Articoli filtrati per data: Novembre 2024
Superbonus salvo nel 2024 sui redditi under 15.000 €
La “quadra” sul Superbonus è arrivata sul filo di lana, grazie all’accordo raggiunto all’interno della maggioranza trovando spazio nel decreto contenente “Disposizioni urgenti in materia di termini normativi” approvato nel Cdm del 28 dicembre. Il provvedimento contiene quindi l’attesa risposta dell’esecutivo sul destino della maxi detrazione applicata alle opere edilizie. Non sarà una proroga in piena regola, come del resto aveva più volte smentito (e seccamente) l’entourage del ministro Giorgetti nelle settimane antecedenti all'approvazione del testo. La soluzione di compromesso ha portato il timone verso una specie di “sanatoria” emergenziale circoscritta ai “redditi più bassi” (come si legge nel comunicato di palazzo Chigi) che potranno così contare su un fondo ad hoc per reperire le risorse economiche con cui portare a termine i cantieri già avviati del 110%, mentre per tutti l'aliquota ufficiale di Superbonus - come previsto dalla tabella di marcia della scorsa manovra - scenderà ulteriormente dal 90 al 70% a partire dal 1° gennaio 2024.
Proroga Superbonus: nel 2024 scende al 70%
Quindi nessuno slittamento “urbi et orbi” del 110, solo un prolungamento ultra-selettivo che interesserà un insieme limitato di casi. Prima che il Governo approvasse il decreto, la spinta politica proveniente dall’ala forzista della maggioranza era quella di una proroga massiccia della detrazione. L’altra ipotesi che si era fatta avanti era quella di allungare il Superbonus per alcuni giorni del 2024 grazie al cosiddetto “SAL straordinario” (leggi: Stato di avanzamento dei lavori) che in buona sostanza avrebbe ammesso allo sconto del 110 tutte le fatture inviate all’AdE entro il prossimo 12 gennaio (ipotesi anche questa bocciata). Resta comunque inteso che per i lavori eseguiti (e pagati) entro il 31.12.23 sugli edifici unifamiliari e sulle unità immobiliari indipendenti e autonome potrà essere mantenuta la maxi aliquota del 110%, a condizione però che gli stessi lavori avessero raggiunto alla data del 30.09.22 una percentuale di completamento pari almeno al 30%.
Proroga Superbonus: cosa prevede il decreto del 28 dicembre
Detto questo, il decreto approvato in Cdm il 28 dicembre stabilisce che “al fine di tutelare i cittadini con i redditi più bassi e di consentire la conclusione dei cantieri ‘Superbonus 110%’ che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60 per cento al 31 dicembre 2023, è previsto uno specifico contributo, riservato ai percettori di redditi inferiori a 15.000 euro, in relazione alle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024. Il contributo sarà erogato, nei limiti delle risorse disponibili, dall’Agenzia delle entrate, secondo criteri e modalità determinati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze da adottarsi entro sessanta giorni e non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi”.
Proroga Superbonus: chi può chiederla
Ecco dunque il nocciolo di questa “toppa” normativa che tampona con una specie di ciambella “assistenziale” un ambito politicamente esposto come il Superbonus. Dovremo quindi attendere le modalità operative con cui il MEF decreterà – tra gennaio e febbraio – le procedure di richiesta del contributo riservato ai redditi inferiori a 15.000 euro. Il comunicato parla esattamente di “percettori” e non di nuclei, quindi ciò fa presumere che nella logica del legislatore la domanda potrebbe essere svincolata dall’ISEE familiare, ma fatta a nome di un’unica persona che nel 2023 non abbia avuto redditi superiori alla soglia indicata, dovendo comunque dimostrare che al 31.12 i lavori avevano raggiunto per lo meno un avanzamento del 60%
fonte: www.caf.acli.it
PART TIME VERTICALE E PENSIONE: LA DOMANDA DI ACCREDITO CONTRIBUTIVO
I periodi di lavoro in part time verticale o ciclico vanno conteggiati per intero ai fini del diritto a pensione.
Ora è possibile conteggiare tutte le settimane coperte dal contratto di lavoro, malgrado non sempre siano operative a causa della ciclicità della prestazione.
Periodi di part time ciclico verticale ai fini del raggiungimento della pensione
L’INPS precisa che la valutabilità del periodo “non lavorato” è utile per maturare il diritto al raggiungimento della pensione mentre non assume rilievo ai fini del versamento contributivo che corrisponde sempre alla retribuzione della prestazione lavorativa.
