Per maggiori informazioni www.aclivicenza.it
Fonte www.caf.acli.it
Gli anziani sono tra i soggetti fragili della società. La loro voce è flebile e, specie quando divengono ospiti di una struttura protetta, si tende a considerarli non più parte della società.
Le ACLI di Vicenza aps, da sempre dalla parte delle persone fragili ed inascoltate, non potevano certo restare insensibili di fronte a questa situazione. Una condizione, peraltro, pienamente condivisa dalla Fap Acli, la Federazione anziani e pensionati delle Acli di Vicenza, che soprattutto a seguito del Covid-19 ha attivato una serie di iniziative concrete volte a ridurre gli effetti che la pandemia ha determinato sulla popolazione anziana residente nel Vicentino.
In questo contesto nasce la collaborazione strategica che le ACLI di Vicenza aps hanno deciso di instaurare con la Fondazione Opera immacolata concezione Onlus, frutto delle preziose risorse del 5 per mille dell’Irpef destinato dai cittadini proprio all’Associazione vicentina.
Un progetto condiviso tra ACLI di Vicenza aps e Fondazione Opera immacolata concezione Onlus, che ha portato alla donazione di materiali fondamentali per la quotidiana attività delle tre strutture vicentine della Fondazione: Centro servizi San Giovanni in Monte di Barbarano Vicentino, Centro servizi Guido Negri di Thiene e Centro servizi Giovanna Maria Bonomo di Asiago, per oltre 24mila euro.
“Questa donazione ci inorgoglisce – commenta il presidente delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon – in quanto risponde pienamente alla mission aclista di stare dalla parte dei più deboli, nel caso specifico delle persone fragili. Tanto più che i materiali consegnati ai tre Centri servizi della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus sono frutto delle risorse del 5 per mille dell’Irpef – annualità 2020 destinato dai cittadini alla nostra Associazione”.
Dalla parte degli anziani, dunque, ma anche di chi opera concretamente nel territorio per contrastare la loro emarginazione. “Condividiamo pienamente l’iniziativa portata avanti dalle ACLI di Vicenza aps – sottolinea il segretario provinciale della Fap Acli di Vicenza, Andrea Luzi – in quanto riteniamo che i Centri servizi della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus rispondano alla duplice esigenza di assistere gli anziani non più autosufficienti, ma al contempo di contrastare quel triste fenomeno, che è la solitudine, nei casi più gravi la depressione, particolarmente acuito dalla pandemia da Covid-19”.
Soddisfazione per la collaborazione anche da parte della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus che, come osserva il direttore generale Fabio Toso: “Fin dalle sue origini, quasi settant’anni fa, è unita da un filo rosso alle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. Non solo perché, la sig.na Nella Berto (nostra fondatrice insieme a don Antonio Varotto e al prof. Angelo Ferro) nel 1950, poco più che ventenne, iniziò a lavorare nella vostra sede padovana. Qui nell’estate del 1955 conobbe don Antonio Varotto e con lui iniziò a progettare quella che oggi è una Fondazione con dodici sedi tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ma, anche, perché la nostra Fondazione, come le Acli, si fonda sul Messaggio Evangelico e sull’insegnamento della Chiesa. Da sempre promuoviamo azioni che assicurino uno sviluppo integrato di tutti i nostri professionisti che provengono da ben 30 paesi diversi. La cooperazione fra culture ed etnie diverse è una ricchezza per i nostri ospiti e per tutta la nostra realtà”.
Dal canto loro Paola Merlin, direttrice dei Centri servizi della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus di San Giovanni in Monte e Guido Negri e Sonia Cavallo, direttrice Centro servizi Giovanna Maria Bonomo concludono con: “un sentito ringraziamento alle Acli di Vicenza aps per l’importante donazione. Gli strumenti donati contribuiranno a migliorare la cura prestata ai nostri ospiti, quindi la qualità di vita e il benessere della persona. Da sempre nei nostri centri servizi operiamo mettendo al centro l’ospite ritenendo che, dopo aver dedicato la sua vita al lavoro, alla famiglia e alla società sia meritevole di assistenza amorevole secondo il precetto dell’ «ama il prossimo tuo come te stesso".
