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Articoli filtrati per data: Novembre 2024

I fattori di rischio più comuni delle malattie professionali

Le malattie professionali osteoarticolari, che interessano braccia, gambe e schiena, sono le più numerose tra le denunce registrate dall’INAIL. Queste malattie derivano da movimenti ripetuti, movimentazione manuale dei carichi, vibrazioni, posizioni costrette, ecc.

“Molte persone si chiedono quali sono le malattie professionali e cosa succeda se non vengono segnalate al medico”, questa è una domanda che ci viene posta spesso al telefono, via e-mail o allo sportello.

Ecco la risposta: La tutela della salute nell’ambito del lavoro è un diritto che va esercitato senza alcuna esitazione.

Segui le nostre indicazioni e guarda il video per scoprire quali sono le possibili cause e cosa è necessario fare se hai già una malattia professionale o pensi di averne una.

I passaggi per ottenere il riconoscimento di malattia professionale

Il primo passo è recarsi dal medico

La domanda di riconoscimento di una malattia professionale inizia sempre con un certificato medico, che puoi ottenere dal tuo medico di base, dalla Medicina del Lavoro o dal medico del Patronato Acli.

Il secondo passo è rivolgersi al Patronato Acli

Ci occupiamo di ricostruire la tua storia lavorativa con particolare attenzione ai fattori di rischio; successivamente, provvediamo all’invio della richiesta di riconoscimento della malattia professionale all’INAIL, corredata dal certificato medico e da tutta la documentazione utile.

Assistenza e tutela personalizzate

La risposta dell’INAIL viene sempre valutata da un medico-legale del Patronato Acli. In caso di mancato riconoscimento o di un’assegnazione di un grado di danno non congruo, presenteremo un’opposizione per garantirti il riconoscimento dei tuoi diritti.

Quando va fatta la richiesta di riconoscimento di malattia professionale?

Ovviamente, non appena viene diagnosticata una malattia correlata all’attività lavorativa, è sempre opportuno agire immediatamente. La mancata segnalazione potrebbe influire negativamente sulla tua prestazione lavorativa e sulla tua salute.

Tuttavia, ricorda che è possibile richiedere il riconoscimento della malattia professionale anche dopo il pensionamento o la cessazione dell’attività lavorativa a rischio. In questi casi, è importante sottolineare che, se passa troppo tempo, potrebbe risultare più complesso dimostrare l’origine lavorativa della patologia.

Contattaci

Ottenere il giusto indennizzo è un tuo diritto: il Patronato Acli è a tua disposizione. Affidati al nostro servizio di assistenza e tutela personalizzata.

 

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Lunedì, 13 Novembre 2023 08:22

Isee 2024: al via le prenotazioni

L’Isee si può richiedere in qualunque momento dell’anno, quando serve per presentare una domanda di agevolazione. Tutti gli Isee presentati in corso d'anno, anche se fatti a dicembre, scadono il 31 dicembre e chi è beneficiario di prestazioni legate al valore Isee deve presentare l'Isee 2024 in

tempi brevi per per confermare di avere i requisiti e continuare a godere del beneficio senza interruzioni.

Abbiamo già tutti i documenti che servono per l’Isee 2024: redditi e patrimonio sono riferiti al 2022 (quindi servono le CU o la dichiarazione dei redditi 2023 e valore e giacenza media dei conti correnti al 31/12/2022).

Per il 2024, sarà richiesto un pagamento per le pratiche ISEE successive alla prima, presentate nello stesso anno e per lo stesso nucleo famigliare. Se viene richiesto un ISEE e l’Inps lo emette senza osservazioni, la pratica continuerà ad essere gratuita.

Se invece la richiesta risulta “difforme” (perché ad esempio in sede di richiesta non è stato dichiarato un reddito o perché mancano i dati di un conto corrente intestato ad un componente del nucleo famigliare), la nuova pratica per integrare la prima richiesta sarà a pagamento.

