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Articoli filtrati per data: Novembre 2024

Non c’è pace, benessere e giustizia sociale se non si coltiva e accudisce l’ordinamento democratico e lo spirito solidaristico di un paese. Le elezioni sono una parte fondamentale di ogni democrazia, e proprio per questo non possono essere vissute con superficialità, sia da parte dei politici che da parte dei cittadini.

L’art. 1 della Costituzione stabilisce che “l’Italia è un Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. La democrazia, quindi, è intesa come parte costituente del nostro ordinamento repubblicano, mentre il lavoro come elemento fondante della nostra società.

Basterebbe concentrarsi sulla tematica del lavoro per poter giudicare i vari programmi elettorali presentati dai partiti. Si pensi al tema della sicurezza nel mondo del lavoro e di salari adeguati, o al tema del futuro dei nostri giovani. Alle politiche attive del lavoro ed agli ammortizzatori sociali, o alla scuola, alla green economy, alla pianificazione industriale. Alla questione energetica, dell’evasione fiscale, della conciliazione tra vita e lavoro, dell’età pensionistica legata alla sostenibilità delle risorse pubbliche. Ed ancora al problema della denatalità e della conseguente necessità di manodopera straniera, della riduzione degli investimenti nel campo sociosanitario.

In definitiva, basterebbe articolare tutto quello che è legato al tema del lavoro per valutare un programma elettorale. Ma la questione cruciale è un’altra: i programmi sono stati stesi pensando al bene comune della nostra Nazione o con spirito divisivo?

Ogni partito si dice a favore dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati e delle donne, propone ricette che, a parole, sembrano le migliori, ma sappiamo tutti che non è così, che molti fanno pura propaganda promettendo l’impossibile.

Servirebbe maggior serietà: i dati ci presentano un’Italia con un debito pubblico gigantesco, un’inflazione che non si vedeva da diversi decenni, retribuzioni ferme, un Paese in grave stato di denatalità, che farà mancare la forza lavoro necessaria a sostenere il livello di welfare attuale, indici di evasione fiscale indegni di una Nazione occidentale, una società dove la povertà aumenta anche tra chi un lavoro ce l’ha.

Ad oggi la sensazione che si ha nel vedere le contorsioni di molti politici e la mancanza di coerenza dei partiti può far dubitare sull’importanza di esercitare il proprio diritto di voto, tanto più che non ci è data la possibilità di votare direttamente i candidati, bensì liste preconfezionate dai leader di partito. La tentazione di non votare è forte in moltissimi cittadini, ma la democrazia è preziosa e non possiamo darla per scontata. Il diritto di voto è una delle forme di libertà individuale più importanti che abbiamo, una delle massime forme d’espressione democratica. Dobbiamo schierarci fermamente a favore della democrazia, ed il modo migliore per farlo è votare alle elezioni, anche se questo comporta turarsi il naso.

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L’estate è il momento migliore per leggere un buon libro, ecco tre proposte

 

Un libro sul comodino; quest’estate leggiamo o regaliamo un libro!

 

Sotto l’ombrellone, con i nipotini che urlano per andare a fare il bagno, o comodamente seduti su una panchina all’ombra delle nostre montagne, agosto è il momento ideale per pensare al prossimo libro da leggere; quest’anno abbiamo pensato di dedicare l’ultima newsletter estiva per suggerirvi tre libri, molto diversi tra di loro e di sicuro interesse.

 

Umberto Matino, “Giallo Palladio”, ed. Biblioteca dell’Immagine. Un gradevolissimo romanzo giallo che si occupa di intrighi e di storia dell’arte di casa nostra strizzando l’occhio a Dan Brown; un’indagine avvincente tra contrade di montagna e ville palladiane, tra Vicenza, Padova e Venezia, nei luoghi dove Andrea Palladio ha costruito i suoi capolavori. Il primo crudele omicidio avviene nella più famosa villa di Palladio, la Rotonda; la città ne resta impressionata, ma è solo il primo di una serie che le indagini dovranno decifrare, in un crescendo di colpi di scena. Carabinieri e Polizia conducono insieme e in via del tutto straordinaria le indagini; il profilo del colpevole è sfuggente e anche le tracce da seguire si rivelano labili, per una vicenda che si svolge nell’autunno del 1980, in una regione nella quale alle antiche ville palladiane si sono via via affiancati tanti capannoni industriali. Sarà proprio scavando a fondo in quella terra, sospesa tra smisurata bellezza e degrado incalzante, che gli investigatori troveranno la chiave per risolvere i delitti.