Viene anche chiarito che:
- per il riconoscimento del periodo annuale è necessario che venga accreditata la retribuzione minima prevista per l’anno di riferimento; diversamente, il numero di contributi riconosciuti sarà pari al rapporto tra l’imponibile retributivo annuo e il minimale settimanale pensionistico in vigore;
- la nuova norma è applicabile per i periodi di lavoro a partire dal 30 ottobre 1984;
- non riguarda il pubblico impiego, già destinatario di una norma per cui gli anni di servizio ad orario ridotto sono considerati comunque utili per intero ai fini della pensione.
Le domande
Per il diritto alla pensione di periodi non lavorati nel part-time verticale o ciclico compresi entro il 31 dicembre 2020, le domande telematiche devono essere presentate all’INPS.
Le istanze presentate in forma diversa da quella telematica non saranno procedibili.
Per approfondimenti e valutazioni personalizzati e, soprattutto, per la presentazione della domanda di pensione di vecchiaia, rivolgiti agli operatori del Patronato ACLI presso la sede più vicina: riceverai un’assistenza completa.
Fonte: www.patronato.acli.it
Il supplemento di pensione solo dal momento della domanda
Il Supplemento di pensione è una prestazione Inps che spetta ai titolari di pensione diretta che continuano a lavorare versando i relativi contributi. Il supplemento di pensione si può ottenere solo in seguito alla domanda, nei tempi e nei modi previsti dalla norma.
Il supplemento sulla pensione è riconosciuto dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, non prevede il calcolo degli arretrati anche se il diritto era stato maturato prima dell’invio della domanda.
Quando fare domanda per il supplemento pensione
Puoi farne richiesta la prima volta dopo 5 anni dalla data del pensionamento e successivamente, sempre, ogni 5 anni dall’ultimo Supplemento, che sommandosi alla pensione già in essere, ne determina un aumento.
Inoltre, puoi anche richiederlo, ma solo una volta, dopo due anni dalla data di decorrenza della pensione o dall’ultimo supplemento a condizione che sia stata compiuta l’età pensionabile, (67 anni nel 2023) prevista nella gestione in cui si chiede il supplemento stesso.
La validità della domanda
La decorrenza di tale prestazione è fissata dal primo giorno del mese successivo alla data di presentazione della domanda. Tale prestazione non prevede il calcolo degli arretrati anche se il diritto era stato maturato prima dell’invio della domanda.
Come fare la domanda
Per verificare come e quando fare la tua richiesta, rivolgiti agli sportelli del Patronato ACLI: troverai un nostro operatore disponibile per informazioni e assistenza per l’invio telematico della domanda di supplemento di pensione.
fonte: www.patronato.acli.it
In arrivo l'aumento delle pensioni per contrastare il caro vita, con un'attenzione particolare ai redditi più bassi
Il meccanismo di rivalutazione (perequazione) delle pensioni è predisposto per adeguare gli importi percepiti all'aumento dei prezzi al consumo, secondo i calcoli dell'ISTAT.
La novità di quest'anno consiste nell'anticipare a dicembre (rispetto a gennaio, come normalmente previsto) il calcolo tra stima e verifica reale dell'andamento dei prezzi al consumo, in modo da dare una risposta più tempestiva alle necessità delle famiglie.
La perequazione del 2023 (sul 2022) è dell'8,1%, mentre per il prossimo anno si prevede un 5,6%.
Gli aumenti effettivi sono calcolati per scaglioni, partendo dalle pensioni più basse alle quali verrà riconosciuto il 100% dell'indice di inflazione; le pensioni più alte (oltre 4 volte il minimo pensionistico) saranno di fatto penalizzate, permettendo tuttavia un riequilibrio dei conti INPS e della finanza pubblica.
Argomenti:
01:15 Esempio di rivalutazione
01:42 Indice ISTAT stimato per il 2024
02:17 Tabella Rivalutazione Pensioni 2024
02:30 Distribuzione pensioni per scaglioni
03:00 Info e contatti Patronato
Gli auguri di Natale del Presidente Cavedon
Cari amici, care amiche,
tra qualche giorno festeggeremo il Santo Natale, la nascita del Signore Gesù che viene per accompagnare il nostro vivere quotidiano, per condividere tutto con noi: gioie e dolori, speranze e inquietudini.
E l’attesa di questa venuta, che ogni anno si rinnova, è normalmente momento di gioia e di felicità per famiglie, uomini, donne e bambini. La magia del Natale è unica: porta serenità e speranza nelle case di tutti noi, anche di chi soffre, come in nessun altro momento dell’anno.