Acli Service Vicenza srl consiglia di preparare con attenzione i documenti. È fondamentale ricordare che tali documenti devono essere presentati per tutti i componenti del nucleo familiare, non solo per il richiedente.

Come prenotare?

Prenota online su www.caf.acli.it

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COME OGNI ANNO IL GOVERNO STABILISCE I CRITERI E GLI IMPORTI A SOSTEGNO DI INTERVENTI CON MAGGIORE IMPATTO SOCIALE

 

Gli interventi si concentrano su due aree che, pur nei limiti di un contesto economico-finanziario difficile, meritano particolari attenzioni.

Per il lavoro si punta ad agevolazioni fiscali per ridurre il cosiddetto “cuneo fiscale”, agevolando i benefici accessori (fringe benefit) che si aggiungono alla retribuzione: in questo modo i lavoratori avranno più soldi in busta paga e minori spese usando, per esempio, i buoni pasto.

Per le famiglie c’è il bonus asili nido (dal secondo figlio), il sostegno al congedo parentale con il 60% della retribuzione, in modo da permettere alle mamme e ai papà di prendersi cura dei più piccoli.

Ad incentivare il lavoro per le donne c’è una speciale agevolazione fiscale per le imprese.

Si confermano gli incentivi per l’acquisto della prima casa per i giovani e i buoni spesa con la Carta Dedicata a Te per le famiglie con i redditi più bassi.

Argomenti

00:00 Introduzione

 

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Una persona percettore di NASpI conserva il diritto alla prestazione previdenziale, in misura intera o ridotta, in presenza di alcune tipologie di rapporto di lavoro.

Borse di studio, stage e tirocini professionali

La titolarità di borse lavoro, stage e tirocini professionali, premi o sussidi per fini di studio o addestramento professionale comporta la percezione di redditi che, sotto il profilo fiscale, sono assimilati a quelli da lavoro dipendente. Tuttavia, non trattandosi di svolgimento di un’attività lavorativa prestata dal soggetto con correlativa remunerazione, è prevista l’integrale cumulabilità con l’indennità NASpI.
Nei casi invece di assegnisti e dottorandi di ricerca titolari di borse di studio e assegni di ricerca coperti anche dalla prestazione di disoccupazione, l’importo spettante per la NASpI viene ridotto.
I compensi derivanti dalle suddette attività non possono superare il limite annuo di euro 8.000. In tale caso il beneficiario della prestazione deve, a pena di decadenza, informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività cui si riferiscono i compensi o dalla presentazione della domanda di NASpI se la suddetta attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarne anche ove esso sia pari a zero.

Attività sportiva dilettantistica

I premi ed i compensi erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’U.N.I.R.E., dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto, costituiscono redditi diversi.
È prevista la piena cumulabilità di questi redditi con l’indennità NASpI e il beneficiario della prestazione non è tenuto ad effettuare all’INPS comunicazioni relative all’attività svolta.

Prestazioni di lavoro occasionali

Le prestazioni di lavoro occasionali sono attività lavorative di tipo autonomo che danno luogo, nel corso di un anno civile e con riferimento alla totalità degli utilizzatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro.
Tali compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale e non incidono sullo stato di disoccupazione.
Il beneficiario della prestazione NASpI non è tenuto a comunicare all’INPS il compenso derivante dalla predetta attività.

Lavoro accessorio

In caso di prestazioni di lavoro accessorio:
– se il compenso percepito in ciascun anno civile non supera i 3.000 euro, l’indennità è interamente cumulabile;
– se i compensi percepiti per lavoro accessorio superano detto limite ma si attestano al di sotto dei 7.000 euro per anno civile, la prestazione NASpI sarà ridotta di un importo pari all’80% del compenso, rapportato al periodo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e la data in cui termina il periodo di godimento dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno.
Il beneficiario dell’indennità NASpI è in ogni caso tenuto a comunicare all’INPS entro un mese rispettivamente dall’inizio dell’attività di lavoro accessorio o, se questa era preesistente, dalla data di presentazione della domanda di NASpI, il compenso derivante da tale attività.