 

Donald Sassoon, “Il trionfo ansioso: storia globale del capitalismo 1860 - 1914”, ed. Garzanti. Che dire, non è il più facile dei libri non solo per le sue 800 pagine, ma soprattutto l’enorme sforzo di sintesi che lo scrittore, storico e saggista britannico ha profuso per gettare nuova luce sulle questioni economiche, politiche e sociali del recente passato e offrire una nuova chiave di lettura per interpretare con rigore il nostro presente. Le imprese capitalistiche esistono, in varie forme, sin dall’antichità, ma solo in tempi molto recenti il capitalismo si è impadronito del mondo. Per la prima volta nella storia dell’umanità, oggi un sistema economico è capace di garantire un alto livello di benessere e di consumi alla maggioranza di cittadini che hanno la fortuna di vivere all’interno dei suoi confini. Si analizza l’impatto che il capitalismo ha avuto nella formazione degli stati moderni, in che modo la creazione di comunità nazionali, del welfare state e di una regolamentazione del mercato hanno contribuito a rafforzarlo, e come esso si sia sempre dimostrato capace di innovarsi nella ciclica e inevitabile alternanza di vincitori e vinti, di trionfi e di catastrofi. Ed è proprio da questa cronica ed ansiosa instabilità che nasce anche il bisogno del capitalismo di disciplinarsi e di darsi regole. Da leggere prima del 25 settembre prossimo!

 

E.H. Gombrich, “Breve storia del mondo, edizione illustrata”, Salani Editore. Ritorna il tema dell’arte e della bellezza, spiegata ai bambini e a chi vuole avere una visione del diamante dello sviluppo culturale del nostro mondo. Citando dalla prefazione della nipote Leonie… “mio nonno di solito non scriveva per i bambini, e non aveva studiato storia, ma storia dell’arte. Perciò lo stupì e gli fece ancora più piacere che la sua Breve storia del Mondo, il suo primo libro, abbia trovato tanti lettori in tutto il mondo, e per così tanto tempo. Aveva scritto questo testo da ragazzo, con pochissimo tempo a disposizione; in seguito, si convinse che erano state proprio queste due condizioni a contribuire a farne un successo duraturo. Eppure fu solo per una serie di casi fortuiti che nel 1935 si ritrovò a scrivere questo piccolo libro… si chiese semplicemente quali eventi storici avevano influenzato il maggior numero di persone e quali venivano ricordati più frequentemente ancora oggi… è stato scritto in tedesco, e fino all’avvento dell’Unione Europea non ha voluto tradurlo in inglese, perché secondo lui la storia inglese ruotava tutto attorno a re e regine anglosassoni; come si sarebbero trovati i bambini inglesi con una storia che aveva al suo centro l’Europa?” Perché leggere questo libro ce lo dice l’autore dalla prefazione all’edizione turca: “Vorrei sottolineare che questo libro non è stato pensato per sostituire un manuale scolastico, che ha ben altri scopi. A me piacerebbe che i miei lettori si rilassassero e seguissero questa storia senza dover prendere appunti o imparare a memoria nomi e date. Da parte mia, prometto che alla fine non vi interrogherò!”. Di particolare interesse il capitolo 23 dedicato a “Cavalieri cavallereschi”.

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Giovedì, 04 Agosto 2022 08:50

Chiusura estiva degli uffici

Si informa che tutti gli uffici di Acli Service Vicenza Srl della provincia di Vicenza saranno chiusi per ferie dal 15 al 19 agosto. In ciascun ufficio sono indicati eventuali ulteriori periodi di chiusura.

Gli uffici del Patronato Acli della provincia di Vicenza, invece, osserveranno le seguenti chiusure:

Sede provinciale di Vicenza (Via Enrico Fermi): dal 12 al 22 agosto

Vicenza Est (Via Zugliano 13): dal 16 al 19 agosto

Vicenza Nord (Viale Trieste 92): dal 1 al 20 agosto

Alte Ceccato (Via Volta 22 - Piazza San Paolo 16):  dal 16 agosto al 2 settembre

Bassano del Grappa: l’8 e l’11 agosto

Breganze: dall'8 al 19 agosto; dal 5 al 9 settembre

Schio: dal 12 al 26 agosto

Thiene: dall'8 al 19 agosto; dal 12 al 16 settembre

Noventa Vicentina: dal 9 al 24 agosto

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Dal 25 luglio si potrà iniziare a richiedere il Bonus Psicologo, a condizione di presentare un ISEE non superiore a 50.000 euro. Lo ha annunciato ieri il Ministero della Salute sul proprio sito, a seguito della pubblicazione, qualche giorno fa – il 19 luglio –, della Circolare INPS 83/2022, dove si traccia un ritratto complessivo del bonus, dai requisiti che servono per ottenerlo alle modalità di domanda, per arrivare alla sua effettiva erogazione.