INVALIDITA' CIVILE |
Soglie e benefici economici dell’invalidità civile
Dott. Roberto Pinotti, medico legale
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Finanziato con fondi del 5 per mille dell’Irpef annualità 2020 |
Se la casa dove si vive non è di proprietà ma affittata, è possibile detrarre annualmente le spese di locazione facendo la dichiarazione dei redditi. A seconda della casistica contrattuale e del reddito dell’inquilino, oppure in base ad altre condizioni non direttamente economiche, sarà possibile applicare una certa detrazione invece che un’altra.
Rivolgendosi a CAF ACLI per l’elaborazione del Modello 730 o del Modello REDDITI sarà possibile usufruire della detrazione. Il beneficio fiscale prevede cinque diverse casistiche applicative, in funzione appunto dei soggetti che lo richiedono; se il contratto di locazione è intestato a più soggetti, ciascuno di essi potrà beneficiare della detrazione in base alla propria quota di contratto.
Di norma per detrarre le spese di affitto serve esibire:
La pensione di vecchiaia è una prestazione il cui accesso è garantito esclusivamente a coloro che maturano un’età anagrafica di 67 anni, unitamente al possesso, di almeno 20 anni di contributi (1040 settimane).
Tuttavia è raggiungibile anche con meno di 20 anni di contributi, ossia esattamente 15 anni. Si tratta di un caso particolare previsto dalla cd. “Legge Amato” che prevede tre deroghe.
La prima deroga è subordinata al verificarsi di due condizioni. Il lavoratore deve:
La seconda deroga consiste nell’essere stati autorizzati al versamento dei contributi volontari in data anteriore al 31 dicembre 1992 e possono accedervi:
Infine, la terza deroga prevede l’obbligo di perfezionamento di un insieme di requisiti ed è valevole solo per i lavoratori dipendenti iscritti all’Ago o ad un fondo sostitutivo o esonerativo della medesima. In particolare è necessario aver maturato:
Si tratta della «pensione di vecchiaia contributiva», modalità assolutamente particolare. Infatti, non è accessibile a 67 anni d’età, bensì è necessario maturare 71 anni. Inoltre, per ottenere questa pensione, però, è necessario essere assoggettati al calcolo integralmente contributivo della prestazione.
Gli operatori del Patronato Acli sono a disposizione per una consulenza personalizzata e per inviare la tua domanda di pensione di vecchiaia in via telematica all’INPS.
Prenota il tuo appuntamento ti aspettiamo!
fonte www.patronato.acli.it
Al mare, in montagna o in viaggio, comunque sempre in sicurezza.
Alcuni suggerimenti per vivere bene queste esperienze, guadagnando in salute e rafforzando le relazioni sociali
La vita di pensionati e anziani, in questi anni è profondamente mutata rispetto al passato, grazie all’allungamento delle aspettative di vita in buona salute e all’incremento del livello di benessere.
Grazie alla maggior disponibilità di tempo libero, i cosiddetti “anziani attivi” anche se ancora impegnati in attività lavorative o nella cura di nipoti o nella assistenza a familiari e parenti o in attività di volontariato sociale, hanno sicuramente maggiori opportunità di organizzare nel corso dell'anno uno o più periodi di vacanza, anche se di breve durata, al mare, in montagna o viaggiando. È certo, comunque, che i più gettonati sono sempre i mesi estivi.
Le passioni non hanno età e chi ama viaggiare non riesce a rinunciare al gusto dell’avventura. Anche gli anziani si aspettano dall’esperienza del viaggio proprio quello che ogni comune viaggiatore desidera: socializzare, fare nuove conoscenze di luoghi e persone, coltivando “curiosità e cambiamenti” che oltre a dare tante gratificazioni, sono buoni antidoti alla solitudine, alla depressione e prevengono il deterioramento cognitivo caratteristico delle età avanzate. Secondo alcune ricerche, prendere parte a viaggi turistici è l’attività preferita del 37% degli over 60; in età avanzata, però, questo svago richiede ovviamente condizioni di viaggio e di soggiorno particolari; ad esempio, la scelta di luoghi con una temperatura ambientale adatta (senza eccessivi sbalzi di temperature), l'assistenza sanitaria sempre disponibile; una durata del viaggio non eccessiva e, non ultimo, la presenza di strutture ospitanti attrezzate e facilmente accessibili. La maggior parte degli anziani e pensionati preferisce comunque trascorrere le proprie vacanze al mare o in montagna e, qualche fortunato, riesce anche associare l'uno e l'altra. Capita spesso di chiedersi, tenuto conto anche di qualche acciacco che l’età comporta, se, indipendentemente dai gusti di ciascuno, conviene scegliere il mare o la montagna.