Prestazione di lavoro intermittente

In caso di prestazione di lavoro intermittente senza obbligo di risposta alla chiamata, l’erogazione della NASpI da parte dell’Istituto viene sospesa per le sole giornate di effettiva prestazione lavorativa mentre può essere riconosciuta durante i periodi non interessati da prestazione lavorativa tra una chiamata e l’altra. In caso di prestazione di lavoro intermittente con erogazione dell’indennità di disponibilità, la NASpI potrà essere corrisposta soltanto se il reddito percepito dal lavoratore si attesta al di sotto degli 8.000 euro.
Il percettore di NASpI che intenda avvalersi della possibilità di effettuare il cumulo tra il reddito derivante dal rapporto di lavoro intermittente e la prestazione di disoccupazione è obbligato a comunicare all’Istituto, entro il termine di un mese dalla ripresa dell’attività lavorativa, il reddito annuo che prevede di trarre dalla stessa.

Rivolgiti al Patronato ACLI

Gli operatori del Patronato ACLI sono a tua disposizione in tutte le fasi di presentazione della domanda NASpI

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INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO, COS’E’ E COME SI OTTIENE

UN AIUTO CONCRETO A CHI DEVE ASSICURARE ASSISTENZA CONTINUA AD UNA PERSONA AFFETTA DA INVALIDITA’ TOTALE

 Nel caso di una totale e permanente incapacità di svolgere una attività lavorativa, di perdita di autonomia, di incapacità di provvedere a se stessi, si rende necessaria una presenza continua che garantisca sicurezza e dignità alla persona.

Il contesto famigliare è il luogo più adatto per dare agli invalidi totali l’attenzione di cui necessitano: per questo viene erogata una indennità mensile di € 527.16, esente da tasse e imposte e che non concorre a formare reddito.

È necessario comunque attivare una procedura per ottenere questo beneficio che risulta utile per le famiglie ma anche per lo stato che in questo modo non si fa carico direttamente del soggetto invalido, il cui ricovero nelle strutture specializzate è previsto solo in casi particolarmente difficili e in mancanza di alternative di assistenza a domicilio.

Argomenti

00:12 quali sono i requisiti

00:41 la finalità sociale

01:22 definizione di assistenza continua

01:58 esempi

03:15 i requisiti descritti dall’INPS

04:25 casi di esclusione, casi di compatibilità con altre misure

05:03 assegno e accertamenti

05:32 info e contatti Patronato 

 

 

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“Quale lavoro dopo la pandemia da Covid 19? Le figure professionali richieste dal sistema produttivo vicentino” è il tema dell’incontro che avrà luogo mercoledì 25 ottobre alle 20.45 nella Sala C del Centro Giovanile - Via Ognissanti 2/B a Bassano del Grappa, con relatore Massimo Giuseppe Zilio, consigliere provinciale delle ACLI di Vicenza aps.

L’incontro si svolge nell’ambito della rassegna "I nuovi volti del Lavoro", promossa dalle ACLI di Vicenza aps e dal CIRCOLO ACLI DI BASSANO DEL GRAPPA PIETRO ROVERSI aps. Ed i relatori coinvolti interverranno alle serate affrontando argomenti di estrema attualità ed analizzando com'è mutato il mercato del lavoro a seguito della pandemia da Covid-19.

“Il Covid-19, come un tornado, ha mutato gli scenari della società – spiega il presidente delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon – i lavoratori sono stati rimescolati come delle carte da gioco. Sono nate nuove modalità di svolgere antiche attività, è stato introdotto lo smart working, ridisegnando i luoghi di lavoro, le abitudini di vita e, naturalmente, le relazioni interpersonali con i colleghi. La digitalizzazione si è imposta nel giro di poco tempo, per l’esigenza di far fronte ad una situazione oggettiva in cui l’isolamento appariva come l’unica carta da giocare. Oggi dobbiamo fare i conti, nel bene e nel male, con questo nuovo scenario del mercato del lavoro, che offre opportunità non trascurabili, ma richiede anche una certa attenzione e consapevolezza nell’agire quotidiano”.

