lavoro

Il lavoratore deve recarsi al Pronto Soccorso e comunicare chiaramente che si è trattato di un infortunio sul lavoro. Il primo certificato di infortunio deve essere consegnato tempestivamente al datore di lavoro, preferibilmente il giorno stesso dell’accaduto. Eventuali ritardi nella consegna comportano la perdita del diritto all’indennità sostitutiva della retribuzione per i giorni precedenti a quello in cui il certificato giunge al datore di lavoro.

Cosa fare nel caso di malattia professionale

Pure in questo caso tutto parte da un certificato redatto dal medico di base, lo specialista, il medico di Patronato. Anche qui il certificato medico deve essere consegnato subito al datore di lavoro affinché possa effettuare la denuncia telematica all’Inail.

Ottenere il giusto indennizzo

Sia in caso di infortunio che di malattia professionale, la richiesta per il riconoscimento può essere presentata entro tre anni dall’infortunio o dalla manifestazione della malattia professionale.

Ottenere il giusto indennizzo è un tuo diritto: il Patronato Acli è a tua disposizione, contattaci e affidati al nostro servizio di assistenza e tutela su misura.

 

Fonte: www.patronato.acli.it

 

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Lunedì, 05 Febbraio 2024 08:57

Esonero Contributivo 2024

RECENTI DISPOSIZIONI DELL'INPS

RICONFERMATO SOSTANZIALMENTE L'ESONERO PARZIALE CONTRIBUTIVO PER IVS DEL LAVORO DIPENDENTE

Anche per il corrente anno verrà praticato l'esonero parziale dei contributi per i lavoratori dipendenti in area Invalidità, Vecchiaia, Superstiti.

Si tratta di un taglio del cosiddetto cuneo fiscale contributivo che va a beneficio del lavoratore, per rapporti attivi nel 2024, e con esclusione di competenze maturate precedentemente e della tredicesima.

Il taglio può essere cumulato con altri esoneri contributivi vigenti, non avrà effetti sull'assegno pensionistico, si applica a tutti i rapporti di lavoro subordinato (incluso l'apprendistato, escluso il lavoro domestico) ma è alternativo a quanto previsto dalla legge di bilancio 2024 per le lavoratrici con figli.

Argomenti:

00:09 Indice

00:14 Caratteristiche

01:28 Cos'è il contributo IVS

02:28 Casi particolari

03:05 Info e contatti CAF e Patronato

 

 

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La Legge di Bilancio 2024 ha confermato i requisiti per le pensioni di vecchiaia a tutti i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, ed è subordinata al raggiungimento di un requisito contributivo di almeno 20 anni, congiuntamente ad un’età minima di 67 anni.

Novità invece per i lavoratori appartenenti al sistema contributivo (primo contributo versato o accredito successivamente al 31.12.1995), dal 1° gennaio 2024 l’accesso a pensione è subordinato al raggiungimento di un importo soglia pari all’Assegno Sociale Inps (pari a 534,41 per il 2024, dato provvisorio), fermo restando il raggiungimento del requisito contributivo di almeno 20 anni, congiuntamente ad un’età minima di 67 anni.

Per questa specifica prestazione economica, la Legge di Bilancio 2024, ha previsto una riduzione del livello soglia per poter ottenere la pensione di vecchiaia nel sistema contributivo.

Quali tipi di contribuzione sono considerati validi?

Per la pensione di vecchiaia, è riconosciuta qualsiasi forma di contribuzione, tra cui:

  • Obbligatoria: collegata al normale svolgimento del rapporto di lavoro o all’esercizio di attività lavorative autonome.
  • Figurativa: accreditata gratuitamente in relazione a periodi di malattia, infortunio, maternità (sia durante che al di fuori del rapporto di lavoro), servizio di leva militare, disoccupazione, ecc..
  • Da riscatto (riscatti per laurea ed altre tipologie) o da periodi di ricongiunzione.
  • Da totalizzazione gratuita di periodi di lavoro all’estero nei Paesi convenzionati con l’Italia.

Rimane pure in vigore l’accesso alla pensione di vecchiaia con meno di 20 anni di contributi, esattamente con 15 anni, in casi speciali previsti dalla cosiddetta “Legge Amato”, che contempla tre deroghe particolari.

La domanda di pensione

Per approfondimenti e valutazioni personalizzati e, soprattutto, per la presentazione della domanda di pensione di vecchiaia, rivolgiti agli operatori del Patronato ACLI presso la sede più vicina: sarai supportato con un’assistenza completa su misura per te.