Tuttavia, se volgiamo lo sguardo fuori dal nostro contesto locale, molti sono i segnali che ci indicano come sia in atto una grave carestia di pace, una guerra mondiale: la terza, a pezzi, come ci ricorda Papa Francesco.
Non possiamo non pensare alla Terra Santa, al conflitto che sta provocando terribili lutti fisici e psicologici a ebrei e palestinesi, che sta incrinando le pur esigue speranze di pace nei luoghi sacri alle grandi religioni monoteiste.
Non dimentichiamo quanto sta accadendo in Ucraina, dilaniata da una guerra che dura oramai da due anni, che ha mietuto centinaia di migliaia di vittime civili e militari e che sembra non vedere la fine.
Non scordiamo gli altri conflitti attivi nel mondo: in Sudan, nella Repubblica del Congo, in Siria, nel Myanmar, ed in altri luoghi dove le tensioni sono meno evidenti ma comunque dannose.
E’ nostro dovere volgere lo sguardo al mondo, così come è nostro compito, sia come individui che come Associazione, essere sentinelle nella nostra Società, cercare di capire le cause delle ingiustizie e lottare civilmente affinché si possa creare una cultura di pace e rispetto.
Cultura di pace e rispetto che deve far crescere le comunità nei valori di equità, di giustizia e di solidarietà, e che spesso si scontra con un pensiero dove l’attaccamento al potere e al denaro, la superbia, l’ipocrisia e la menzogna sono prevalenti.
Viviamo in un’Italia dove la povertà assoluta è in crescita, soprattutto a causa dell’inflazione: nel 2022 sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale dal 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell’anno precedente). Chi soffre di più sono le famiglie con almeno uno straniero, quelle che vivono nel Mezzogiorno e quelle con un maggior numero di figli (dati Istat, ottobre 2023).
Viviamo in un paese dove il maschilismo è purtroppo ancora troppo diffuso (e i femminicidi sono la punta dell’iceberg), dove il livello qualitativo della sanità pubblica sta declinando in modo preoccupante (e non per colpa degli operatori sanitari, bensì di precise scelte politiche), dove i giovani (e non solo) si trovano a lavorare con stipendi troppo bassi che non permettono una prospettiva di vita privata e famigliare dignitosa.
Questo è quello che cogliamo guardandoci attorno: non certo una visione confortante dell’Italia e del mondo.
Eppure c’è anche molto bene in questa Terra: persone che dedicano tempo libero alle proprie comunità, nazioni che destinano molte risorse alla cooperazione internazionale e alla protezione dell’ambiente, politici che mettono il bene comune come propria priorità di azione, individui che fanno scelte difficili pur di testimoniare il messaggio evangelico.
Cari amici, care amiche, non cediamo alla paura e al male che ci circonda: lasciamoci avvolgere dalla luce di Gesù, dal suo messaggio di amore e speranza, e contempliamo l’avvenimento: il Figlio di Dio è nato per noi!
Nell’augurare a tutti voi, e alle vostre famiglie, un Santo Natale, concludo con una frase di Etty Hillesum, scrittrice ebrea morta ad Auschwitz: “Alla fine, noi abbiamo solo un dovere morale: reclamare larghe aree di pace in noi stessi, più e più pace, e di rifletterle verso gli altri. E più pace c’è in noi, più pace ci sarà nel nostro mondo turbolento”.
Buon Natale.
Carlo Cavedon
Bonus Part Time 550 €
A sostegno dei lavoratori a tempo parziale L’INPS HA EMANATO CRITERI E MODALITÀ PER IL BONUS PART TIME
Introdotto già nel 2022 il bonus prevede l’erogazione di 550 euro per i dipendenti che operano nelle varie modalità del part time, con interruzioni del lavoro di 1 mese, o 7 settimane, ma non oltre le 20 settimane: in quest’ultimo caso scattano le altre forme di previdenza sociale.
Importante ricordare che il bonus può essere richiesto non solo per il corrente anno 2023 ma anche, retroattivamente, per il 2022, e non concorre alla formazione del reddito ai fini fiscali.
Argomenti:
00:09 Le nuove istruzioni INPS
01:30 Cos'è il part time verticale
03:12 Info e contatti Patronato
Pensione di vecchiaia: contributi validi e requisiti 2024
La pensione di vecchiaia è un trattamento indirizzato a tutti i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, ed è subordinata al raggiungimento di un requisito contributivo di almeno 20 anni, congiuntamente ad un’età minima di 67 anni, requisiti confermati anche per l’anno 2024. Per i lavoratori appartenenti al sistema contributivo (primo contributo versato o accredito successivamente al 31.12.1995), l’accesso a pensione è subordinato al raggiungimento di un importo soglia pari a 1,5 l’assegno sociale Inps (importo soglia che, in base alle previsioni dell’attuale DDL Bilancio, dovrebbe abbassarsi a 1 volta l’assegno sociale).