“Quale lavoro dopo la pandemia da Covid 19? Le figure professionali richieste dal sistema produttivo vicentino” è il tema dell’incontro che avrà luogo mercoledì 25 ottobre alle 20.45 nella Sala C del Centro Giovanile - Via Ognissanti 2/B a Bassano del Grappa, con relatore Massimo Giuseppe Zilio, consigliere provinciale delle ACLI di Vicenza aps.

L’incontro si svolge nell’ambito della rassegna "I nuovi volti del Lavoro", promossa dalle ACLI di Vicenza aps e dal CIRCOLO ACLI DI BASSANO DEL GRAPPA PIETRO ROVERSI aps. Ed i relatori coinvolti interverranno alle serate affrontando argomenti di estrema attualità ed analizzando com'è mutato il mercato del lavoro a seguito della pandemia da Covid-19.

“Il Covid-19, come un tornado, ha mutato gli scenari della società – spiega il presidente delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon – i lavoratori sono stati rimescolati come delle carte da gioco. Sono nate nuove modalità di svolgere antiche attività, è stato introdotto lo smart working, ridisegnando i luoghi di lavoro, le abitudini di vita e, naturalmente, le relazioni interpersonali con i colleghi. La digitalizzazione si è imposta nel giro di poco tempo, per l’esigenza di far fronte ad una situazione oggettiva in cui l’isolamento appariva come l’unica carta da giocare. Oggi dobbiamo fare i conti, nel bene e nel male, con questo nuovo scenario del mercato del lavoro, che offre opportunità non trascurabili, ma richiede anche una certa attenzione e consapevolezza nell’agire quotidiano”.

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ENTRO FINE ANNO IN ARRIVO IMPORTANTI PROVVEDIMENTI CHE RIGUARDANO I GIOVANI E LE PENSIONI, SALVAGUARDANDO LA TENUTA DEI CONTI PUBBLICI PER PERMETTERE I RINNOVI CONTRATTUALI (SOPRATTUTTO NELLA SANITA’) E FAR FRONTE ALLE SPESE DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI

  

Il decreto proroghe del settembre scorso ha messo in cantiere una serie di azioni a sostegno, tra l’altro, dell’acquisto della prima casa per i giovani (sotto i 36 anni) sia single con figli che in coppia, prorogando l’accesso alla garanzia statale che copre l’80% del valore dell’immobile.

Per le pensioni è previsto un anticipo sull’aumento dovuto all’inflazione (aumento dei prezzi) di quest’anno (7,3%) e che di norma viene riconosciuto nel 2024: si tratta dello 0,8%, che darà un po’ di respiro ai redditi più bassi.

 La tenuta degli equilibri del bilancio statale - particolarmente difficile in questo contesto economico e politico internazionale – garantirà i rinnovi contrattuali della Pubblica Amministrazione e gli impegni per far fronte all’aumento dell’immigrazione.

 

Argomenti:

00:00 Introduzione

00:09 decreto proroghe

00:40 caratteristiche e beneficiari

01:05 carta "Dedicata a te" e "Carrello Tricolore"

02:20 previsioni adeguamento pensioni

02:42 pensioni oltre 5 volte il minimo

03:11 info e contatti

 

 

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L’Assegno sociale è una prestazione economica di natura assistenziale erogata dall’INPS solo a domanda e decorre dal primo giorno del mese successivo a quello della richiesta.

L’Assegno sociale è una prestazione assistenziale che non dipende dal versamento dei contributi ed è erogata in favore di soggetti che si trovano in condizioni economiche disagiate al raggiungimento dei 67 anni di età anagrafica.

È una misura dedicata ai cittadini italiani, comunitari o extracomunitari residenti in Italia che hanno un reddito al di sotto delle soglie stabilite annualmente dalla legge.