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Per il Canone tv, l’inizio del 2024 è sospeso fra novità e vecchie abitudini. Sul primo versante c’è da registrare ovviamente (buona notizia per gli “abbonati”) l’abbassamento della tassa annua, disposto dalla Legge di Bilancio 2024, da 90 a 70 euro. Nel caso allora dell’utenze già attive al 1° gennaio 2024, l’importo delle rate addebitate ai titolari di utenza elettrica residenziale sarà di 7 euro lungo un arco di 10 addebiti. Nel caso invece delle nuove attivazioni in corso d’anno, l’addebito mensile sarà chiaramente parametrato a seconda della data di attivazione, in rapporto al tempo effettivo di abbonamento che sarà totalizzato alla fine dell’anno. Chi ad esempio dovesse attivare l’utenza elettrica in luglio, invece dei “canonici” 70 euro, pagherà un poker da 9,44 euro a rata.

Canone Rai 2024 passa da 90 a 70 euro: chi può chiedere l’esenzione

Passando invece alle vecchie abitudini, il 31 gennaio (che si avvicina) resta come ogni anno una data dalla doppia valenza: per alcuni infatti rappresenta il primo importate traguardo per chiedere l’esenzione totale dal Canone su tutti e 12 i mesi, mentre per altri, al contrario, è il termine per pagarlo tutto o solo in parte.

Le ragioni per cui si può essere esentati sono due:

  • il non-possesso nell’abitazione principale della tv o più in generale di “apparecchi preposti alla ricezione di radioaudizioni televisive”;
  • il compimento dei 75 anni entro la data del 31 gennaio 2024, condizione che però è vincolata a un altro requisito, di tipo economico, cioè la presenza di un reddito annuo non superiore a 8.000 euro percepito da chi richiede l’esenzione (più eventualmente quello del coniuge o del soggetto unito civilmente) e senza che vi siano ulteriori conviventi titolari di un reddito proprio, ad esempio un figlio o dei fratelli, fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti.

 

Canone tv 2024: come si chiede l’esenzione

In entrambi i casi, per poter concretizzare l’esenzione, è richiesta la trasmissione di un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate a seguito della quale il gestore della fornitura non effettuerà l’addebito del Canone sulla bolletta (le sedi CAF ACLI forniscono assistenza per la trasmissione dell’istanza). Va ricordato che per i non possessori di tv l’istanza ha valore annuale (quindi va ripetuta ogni anno) e se non fosse trasmessa entro il 31 gennaio si sarebbe costretti a pagare le rate per lo meno fino a giugno, perché a quel punto la finestra utile successiva per trasmettere l’istanza di esenzione sarebbe dal 1° febbraio al 30 giugno 2024 in previsione del secondo semestre, quindi in buona sostanza per non pagarlo dal 1° luglio al 31 dicembre.

Per gli over 75 invece il discorso cambia. Il 31 gennaio rappresenta chiaramente una scadenza solo per coloro che quell’età dovessero effettivamente compierla entro la stessa data. Se invece il compimento del 75° anno dovesse cadere tra il 1° febbraio e il 31 luglio 2024, l’esenzione sarebbe riconosciuta solo dal secondo semestre. C’è infine da dire che per la categoria over 75 l’esenzione, una volta riconosciuta, vale a vita, quindi se le condizioni reddituali permangono non va ripetuta ogni anno come per i non possessori di tv.

Canone tv 2024: come va pagato fuori dalla bolletta

Per quanto riguarda invece il versamento da eseguire entro il 31.01, questo chiama a raccolta due tipologie di contribuenti:

  • da una parte i componenti delle famiglie che pur non essendo titolari di un contratto elettrico sono comunque tenuti a pagare il Canone (l’esempio classico è quello degli inquilini in affitto dentro abitazioni con utenze registrate a nome del titolare, ma che comunque posseggono la tv);
  • dall’altra i cittadini delle isole minori, la cui fornitura di energia elettrica avviene nell’ambito delle reti non interconnesse con la rete di trasmissione nazionale (allegato al decreto n. 94/2016).


Quindi, per queste categoria, il versamento per il rinnovo del Canone tv potrà essere eseguito tramite Modello F24 (anche in questo caso con l’assistenza delle sedi CAF ACLI):

  • in un’unica soluzione annuale da 70 euro, entro il 31 gennaio
  • in due pagamenti semestrali da 35,73 euro a rata, entro il 31 gennaio e il 31 luglio 
  • in quattro rate trimestrali da 18,62 euro a rata entro il 31 gennaio, il 30 aprile, il 31 luglio e il 31 ottobre.
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