Quali tipi di contribuzione sono considerati validi?
Per la pensione di vecchiaia, è riconosciuta qualsiasi forma di contribuzione, tra cui:
- Obbligatoria: collegata al normale svolgimento del rapporto di lavoro o all’esercizio di attività lavorative autonome.
- Figurativa: accreditata gratuitamente in relazione a periodi di malattia, infortunio, maternità (sia durante che al di fuori del rapporto di lavoro), servizio di leva militare, disoccupazione, ecc..
- Da riscatto (riscatti per laurea ed altre tipologie) o da periodi di ricongiunzione.
- Da totalizzazione gratuita di periodi di lavoro all’estero nei Paesi convenzionati con l’Italia.
È tuttavia possibile accedere alla pensione di vecchiaia con meno di 20 anni di contributi, esattamente con 15 anni, in casi speciali previsti dalla cosiddetta “Legge Amato”, che contempla tre deroghe particolari.
La domanda di pensione
Per approfondimenti e valutazioni personalizzati e, soprattutto, per la presentazione della domanda di pensione di vecchiaia, rivolgiti agli operatori del Patronato ACLI presso la sede più vicina: riceverai un’assistenza completa.
fonte: www.patronato.acli.it
Amministratore di sostegno: un servizio su misura per la tua famiglia
Cresce ogni giorno il numero di persone che si rivolgono ad Acli Service Vicenza srl per attivare la procedura di nomina di un amministratore di sostegno. Tra le motivazioni soprattutto la demenza senile del soggetto beneficiario, l'Alzheimer o una grave malattia.
Un nuovo servizio di affiancamento per le nomine degli amministratori di sostegno per accompagnare le famiglie in tutte le pratiche necessarie per istituire una figura di fondamentale importanza in rappresentanza degli interessi delle persone con infermità fisiche e psichiche.
L’amministratore di sostegno, nominato dal tribunale, ha infatti il compito di fornire assistenza temporanea o permanente all’anziano o al disabile, sostenendone in modo propositivo e personalizzato le più importanti pratiche della quotidianità: dal pagamento delle bollette al ritiro della pensione, dalle pratiche Isee alla gestione del conto corrente, dalla cura della persona ai trattamenti sanitari.
Questo delicato ruolo può essere ricoperto da familiari o da persone di fiducia, con Acli Service Vicenza srl che garantirà un supporto professionale nell’intero iter burocratico volto ad ottenere l’autorizzazione da parte del giudice tutelare.
Acli Service Vicenza srl fornirà anche un parallelo servizio di rendicontazione delle entrate e delle uscite del soggetto amministrato, con un affiancamento nella redazione dei bilanci periodici da presentare al tribunale.
Per ottenere ulteriori informazioni o per fissare un appuntamento è possibile chiamare lo 0444/955002, inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Verso la fine del mercato tutelato energia e gas
I servizi di tutela sono i servizi di fornitura di energia elettrica e gas naturale con condizioni economiche (prezzo) e contrattuali definite dall'Autorità destinati ai clienti finali di piccole dimensioni (quali famiglie e microimprese) che non hanno ancora scelto un venditore nel mercato libero.
La normativa ha previsto il termine dei servizi di tutela, con un progressivo passaggio dal mercato tutelato a quello libero, che nella generalità dei casi rimarrà l'unica modalità di fornitura:
- per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale (famiglie e condomini) il superamento della tutela di prezzo è previsto da gennaio 2024;
- per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica a partire da aprile 2024;
- per le microimprese di energia elettrica il servizio di maggior tutela si è concluso ad aprile 2023 (per le piccole imprese era già terminato nel 2021).
I clienti vulnerabili potranno continuare ad essere invece serviti a condizioni contrattuali ed economiche definite e aggiornate dall'Autorità.
Sono considerati clienti vulnerabili di energia elettrica i clienti domestici che, alternativamente:
- si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus)
- versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l'utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall'energia elettrica (oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni)
- sono soggetti con disabilità ai sensi dell'articolo 3 legge 104/92
- hanno un'utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi
- hanno un'utenza in un'isola minore non interconnessa
- hanno un'età superiore ai 75 anni
Per quanto riguarda la luce:
- Se il cliente finale non sottoscrive un'offerta di mercato libero, a partire da aprile 2024, la fornitura passerà automaticamente, senza alcuna interruzione, al Servizio a Tutele Graduali (STG); in tale Servizio le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite da ARERA anche sulla base degli esiti di procedure concorsuali.