Introdotto dal Decreto 228/2021 come incentivo a intraprendere percorsi psicoterapeutici per “le persone in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica”, si tratta di un bonus per cui vale lo stesso criterio dell’ISEE “stratificato” già applicato in passato per il Bonus Bebè, oppure oggi stesso per l’erogazione dell’Assegno Unico: ossia un beneficio economico il cui importo che cresce al decrescere dell’indicatore ISEE (per avere assistenza sul calcolo ISEE è possibile affidarsi a CAF ACLI).

A regolare nel dettaglio l’agevolazione definendone i confini economici degli aventi diritto è stato il decreto interministeriale del 31 maggio 2022 firmato a quattro mani dai dicasteri di Economia e Salute. Quanto all’erogazione materiale delle somme spettanti, questa viaggerà secondo priorità cronologica, ossia a vantaggio di coloro che faranno prima domanda, ma soprattutto andrà avanti fin quando non sarà stato esaurito il plafond complessivo di 10 milioni di euro stanziato appositamente per finanziare il bonus.

In parole povere, a differenza di una prestazione qual era il Bonus Bebè o dello stesso Assegno Unico, non vincolati nessuno dei due a dei tetti specifici di risorse – quindi con fondi illimitati per qualunque richiesta, pur nei ranghi dei requisiti previsti –, questo Bonus Psicologo funzionerà invece “fino a esaurimento scorte”, cioè fin quando l’INPS disporrà della liquidità sufficiente (nello steccato dei 10 milioni complessivamente stanziati) per accontentare le domande pervenute.

Entriamo quindi più nel dettaglio. L’ISEE, come abbiamo detto, sarà fondamentale ai fini della domanda. È infatti prevista una suddivisione su tre livelli:

  • in caso di ISEE inferiore a 15.000 euro l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 600 euro per ogni beneficiario;
  • in presenza di ISEE compreso tra i 15.000 e i 30.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 400 euro per ogni beneficiario;
  • in caso di ISEE superiore a 30.000 e non superiore a 50.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo di 200 euro per ogni beneficiario.

 
Quindi in buona sostanza, con un ISEE superiore a 50.000 euro si rimarrebbe fuori dal beneficio. Nel caso poi di un ISEE contenente difformità e/o omissioni, la procedura prevede che “il richiedente sia informato della necessità di presentare una nuova DSU finalizzata a correggere (entro 30 gg, ndr) l’ISEE difforme e a consentire la presentazione della domanda di accesso al beneficio”.

Già, la procedura. Una volta in possesso dell’ISEE come ci si deve muovere? La domanda per accedere al beneficio – si legge nella Circolare INPS – potrà essere presentata esclusivamente in via telematica accedendo al servizio ‘Contributo sessioni psicoterapia’ attraverso una delle seguenti modalità:

  • portale web INPS, utilizzando l’apposito servizio on line raggiungibile sul sito dell’Istituto www.inps.it direttamente dal cittadino tramite SPID di livello 2 o superiore, oppure, tramite Carta di identità elettronica (CIE) 3.0 o tramite Carta Nazionale dei servizi (CNS);
  • Contact Center Integrato, contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

 
Si potrà ovviamente presentare domanda per sé stessi, oppure, se genitori, per conto di un figlio minore. In pratica la domanda avrà il valore di un’autocertifica nella quale il richiedente, sotto la propria responsabilità, dovrà dichiarare il possesso dei requisiti reddituali sopra indicati, dopodiché la domanda verrà sottoposta alle dovute verifiche automatizzate.

Infine, in caso di esito positivo, l’INPS, accogliendo la domanda, comunicherà al richiedente l’importo esatto del beneficio associandolo a un determinato codice univoco che andrà indicato al professionista nel momento in cui si inizieranno le sedute di psicoterapia. Sarà quindi un codice alfanumerico attraverso cui lo psicologo identificherà il paziente la cui domanda di bonus è stata accolta. Ma il tempo per poter “spendere” il proprio bonus non sarà illimitato, perché dal momento della ricezione del messaggio contenente il codice e l’importo, il beneficiario avrà a disposizione 180 giorni.