Il clima marino, il sole, le passeggiate lungo la battigia, fanno di certo bene al corpo e allo spirito. Per gli anziani, i mesi migliori per godere i benefici del mare sono giugno e settembre. Sulla spiaggia conviene tenere le gambe sollevate, riparate dal sole e di tanto in tanto fare piccole passeggiate sulla battigia per evitare rischi di gonfiore ai piedi e caviglie in particolare se si soffre di vene varicose e insufficienza venosa. Esporsi ai raggi solari, ovviamente nel rispetto delle modalità e degli orari raccomandati (in luglio e agosto prima delle ore 10 e dopo le 17), permette al nostro organismo di sintetizzare la vitamina D, essenziale per la salute delle ossa proteggendole dall'osteoporosi e della pelle, che favorisce inoltre il miglioramento di alcune funzioni mentali e aiuta a prevenire l’insorgere di malattie autoimmuni. Il mare è indicato per chi soffre di allergia da pollini la cui produzione è infatti minore, poiché è ridotta, almeno sulle nostre coste dell'alto Adriatico, la presenza di piante ed arbusti, e la brezza marina contribuisce ad allontanare i pollini dalla terraferma e ripulire l’aria. L'aria salmastra del mare favorisce una buona respirazione in pazienti affetti da malattie che colpiscono le vie respiratorie come la fibrosi cistica, riducendo l'infiammazione dei bronchi e l'ipersecrezione. Ma anche in pazienti con bronchiti croniche ed enfisema polmonare, un clima temperato di tipo mediterraneo, relativamente stabile nel corso dell’anno, senza differenze termiche estreme, con estati non troppo calde e inverni non particolarmente freddi, favorisce una respirazione più efficace. Quest'ultima si avvantaggia anche dal fatto che la pressione di ossigeno a livello del mare è ottimale e l'aria è meno inquinata da polveri sottili, smog e ozono. A differenza di quando si è a casa, in spiaggia si è più fisicamente attivi, cosa che ci invita a fare anche lunghe passeggiate. Tuttavia, a causa delle alte temperature esterne, soprattutto gli ipertesi e cardiopatici in cura, potrebbero incorrere in episodi di cali improvvisi di pressione del sangue (ipotensione) e aritmie, indotti sia dai farmaci ipotensivi, sia dalla disidratazione dovuta al caldo e all'uso di diuretici. Va pertanto controllata più frequentemente la pressione. E' poi importante ricordarsi di bere almeno 2 litri di acqua al giorno (l'anziano sente meno il bisogno di bere!); aumentare il consumo di frutta e verdure fresche per reintegrare i liquidi e le vitamine persi durante gli stadi di disidratazione. Se si avverte un calo di pressione (vertigini improvvise con ipersudorazione, palpitazioni, senso di mancamento) il consiglio è di stendersi a gambe sollevate, bere acqua e ripararsi dal sole, oltre ovviamente di chiedere aiuto.