I limiti di reddito

Questi i limiti reddituali da non superare per il 2023: 6.542,51€ annui per una persona sola o 13.085,02€ annui per una persona coniugata.
Il superamento del limite di reddito previsto comporta la sospensione dell’assegno. L’importo dell’assegno sociale per il 2023 è di euro 503,27 per tredici mensilità.

I requisiti

I Requisiti per ottenere l’Assegno Sociale sono:

  • compimento del 67° anno di età;
  • cittadinanza italiana o di uno degli Stati dell’Unione Europea e per gli extracomunitari il possesso di permesso di soggiorno CE-SLP;
  • residenza sul territorio nazionale;
  • residenza in Italia di almeno dieci anni continuativi;
  • reddito non superiore all’importo annuo dell’assegno se il richiedente non è coniugato;
  • reddito cumulato con quello del coniuge non superiore a due volte l’importo annuo dell’assegno se il richiedente è coniugato.

Il pagamento dell’Assegno Sociale inizia dal primo giorno del mese successivo la presentazione della domanda.

La domanda di Assegno Sociale

Gli operatori del Patronato Acli sono a disposizione per fare la domanda di Assegno Sociale in via telematica all’INPS. Ti aspettiamo! Appuntamenti allo 0444/870700 - 0444/955002

 

Fonte: www.patronato.acli.it

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Giovedì, 05 Ottobre 2023 12:50

Gita a Bresca il 22 ottobre

Le ACLI di Vicenza aps e l'ASSOCIAZIONE PROVINCIALE FAP ACLI DELLA PROVINCIA DI VICENZA organizzano per domenica 22 ottobre 2023 una gita a Brescia.

La partenza è prevista alle 7 da Bassano del Grappa (parcheggio nord dell’Ospedale San Bassiano) e lungo il percorso ci saranno altri punti di raccolta dei partecipanti a Villaverla (Piazza del Popolo - fermata dei pullman) ed a Vicenza (sede ACLI DI VICENZA aps - Via E. Fermi n. 197).

La giornata prevede la visita al Parco archeologico ed al centro storico cittadino, in particolare: Duomo Vecchio, Palazzo Broletto, Palazzo della Loggia e Chiesa di San Giovanni Evangelista.

Le adesioni sono previste entro il 19 ottobre 2023. Nella quota di partecipazione è compreso il pranzo. Altri dettagli sono contenuti nelle locandine scaricabili qui sotto…

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Cos’è il bonus prima casa under 36?

Il bonus prima casa under 36 racchiude una serie di misure fiscali (e non solo fiscali) valide dal 26 maggio 2021 al 31 dicembre 2023 per favorire l’autonomia abitativa dei giovani di età non superiore a 36 anni di età che abbiano un ISEE massimo di 40.000 euro. Queste misure vengono applicate all’acquisto dell’immobile “prima casa” ma si estendono anche alle relative pertinenze (box e/o cantine). Comportano in pratica l’esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale e una maggiore facilità nella possibilità di accedere al Fondo di Garanzia per la prima casa.

Bonus prima casa under 36: quali sono le agevolazioni?

Le agevolazioni economiche destinate ai giovani sull’acquisto della prima casa agiscono sostanzialmente sue due fronti:

  • l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa;
  • i benefici fiscali sulla tassazione applicata all’acquisto.

 

L'ACCESSO AL CREDITO

Su questo primo fronte le agevolazioni introdotte dal Decreto Sostegni-bis riguardano il cosiddetto Fondo di Garanzia per la prima casa, che in realtà esiste già dal 2013. Il decreto però, rispetto alle norme esistenti, rende più facile l’accesso al fondo in presenza di requisiti meno stringenti (di cui parliamo sotto). La garanzia, in pratica, è quella con cui lo Stato si espone nella misura dell'80% sull’acquisto della prima casa.