Guarda come prenotare un appuntamento 

Fonte  www.caf.acli.it

 
 

 

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l 30 giugno è terminato questo tormentato anno scolastico. Gli insegnati precari e i supplenti possono quindi presentare la domanda per la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), l’indennità mensile di disoccupazione. Attenzione ai tempi per la presentazione delle domande! 

Chi ha diritto alla NASPI? 

Per poter fare la domanda di NASPI bisogna avere, contestualmente, i seguenti requisiti:
– essere disoccupati all’atto della domanda;
– avere 13 settimane (almeno tre mesi) anche non consecutive, di contributi versati nei 4 anni antecedenti alla domanda.

Quando presentare la domanda? 

La domanda di NASPI può essere presentata entro 68 giorni dalla fine del contratto.
Considerando che, di norma, i contratti scolastici terminano alla scadenza del 30 giugno, le domande possono essere presentate dal 1° luglio.
L’indennità NASPI decorre dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro se la domanda è presentata entro i primi 8 giorni, oppure dal giorno successivo a quello di presentazione nel caso in cui questa sia presentata dopo l’ottavo giorno e, comunque, entro il termine di decadenza dei 68 giorni.

Documenti da presentare 

• Documento d’identità e codice fiscale
• Coordinate bancarie / postali (Codice IBAN)
• Copia del contratto di lavoro e ultime tre buste paga di cui si è in possesso
• In caso di richiesta degli assegni per il nucleo familiare, sono necessari il CU e la dichiarazione dei redditi (modello 730/Unico) relativi all’anno 2020 dei componenti il nucleo familiare. Eventualmente la richiesta per gli ANF può essere presentata anche successivamente. 

Importo e durata NASPI 

L’indennità NASPI viene determinata sulla base della retribuzione percepita durante il rapporto di lavoro e viene erogata con un massimale di 1.335,40 euro mensili. Se la retribuzione mensile è stata:
• pari o inferiore a 1.227,55euro, la NASPI mensile sarà pari al 75% della retribuzione stessa.
• superiore a1.227,55 euro l’indennità sarà pari al 75% di 1.227,55 euro più il 25% della differenza tra la retribuzione mensile ed euro 1.227,55.
La NASPI è erogata per un periodo pari alla metà del periodo lavorato nei 4 anni precedenti alla risoluzione del rapporto di lavoro, fino ad un massimo di 24 mesi. 

Prenota un appuntamento 

Gli Operatori del Patronato ACLI sono a tua disposizione per assisterti passo dopo passo nella compilazione e nell’invio della domanda Naspi all’INPS. 

Prenota il tuo appuntamento ti aspettiamo!

fonte - www.patronato.acli.it  

 
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Giovedì, 04 Agosto 2022 08:11

Piccole cose, grandi benefici per la salute

Organizzare la propria giornata con uno stile sano e soddisfacente

 

Piccole cose, grandi benefici per la salute

Alimentazione a base vegetale, esercizio fisico, controllo del peso, non fumare, limitare l'assunzione di alcol e dormire a sufficienza

 

Alzati e muoviti

Imposta un timer e fai una pausa ogni 30 minuti per svolgere le seguenti attività: alzati, allunga le braccia verso il cielo, allunga e ruota il tronco a sinistra e a destra. Poi fai un giretto per far lavorare un po' di più cuore e polmoni. Potresti fare un rapido lavoro domestico (scaricare una lavastoviglie, piegare un carico di biancheria), salire e scendere le scale, prendere la posta o ballare la tua canzone preferita.

Stare troppo seduti aumenta il rischio di obesità, diabete, cancro, malattie cardiache. Una pausa attiva non deve essere per forza fantasiosa. Ad esempio: "Il solo stare in piedi aiuta a migliorare il modo in cui il tuo corpo utilizza la glicemia" (I-Min Lee, ricercatrice senior di esercizi in fisioterapia e professoressa di medicina presso la Harvard Medical School e co-autrice del libro “Epidemiologia dell’attività fisica”).