I benefici di un soggiorno in montagna, per anziani e pensionati, sono molteplici ma anch'esso richiede alcune avvertenze il cui rispetto rende più sicuro e sereno il soggiorno stesso. L’aria è molto più fresca che in pianura perché la temperatura decresce con l’altezza di circa 6° C ogni 1000 metri; l’aria poi è generalmente più secca perché anche l’umidità diminuisce via via che si sale di quota. E' importante sapere che diminuisce con l’altezza anche la pressione atmosferica totale e quindi anche quella dell'ossigeno il cui valore si riduce rispetto al livello del mare, dell'8% a 1000 metri, del 18% a 2000, del 30% a 3500 metri di quota. L’aria è più pura e più ventilata ma i raggi ultravioletti sono molto più intensi che in pianura e quindi bisogna fare attenzione alle scottature. L'aria è più fresca e secca e non c'è l'afa, anche quando in pianura si raggiungono i 33-35° C. Un clima ideale quindi per gli anziani, con l'avvertenza che la secchezza dell’aria provoca, per traspirazione della pelle, una perdita abbondante di acqua e pertanto è necessario bere molto per reintegrare i liquidi persi. Inoltre, i pazienti cardiopatici e ipertesi, in montagna non dovrebbero soggiornare a quote superiori a 1.000 – 1.500 metri di altitudine; alcuni, inoltre, per adattarsi senza accusare disturbi, alle diverse altitudini, devono arrivarci facendo delle tappe intermedie, utili per consentire all’organismo di adattarsi alle diverse altitudini e mettere in pratica i diversi meccanismi di compenso. In montagna la pressione arteriosa potrebbe subire delle variazioni, alzandosi o abbassandosi, per effetto della diversa pressione atmosferica e degli sbalzi di temperatura ed è opportuno consultare preventivamente il medico di riferimento, per capire come modulare la terapia antipertensiva. Coloro che sono affetti da malattie respiratorie con insufficienza respiratore (diminuzione della pressione di ossigeno nel sangue) devono essere informati che già una quota di altitudine di 1000 metri può comportare vari problemi respiratori e cardiocircolatori, soprattutto quando ci si sottopone a sforzi come una passeggiata. Spesso, quindi, gli anziani in vacanza scelgono di recarsi ad altitudini di 800-900 metri, la via di mezzo ideale capace di congiungere il benessere per lo spirito che offrono i panorami, la natura con i prati e i boschi, con la possibilità di godere di un clima piacevole e di un'aria pulita e ventilata non troppo afosa, lontano dallo smog e dalle polveri sottili della pianura.
Un cenno merita anche un altro aspetto che riguarda sia la vacanza al mare che in montagna ed è quello dell'alimentazione. In vacanza si è portati a “trasgredire” più facilmente a tavola, facendo meno attenzione alla cucina spesso più grassa e pesante delle nostre abitudini con pasti più abbondanti anche in alcoolici: trasgressioni di cui poi ci si pente amaramente. Il consiglio, non solo agli over-65, per mantenersi in forma, è fare più spuntini durante il giorno con cibi facilmente digeribili e in piccole quantità, evitando i cibi più grassi e ricchi di sale, zuccheri, carboidrati raffinati. E ricordarsi di portare sempre con sé almeno una borraccia di acqua durante le passeggiate, da fare, possibilmente, sempre in compagnia.
Un segno di solidarietà e speranza per le persone bisognose, per azioni di contrasto alla povertà economica ed al disagio sociale, aggravati dagli effetti della pandemia da Covid-19.
Le ACLI Sede provinciale di Vicenza aps rispondono all’appello della Caritas Diocesana Vicentina, in linea con quanto fatto gli scorsi anni, donando dei prodotti di prima necessità, per garantire l’igiene personale.
“Si tratta di un progetto continuativo, che proponiamo – spiega il presidente delle ACLI Sede provinciale di Vicenza aps, Carlo Cavedon – per dare un aiuto alla Caritas Diocesana Vicentina con materiali di prima necessità per le persone bisognose. Un gesto che vuole rappresentare la vicinanza delle Acli alla Caritas ed a chi sta soffrendo. È, soprattutto, un segno che dimostra come i soldi del cinque per mille destinati alle Acli vanno al territorio ed alle fasce più deboli”.
Un’iniziativa che rappresenta chiaramente i valori dell’Associazione. “I valori della democrazia e la fedeltà alla Chiesa sono valori fondanti delle Acli – aggiunge il presidente Cavedon – tanto più in questo momento molto critico, che sta generando delle problematiche sociali ed economiche non di poco conto”.
L’attività rientra nell’ambito del progetto “Giustizia e Pace si baceranno: le ACLI di Vicenza aps con le persone e le istituzioni per la lotta alle diseguaglianze e per contrastare gli effetti della pandemia da Covid 19” finanziato con risorse del 5x1000 IRPEF anno 2020.