- Le condizioni contrattuali del Servizio a Tutele Graduali corrispondono a quelle delle offerte a Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela (offerte PLACET)
Per quanto riguarda il gas:
Per i clienti domestici di gas naturale (famiglie e condomini) il superamento della tutela di prezzo è previsto da gennaio 2024.
Se il cliente finale non sottoscrive le nuove condizioni di fornitura proposte dal venditore, né un diverso contratto di mercato libero con lo stesso o con altro venditore, a partire da gennaio 2024 il venditore continuerà a erogare il servizio a con condizioni economiche e contrattuali simili a quelle delle offerte PLACET di gas naturale a prezzo variabile. Il cliente potrà comunque in ogni momento scegliere una diversa offerta nel mercato libero.
Sono considerati clienti vulnerabili - gas i clienti domestici che, alternativamente:
- si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus)
- sono soggetti con disabilità ai sensi dell'articolo 3 legge 104/92
- hanno un'utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi
- hanno un'età superiore ai 75 anni
Nel caso di clienti di gas naturale vulnerabili forniti nel servizio di tutela, da gennaio 2024 il venditore continuerà ad erogare la fornitura con il servizio di tutela della vulnerabilità, alle condizioni economiche previste per il servizio di tutela gas definite dall'Autorità e con le condizioni contrattuali dell'offerta PLACET di gas naturale (ad eccezione della modalità di ricezione della bolletta, che sarà uguale a quella già in uso da parte del cliente nell'ambito del servizio di tutela).
Per maggiori informazioni o consulenze da parte di Acli Service Vicenza srl per la sottoscrizione di contratti luce e gas a prezzi particolarmente vantaggiosi.
Per appuntamenti contatto lo 0444/955002 oppure invia una email a vicenza@acliservice.acli.it
Pensioni, A dicembre arrivano gli aumenti.
Via libera dell’Inps all’anticipo del conguaglio sulla rivalutazione delle pensioni nell’anno 2023. A dicembre i pensionati troveranno l’aumento dello 0,8% che colma la differenza tra l’indice ISTAT provvisoriamente applicato dal 1° gennaio 2023 (+7,3%) e quello definitivo (+8,1%). Lo rende noto lo stesso Istituto di Previdenza nel messaggio n. 4050/2023 in cui spiega che il conguaglio riguarderà circa 21 milioni di prestazioni.
Conguaglio a dicembre
L’articolo 1 del dl n. 145/2023 (il decreto legge collegato alla manovra 2024 approvato dal Cdm a metà ottobre) ha anticipato a dicembre 2023 le tradizionali operazioni di conguaglio della rivalutazione dei trattamenti pensionistici che sarebbero dovute avvenire il 1° gennaio del prossimo anno. Vale a dire la differenza tra l'indice Istat provvisorio del 7,3% riconosciuto a gennaio 2023 e il definitivo che è risultato pari all'8,1%. Quindi un aumento dello 0,8%, più arretrati per il 2023 (11 mesi).
Modalità
La rivalutazione a conguaglio del 2022 non verrà applicata in misura uguale a tutti i pensionati, ma a seconda della fascia d'importo della pensione. Hanno diritto alla perequazione per intero soltanto le pensioni non superiore a 4 volte il trattamento minimo dell'Inps; quindi la rivalutazione dello 0,8% sarà applicata per intero solo a pensioni d'importo fino a 2.101,52 euro (al 31 dicembre 2022). Quelle superiori riceveranno aumenti gradualmente più contenuti a seconda della fascia di localizzazione del trattamento pensionistico.
L’adeguamento fa crescere anche il trattamento minimo per il 2023. Il valore definitivo sale, infatti, a 567,94€ (+8,1%) dal precedente 563,73€ (+7,3%).
Trattamenti esclusi
Nessun conguaglio verrà riconosciuto ai titolari di prestazioni non pensionistiche: ape sociale, assegni straordinari di sostegno al reddito, isopensione, indennità mensile (erogata con la stipula del cd. contratto di espansione). Queste prestazioni, infatti, non godono per legge di alcuna rivalutazione e, pertanto, restano ferme negli importi corrisposti alla loro decorrenza.
Trattamenti assistenziali
Il conguaglio riguarderà anche tutte le prestazioni assistenziali. In particolare la pensione di inabilità civile (invalidi totali) e l’assegno mensile (invalidi parziali) sale a 316,25€ al mese e l’assegno sociale raggiunge i 507,03€ al mese.