 

Bevi un po' d'acqua

 Rimanere idratati mantiene ogni cellula del tuo corpo ben funzionante. Assicurati di assumere abbastanza liquidi (che possono provenire da acqua, succo di frutta, o cibi acquosi come frutti di bosco o zuppe). Per scoprire di quanto fluido il corpo ha bisogno, dividere per tre il peso corporeo in chili. (Ad esempio, una persona di 65 kg avrebbe bisogno di 1,5 litri di liquidi al giorno, circa sei tazze). Se non vuoi bere una tazza d'acqua ogni tanto, basta bere una sorsata o due ogni mezz'ora. Controlla di aver soddisfatto le tue esigenze di idratazione entro la fine della giornata.

 

Ogni 2-3 ore

È importante praticare alcune abitudini ogni 2-3 ore. Programmali in momenti in cui ha più senso per la tua giornata, come ad esempio una pausa tra due attività.

Fai uno spuntino

 "Pasti più piccoli e più frequenti possono aiutarti a mantenere l'energia, mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e aumentare la varietà di alimenti nella tua dieta" (Liz Moore, dietista registrata presso il Beth Israel Deaconess Medical Center). Si raccomanda di fare un piccolo spuntino tra una colazione leggera e un pranzo, e poi un altro tra un pranzo leggero e una cena.

Cosa rende ottimo uno spuntino? Moore consiglia mezza tazza di yogurt greco senza grassi con frutti di bosco, una manciata di noci, una mela o una banana con un cucchiaio di burro di arachidi, mezza tazza di cereali integrali con latte, un uovo sodo con cracker integrali o anche solo una piccola porzione di avanzi del tuo ultimo pasto.

 

Sii consapevole

Essere consapevoli significa essere presenti nel momento e cogliere i panorami, i suoni, gli odori e le sensazioni che si stanno provando. Pratica la consapevolezza semplicemente interrompendo ciò che stai facendo e concentrandoti su ciò che i tuoi sensi percepiscono. Mentre ti lavi le mani, ad esempio, nota la temperatura dell'acqua, come le tue mani scivolano l'una sull'altra, che odore ha il sapone, come ti fa sentire il processo.

Oppure fare una breve passeggiata consapevole all'esterno, osservando le forme e i colori delle foglie sugli alberi, l'odore nell'aria, i suoni degli uccelli e come tutto questo ti fa sentire. Questo processo di essere consapevoli è associato a una riduzione dello stress e dell'ansia; miglioramenti nel sonno, nell'umore, nella concentrazione e nella concentrazione; e una migliore gestione del dolore e delle malattie croniche.

Usa delle gocce per gli occhi

 Ci vuole solo un batter d'occhio per mantenere gli occhi umidi, letteralmente. Sbattere le palpebre stimola la produzione di lacrime e oli che lubrificano la superficie oculare. L'invecchiamento rallenta la produzione di lacrime e quando passi molta parte della tua giornata davanti uno schermo elettronico -

TV, smartphone o computer, tutto questo ci fa tenere fisso lo sguardo e sbattere meno le palpebre: possiamo avere quindi gli occhi secchi. La correzione consiste nell'utilizzo periodico di lacrime artificiali durante il giorno. Le gocce non devono essere prive di conservanti a meno che non le usi più di sei volte al giorno.

 

Una volta al giorno

Alcune attività portano ricompense solo facendole una volta al giorno. Trova il tempo per quanto segue.

Impara qualcosa di nuovo

L'apprendimento rafforza le connessioni delle cellule cerebrali esistenti (sinapsi) e ne crea di nuove, il che aiuta a mantenere il pensiero e la memoria nitidi. Più sinapsi costruisci, migliore sarà la forma in cui ti troverai in seguito, man mano che inizi a perdere le sinapsi in modo naturale con l'età. Programma un momento ogni giorno per imparare qualcosa di nuovo, guardare parte di un documentario, ascoltare un nuovo tipo di musica, leggere un libro di saggistica o guardare una interessante lezione su YouTube (provate a cercare "lezione universitaria”, troverete moltissimi video tra i quali scegliere). "Annota ciò che impari e condividi le informazioni con qualcuno nella tua vita. Ciò rafforza il processo di registrazione nel cervello e aiuta a conservare meglio le informazioni ", afferma il dott. Andrew Budson, neurologo e capo di Neurologia cognitiva e comportamentale presso il VA Boston Healthcare System.