Soddisfazione per l’iniziativa realizzata da ACLI Sede provinciale di Vicenza aps è stata espressa anche da don Enrico Pajarin, direttore di Caritas Diocesana Vicentina: "Un grande grazie alle ACLI di Vicenza aps per aver rinnovato anche quest'anno una donazione di beni primari a favore di chi si rivolge ai nostri servizi dell'area grave marginalità. Il nostro impegno sarà ora quello di distribuirli alle persone più bisognose".
Come abbiamo detto, la detrazione sulle spese di istruzione distingue anzitutto fra studenti universitari e non universitari. Per quanto riguarda l’istruzione non universitaria (sia statale che privata) la detrazione spetta sulle spese sostenute per la frequenza di:
Per quanto riguarda invece l’istruzione universitaria (anche in questo caso sia statale che privata) la detrazione spetta sulle spese sostenute per la frequenza di:
Per ottenere il bonus 200 euro colf e badanti è necessario fare la domanda, non c’è nessuna erogazione automatica. L’importo non sarà anticipato dalle famiglie e i lavoratori domestici dovranno presentare una domanda telematica per ottenere il bonus che sarà pagato dall’INPS dal mese di luglio 2022.
L’indennità sarà una tantum ed erogata solo a domanda, la condizione è di avere uno o più contratti di lavoro domestico in corso alla data del 18 maggio 2022.
Fai con noi la tua domanda. A richiedere online il bonus all’INPS, ci pensiamo noi. Il servizio è gratuito, affidati a mani esperte.
Vai su www.bonuscolfbadanti2022.info e compila il modulo online, oppure telefonando allo 0444/955002 per un appuntamento presso le sedi del patronato acli.
Per i pensionati INPS è arrivato il momento della “quattordicesima” mensilità di pensione. Per la maggior parte degli aventi diritto, l’INPS provvede a pagare automaticamente questa mensilità aggiuntiva, sulla base dei redditi dei pensionati relativi agli anni precedenti.
Per chi invece non ha mai ricevuto la quattordicesima INPS non avendo avuto in passato i requisiti o per altri motivi, ecco le informazioni da sapere per poterne richiedere il pagamento.
La quattordicesima spetta ai titolari delle seguenti tipologie di pensioni:
Non spetta invece sulle prestazioni di natura assistenziale come le invalidità civili, gli assegni sociali, rendite INAIL e trattamenti non INPS.
Il primo requisito importante è quello dell’età anagrafica: hanno diritto alla quattordicesima i pensionati che, alla data del 31 luglio 2022 abbiano almeno 64 anni di età. Per coloro che compiono i 64 anni di età nei mesi successivi, dal 1° agosto al 31 dicembre 2022, la mensilità aggiuntiva verrà liquidata con la rata della pensione di dicembre 2022.
Per il diritto alla quattordicesima, viene considerato il reddito personale del pensionato (quindi non cumulando anche quello del coniuge) e gli anni di contributi versati prima del pensionamento. Sono considerate due diverse fasce reddituali determinate sulla base del trattamento minimo mensile che, nel 2022, ammonta a € 524,35.
Limiti di reddito per il diritto alla QUATTORDICESIMA 2022 |
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1° fascia – Reddito fino a 1,5 volte al trattamento minimo |
2° fascia – Reddito fino a 2 volte al trattamento minimo |
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Categorie |
Limite reddito |
Importo 14° |
Limite reddito |
Importo 14° |
Lav. dipendenti con meno di 15 anni di contributi Lav. autonomi con meno di 18 anni di contributi |
fino a 10.224,83 |
€ 437,00 |
tra 10.325,83 e 13.633,1 |
€ 336,00 |
da 10.224,83 fino a 10.325,83 |
importo ridotto in proporzione fino a massimo 10.661,83 |
Oltre 13.633,1 |
importo ridotto in proporzione fino a massimo 13.969,1 |
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Lav. dipendenti con più di 15 ma meno di 25 anni di contributi Lav. autonomi con più di 18 ma meno di 28 anni di contributi |
fino a 10.224,83 |
€ 546,00 |
tra 10.350,83 e 13.633,1 |
€ 420,00 |
da 10.224,83 fino a 10.350,83 |
importo ridotto in proporzione fino a massimo 10.770,83 |
Oltre 13.633,1 |
importo ridotto in proporzione fino a massimo 14.053,1 |
|
Lav. dipendenti con più di 25 anni di contributi Lav. autonomi con più di 28 anni di contributi |
fino a 10.224,83 |
€ 655,00 |
tra 10.375,83 e 13.633,1 |
€ 504,00 |
da 10.224,83 fino a 10.375,83 |
importo ridotto in proporzione fino a massimo 10.879,83 |
Oltre 13.633,1 |
importo ridotto in proporzione fino a massimo 14.137,1 |
I pensionati che non riceveranno (o non hanno mai ricevuto) la quattordicesima e ritengono di averne diritto, possono verificare i requisiti sopra elencati rivolgendosi agli operatori del Patronato ACLI i quali forniranno l’assistenza e, eventualmente, presenteranno la richiesta all’INPS.