LE AGEVOLAZIONI FISCALI

Il secondo fronte è quello delle agevolazioni sulle imposte legate agli atti di acquisto della prima casa, ovvero:

  • l’esenzione dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e castale;
  • la riduzione del 50% sugli onorari notarili;
  • il credito d'imposta (sugli atti soggetti ad IVA) pari all'IVA corrisposta, credito che poi potrà essere portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito, ovvero potrà essere utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell’acquisto.

Bonus prima casa under 36: quali sono i requisiti?

Il Decreto Sostegni-bis prevede che per poter usufruire dei bonus-giovani sull’acquisto della prima casa, l’acquirente debba avere i seguenti requisiti:
  • un’età inferiore ai 36 anni: cioè non deve ancora averli compiuti 36 nell’anno in cui richiede l’agevolazione;
  • un ISEE in corso di validità non superiore a 40.000 euro.

Ricordiamo che tali requisiti vanno ad aggiungersi a quelli già stabiliti dalle disposizioni che discipliano le classiche agevolazioni “prima casa” (vedi al paragrafo successivo).

Acquisto prima casa: i requisiti per le agevolazioni

Per accedere al bonus prima casa under 36, oltre ai requisiti stabiliti dal Decreto Sostegni-bis, occorre tener conto anche degli altri requisiti basilari ai fini delle classiche agevolazioni “prima casa”.

In linea generale, le agevolazioni previste per l’acquisto della cosiddetta “prima casa” vengono riconosciute solo in presenza di alcune specifiche condizioni. Anzitutto l’abitazione acquistata deve rientrare nelle seguenti categorie catastali:

  • A/2 (abitazioni di tipo civile);
  • A/3 (abitazioni di tipo economico);
  • A/4 (abitazioni di tipo popolare);
  • A/5 (abitazione di tipo ultra popolare);
  • A/6 (abitazione di tipo rurale);
  • A/7 (abitazioni in villini);
  • A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi).

Inoltre le agevolazioni spettano anche per l’acquisto delle pertinenze classificate nelle seguenti categorie catastali (ma limitatamente a una sola pertinenza per ciascuna categoria):

  • C/2 (magazzini e locali di deposito);
  • C/6 (per esempio, rimesse e autorimesse);
  • C/7 (tettoie chiuse o aperte).

Altra fondamentale condizione è il luogo in cui si trova l’immobile. Per usufruire infatti dei benefici, l’abitazione deve trovarsi nel territorio del Comune in cui l’acquirente ha la propria residenza. Se invece l’acquirente risiede in un altro Comune, entro 18 mesi dall’acquisto della nuova casa è tenuto a trasferire la residenza nel Comune dov’è situato l’immobile; il cambio di residenza si considera quindi avvenuto nel momento in cui l’interessato presenta la dichiarazione di trasferimento.

Inoltre per poter richiedere le agevolazioni prima casa occorre dichiarare di:

  • non essere titolare, esclusivo o in comunione col coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e
    abitazione, su altra casa nel territorio del comune dove si trova l’immobile oggetto dell’acquisto agevolato;
  • non essere titolare, neppure per quote o in comunione legale, su tutto il territorio nazionale, di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle medesime agevolazioni “prima casa”.

Però dal 1° gennaio 2016, i benefici fiscali sono stati estesi anche al contribuente già proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni prima casa, a condizione però che lo venda entro un anno dal nuovo acquisto.

Bonus prima casa under 36: quando scade?

Il bonus prima casa under 36 è valido per gli atti stipulati nel periodo compreso tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2023.

Come richiedere il bonus prima casa under 36?

La richiesta finale per accedere al bonus prima casa per i giovani under 36 va presentata entro il 31 dicembre 2023 alla banca o istituto finanziario presso cui si vuole accendere il mutuo. Come abbiamo detto, oltre a non aver compiuto 36 anni nel momento in cui viene fatta richiesta, è necessario in ogni caso presentare un ISEE valido non superiore a 40.000 euro.
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