Chiacchiera con qualcuno al di fuori della tua famiglia

 La connessione sociale coinvolge a fondo il cervello. E quando hai un'interazione piacevole o significativa con qualcuno, tutto ciò aumenta le connessioni delle cellule cerebrali, migliora l'umore, riduce l'isolamento e la solitudine e può svolgere un ruolo nel ridurre il rischio di malattie croniche e morte prematura. Prova a pianificare una sorta di connessione sociale almeno una volta al giorno. Potrebbe essere solo una visita telefonica con un amico o una chiacchierata con un vicino. "E se ti rivolgi a qualcuno che non vedi ogni giorno, è ancora meglio", dice il dottor Budson,"perché faciliterà nuove connessioni nel tuo cervello, piuttosto che semplicemente rafforzare quelle esistenti”, come afferma nel suo libro “I sette passi per gestire la vostra memoria”.

 

Medita

La meditazione attiva la risposta di rilassamento, antidoto allo stress del corpo. A breve termine, lo stress innesca temporaneamente una cascata di cambiamenti fisiologici che ci preparano a "combattere o fuggire”. Se siamo sempre stressati, tuttavia, questi effetti possono portare a infiammazione cronica, iperglicemia, ipertensione e altro ancora. Stimolare la risposta di rilassamento almeno una volta al giorno, ad esempio meditando, aiuta a ridurre lo stress e rende migliori nell'affrontarlo. Ci sono molti modi per meditare, come fare 10 o 15 minuti di respirazione profonda, yoga, consapevolezza o meditazione trascendentale.

 

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Accade anche questo nelle sale del Patronato Acli: ossia che due lavoratori si mettano a parlare tra loro mentre attendono il colloquio con il medico-legale e scoprano che, pur avendo entrambi avuto un riconoscimento di un danno quantificato con una percentuale del 18% a causa di un infortuniol’importo della rendita che percepiscono è molto diverso. Si rivolgono quindi al consulente del Patronato per trovare risposta al loro dubbio.

Premesso che la rendita viene messa in pagamento dall’Inail quando le conseguenze dell’infortunio o della malattia professionale, intesi come postumi permanenti, sono quantificabili a partire dal 16%; vediamo quali sono gli elementi che ne determinano l’importo.

La rendita risarcisce sia il danno biologico che il danno patrimoniale, pertanto è determinata dalla somma di due quote distinte:

  • La quota per danno biologico calcolata in base a una specifica tabella prevista dalla normativa. Si tratta di un importo areddituale e quindi uguale per tutti, collegato esclusivamente alla percentuale di danno riconosciuto. Ad ogni percentuale corrisponde un determinato importo economico.
  • La quota per danno patrimoniale che dipende invece dalla retribuzione del lavoratore infortunato, dalla percentuale del danno riconosciuto e da un coefficiente di menomazione (retribuzione x percentuale di danno x coefficiente di menomazione = importo quota patrimoniale).

La somma delle due quote determina l’ammontare annuale della rendita che viene poi diviso per 12 mensilità. Ricordiamo che la rendita, avendo natura risarcitoria, è esente dall’Irpef.

Assistenza personalizzata

Il Patronato Acli è a disposizione per la verifica della correttezza della rendita in pagamento e per le valutazioni medico-legali inerenti la percentuale di danno e il coefficiente di menomazione.

Prenota il tuo appuntamento ti aspettiamo!

fonte www.patronato.acli.it

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Dall’annuale rapporto ISTAT sulla condizione degli anziani e il bisogno di assistenza

LA TERZA ETA’ SI PROLUNGA E COSTITUISCE UNA RISORSA PREZIOSA PER LE FAMIGLIE

Sette su dieci “giovani anziani” (65-74 anni) sono completamente autonomi nelle attività di cura personale o della vita domestica

 Nell’ultimo Congresso Provinciale della FAP Acli, e un particolare nella mozione finale, si è tracciata una mappa della condizione e delle necessità emergenti della condizione anziana, che trova ora una conferma di dati e di prospettive nel rapporto Istat che parte con una interessante constatazione:  “…di anno in anno stanno entrando nella fase anziana generazioni che hanno via via sperimentato un avanzamento in termini di istruzione, partecipazione al mercato del lavoro e condizioni economiche. Il livello di istruzione è, in particolare, una determinante fondamentale di tutti i comportamenti socio-demografici e delle condizioni economiche e di salute degli individui, soprattutto in età anziana. Un titolo di studio elevato può Un titolo di studio elevato può garantire, durante la vita attiva, una maggiore protezione in termini occupazionali e un vantaggio retributivo più alto che si riflettono, anche durante la vita da anziano/a, in migliori condizioni economiche…” In particolare “… nel 2004 tre anziani su quattro raggiungevano appena la licenza elementare, nel 2020 sono diventati meno di uno su due. Sono invece raddoppiati, sebbene restino su livelli più bassi, quelli sia con licenza media sia con diploma superiore, e più che raddoppiati quelli con almeno una laurea, anche se sono ancora oggi meno di uno su dieci…”.