Raffaele De Leo
Fonte: patronato.acli.it
Nel 730/2022 fa il suo debutto il credito d’imposta riservato ai giovani under 36 che nel 2021 o nel 2022 hanno acquistato la loro prima casa approfittando delle agevolazioni speciali introdotte dal Decreto Sostegni-bis 73/2021. Per l’esattezza, la norma produce i suoi effetti a partire dalla data (quindi dalle compravendite) del 26 maggio 2021 e resterà valida – salvo proroghe della formula under 36 – fino al 31 dicembre 2022. Ora, come riportato nella Circolare AdE 12/E del 14 ottobre 2021, il credito di imposta prima casa under 36 “può essere fatto valere in sede di presentazione della prima dichiarazione dei redditi successiva all’acquisto, ovvero della dichiarazione relativa al periodo di imposta in cui è stato effettuato l’acquisto stesso”.
In buona sostanza, dando per assodato che gli acquirenti under 36 del 2021 (periodo dal 26 maggio-31 dicembre) avranno atteso questo 730/2022 per inserire la richiesta del credito, va pure detto che lo stesso 730/2022 offre comunque ospitalità anche ai crediti spettanti a coloro che hanno acquistato casa nel 2022; per questi ultimi, quindi, c’è in ballo la doppia opportunità di dichiarare subito il credito nel 730/2022, come fanno gli acquirenti del 2021, oppure aspettare l’anno prossimo dichiarandolo nel 730/2023 (contatta CAF ACLI per avere assistenza).
Asse portante di queste disposizioni, come spesso accade quando si tratta di benefici concessi sulla base di soglie economiche selettive, è l’indicatore ISEE che non può superare quota 40.000 euro al momento dell'acquisto (per il calcolo ISEE è possibile Prenota il tuo appuntamento o prenotare un appuntamento tramite l'area myCAF). L’altro requisito fondamentale è chiaramente quello dell’età anagrafica: under 36 vuol dire che il beneficio è concesso a coloro che non compiono 36 anni nello stesso anno in cui viene stipulato l’atto di acquisto della prima casa.
Quindi il fatto di non aver ancora compiuto 36 anni al momento della firma del rogito potrebbe non essere sufficiente. Se ad esempio la firma è avvenuta a febbraio 2022, quando il giovane aveva ancora 35 anni, ma poi il compimento dei 36 è scoccato ad aprile 2022, il beneficio non sarà applicabile. Sarà quindi necessario che in tutto l’anno 2022 il giovane acquirente non compia 36 anni.
Riassumendo: nell’attuale 730/2022 è possibile “riscuotere” i crediti relativi agli acquisti di prime case con la formula under 36 siglati nel 2021 (a partire dal 26 maggio) e nel 2022 prima di aver presentato la dichiarazione. Per rientrare nel beneficio devono essere acquisti soggetti a IVA, appunto perché il credito sarà pari all’IVA del 4% pagata sull’acquisto dell’immobile. Quel 4%, quindi, che produce in pratica l’effetto di una normale detrazione sull’imposta lorda, equivarrà al credito sottratto all’IRPEF dovuta in dichiarazione.
Fonte - www.caf.acli.it
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