 

In sintesi, questa la situazione “fotografata” dall’Istat.

  • Nel 2019 circa 7 milioni di anziani (52,1%) sono autosufficienti nelle attività quotidiane di cura personale e della vita domestica: due su tre sono 65-74enni, il 54% uomini. Oltre 1,6 milioni vivono da soli e i restanti 5,3 milioni in famiglia, rappresentando una potenziale risorsa a sostegno di altri familiari.
  • dopo gli 85 anni gli autonomi crollano al 13% mentre salgono a sette su dieci quelli con gravi riduzioni nell’autonomia (56,7% tra gli uomini e 77,9% tra le donne).
  • Le persone anziane che vivono nel Sud e nelle Isole sono le più svantaggiate, anche a parità di età. Il gap si amplia per le donne: tra le ultra-ottantacinquenni quelle con gravi difficoltà sono il 74,4% al Nord e al Centro e l’85,5% nel Mezzogiorno.
  • Dei 6,4 milioni di anziani con limitazioni gravi o moderate il 33,7% dichiara di non sentirsi adeguatamente aiutato mentre l’aiuto è sufficiente per il 39% e non necessario per il 27,4%. In totale sono circa 4,6 milioni gli anziani con moderate o gravi limitazioni nella cura della persona o della vita domestica che dichiarano di aver bisogno di aiuto per svolgere tali attività.
  • In Italia è la famiglia la principale rete di aiuti informali nell’assistenza agli anziani: il 43,2% degli anziani con ridotta autonomia si avvale in modo esclusivo del supporto dei propri familiari (sia conviventi che non conviventi), il 12,3% insieme ad altre persone che li aiutano, sia che si tratti di personale a pagamento (9,2% dei casi), sia di amici o volontari, comunque, a titolo gratuito (3%).
  • Solo il 9,4% degli anziani con riduzione dell’autonomia è aiutato esclusivamente da persone esterne alla famiglia, di cui il 7,5% solo a pagamento. Il 5,3% dichiara di non ricevere alcun aiuto anche quando vive con altri familiari.
  • In Italia sono circa 7 milioni le persone che si prendono cura, con frequenza almeno settimanale, dei familiari con problemi di salute dovuti all’invecchiamento o a patologie croniche. Quasi 1 milione si dedica invece all’assistenza di persone esterne alla famiglia.
  • I caregiver hanno per lo più tra i 45 e i 64 anni; in questa classe di età sono circa una donna su quattro e circa un uomo su cinque. Anche gli anziani svolgono un ruolo attivo nelle reti informali: sono caregiver il 16,2% dei 65-74enni e il 10% circa degli ultrasettantacinquenni. Non di rado il supporto dei caregiver anziani (1,5 milioni, l’11% degli anziani) è rivolto a un familiare non autonomo, sia in casa (900mila) che fuori (600mila).

In questo contesto emerge chiaramente la necessità di difendere il potere d’acquisto delle pensioni non solo come risposta alle legittime aspettative degli anziani, ma anche come potenziamento delle risorse economiche delle famiglie in un momento di crisi economica.

Da favorire inoltre i percorsi di cambiamento nei servizi sociosanitari che includano i caregiver e i familiari quali attori attivi di tutti i processi di cura

È forse necessario uno sguardo nuovo, aggiornato adeguato ai tempi che cambiano per capire pienamente la storia personale e comunitaria di una popolazione anziana, sempre meno “classe” anagrafica e sempre più area di “competenza, abilità”, sia pur in maniera diversificata.

Le risorse economiche sono importanti, ma contano di più le relazioni sociali: e chi ha tempo da dedicare agli altri fa del bene anche a sé stessi. Per questo vanno promosse nuove forme di partecipazione, compatibili con le numerose variabili personali e ambientali.

…E qualche volta una maggiore attenzione (e rispetto) non guasterebbe da parte del sistema socio sanitario locale, che programma l’orario delle vaccinazioni in pieno pomeriggio 14-19 per una fascia d’età che in quelle ore non  dovrebbe uscire di casa.

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Gli anziani sono tra i soggetti fragili della società. La loro voce è flebile e, specie quando divengono ospiti di una struttura protetta, si tende a considerarli non più parte della società.

Le ACLI di Vicenza aps, da sempre dalla parte delle persone fragili ed inascoltate, non potevano certo restare insensibili di fronte a questa situazione. Una condizione, peraltro, pienamente condivisa dalla Fap Acli, la Federazione anziani e pensionati delle Acli di Vicenza, che soprattutto a seguito del Covid-19 ha attivato una serie di iniziative concrete volte a ridurre gli effetti che la pandemia ha determinato sulla popolazione anziana residente nel Vicentino.

In questo contesto nasce la collaborazione strategica che le ACLI di Vicenza aps hanno deciso di instaurare con la Fondazione Opera immacolata concezione Onlus, frutto delle preziose risorse del 5 per mille dell’Irpef destinato dai cittadini proprio all’Associazione vicentina.

Un progetto condiviso tra ACLI di Vicenza aps e Fondazione Opera immacolata concezione Onlus, che ha portato alla donazione di materiali fondamentali per la quotidiana attività delle tre strutture vicentine della Fondazione: Centro servizi San Giovanni in Monte di Barbarano Vicentino, Centro servizi Guido Negri di Thiene e Centro servizi Giovanna Maria Bonomo di Asiago, per oltre 24mila euro.
“Questa donazione ci inorgoglisce – commenta il presidente delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon – in quanto risponde pienamente alla mission aclista di stare dalla parte dei più deboli, nel caso specifico delle persone fragili. Tanto più che i materiali consegnati ai tre Centri servizi della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus sono frutto delle risorse del 5 per mille dell’Irpef – annualità 2020 destinato dai cittadini alla nostra Associazione”.

Dalla parte degli anziani, dunque, ma anche di chi opera concretamente nel territorio per contrastare la loro emarginazione. “Condividiamo pienamente l’iniziativa portata avanti dalle ACLI di Vicenza aps – sottolinea il segretario provinciale della Fap Acli di Vicenza, Andrea Luzi – in quanto riteniamo che i Centri servizi della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus rispondano alla duplice esigenza di assistere gli anziani non più autosufficienti, ma al contempo di contrastare quel triste fenomeno, che è la solitudine, nei casi più gravi la depressione, particolarmente acuito dalla pandemia da Covid-19”.

Soddisfazione per la collaborazione anche da parte della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus che, come osserva il direttore generale Fabio Toso: “Fin dalle sue origini, quasi settant’anni fa, è unita da un filo rosso alle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. Non solo perché, la sig.na Nella Berto (nostra fondatrice insieme a don Antonio Varotto e al prof. Angelo Ferro) nel 1950, poco più che ventenne, iniziò a lavorare nella vostra sede padovana. Qui nell’estate del 1955 conobbe don Antonio Varotto e con lui iniziò a progettare quella che oggi è una Fondazione con dodici sedi tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ma, anche, perché la nostra Fondazione, come le Acli, si fonda sul Messaggio Evangelico e sull’insegnamento della Chiesa. Da sempre promuoviamo azioni che assicurino uno sviluppo integrato di tutti i nostri professionisti che provengono da ben 30 paesi diversi. La cooperazione fra culture ed etnie diverse è una ricchezza per i nostri ospiti e per tutta la nostra realtà”.

Dal canto loro Paola Merlin, direttrice dei Centri servizi della Fondazione Opera immacolata concezione Onlus di San Giovanni in Monte e Guido Negri e Sonia Cavallo, direttrice Centro servizi Giovanna Maria Bonomo concludono con: “un sentito ringraziamento alle Acli di Vicenza aps per l’importante donazione. Gli strumenti donati contribuiranno a migliorare la cura prestata ai nostri ospiti, quindi la qualità di vita e il benessere della persona. Da sempre nei nostri centri servizi operiamo mettendo al centro l’ospite ritenendo che, dopo aver dedicato la sua vita al lavoro, alla famiglia e alla società sia meritevole di assistenza amorevole secondo il precetto dell’ «ama il prossimo tuo come te stesso".

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    INVALIDITA'

        CIVILE

Soglie e benefici economici dell’invalidità civile 

 

Dott. Roberto Pinotti, medico legale

 

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Finanziato con fondi del 5 per mille dell’Irpef annualità 2020

 

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