Articoli filtrati per data: Aprile 2025
Truffe online: l’INPS segnala SMS fraudolenti
L’INPS avvisa i cittadini su campagne di phishing in corso e spiega come riconoscere le comunicazioni ufficiali senza rischiare frodi.
L’INPS avvisa i cittadini di nuovi tentativi di phishing che utilizzano falsi SMS per cercare di ingannare i malcapitati. Riconoscerli è facile, perché quelli autentici non contengono mai link cliccabili e servono ad informare gli utenti dell’esistenza di nuove comunicazioni disponibili nell’area riservata (MyINPS).
Tutte le notifiche relative a lavorazioni di pratiche o pagamenti sono inviate esclusivamente tramite SMS informativi che non contengono collegamenti (link) attivi.
Nel contesto delle tante truffe che stanno circolando, dunque, l’Istituto Nazionale di Previdenza invita i cittadini a non cliccare mai su link presenti in messaggi sospetti, che potrebbero portare a siti fraudolenti.
INPS: come riconoscere un SMS fraudolento
L’INPS fornisce alcune indicazioni fondamentali per distinguere gli SMS veri da quelli fraudolenti:
- nessun link cliccabile – gli SMS ufficiali dell’INPS non includono mai link che possano essere cliccati e se un messaggio contiene un collegamento a un sito web, si tratta quasi sicuramente di una truffa;
- consultazione tramite area riservata – per visualizzare le comunicazioni ufficiali dell’INPS, gli utenti sono invitati ad accedere sempre all’area riservata MyINPS, utilizzando SPID o CIE per garantire la massima sicurezza;
- messaggi puramente informativi – gli SMS ufficiali non richiedono mai azioni urgenti come cliccare su un link o fornire dati sensibili. Si limitano ad informare della disponibilità di nuove comunicazioni nel proprio profilo online.
Protezione dati: più sicurezza tramite MyINPS
In caso di dubbi, l’INPS invita i cittadini a consultare solo l’area riservata MyINPS, che è protetta da un sistema di autenticazione sicura tramite SPID o CIE.
Gli utenti devono accedere sempre ai propri dati tramite il portale ufficiale (o tramite l’App INPS Mobile), evitando di rispondere a messaggi che richiedono informazioni personali o che presentano link sospetti.
Cosa fare se si riceve un SMS sospetto
Nel caso in cui si riceva un SMS che sembra provenire dall’INPS ma che contiene un link o richieste di informazioni sensibili, l’Istituto raccomanda di non cliccare sui link presenti nell’SMS, non fornire mai dati sensibili (come il codice fiscale, il PIN, o i dati della carta di credito) e segnalare immediatamente l’incidente utilizzando i canali ufficiali dell’INPS, come il numero verde o il servizio online.
Titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale sono esclusi dal calcolo dell’ISEE.
Dal 3 aprile 2025, è possibile presentare un nuovo ISEE che esclude i Titoli di Stato fino a un massimo di 50.000€ per nucleo familiare. Questo è reso possibile da un decreto direttoriale pubblicato il giorno precedente. Vediamo i punti chiave:
Chi è interessato:
- Chi ha già un ISEE 2025 e possiede Titoli di Stato (potrebbe beneficiare di una riduzione).
- Chi non ha ancora presentato l'ISEE 2025 (il calcolo verrà effettuato tenendo conto della nuova normativa).
Titoli di Stato Esclusi: BOT, BTP, CCTeu, buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato) e libretti di risparmio postale.
Periodo di Riferimento:
- ISEE ordinario: Titoli posseduti nel 2023.
- ISEE corrente: Titoli posseduti nel 2024.
Obbligo? No, l'ISEE 2025 esistente rimane valido fino alla fine dell'anno. La nuova DSU è necessaria solo se si desidera escludere i Titoli di Stato dal calcolo.
Impatto: L'ISEE si riduce in base al valore dei Titoli di Stato e al numero dei componenti del nucleo familiare influisce sul ricalcolo.
Quali Titoli Indicare: La scelta dei titoli da escludere è indifferente, purché non si superi il limite di 50.000€. C'è un'eccezione per il genitore non coniugato/non convivente attratto nel nucleo del figlio minorenne/studente universitario.
Implicazioni e consigli:
Valutare la convenienza: Chi possiede Titoli di Stato dovrebbe valutare se la presentazione di una nuova DSU (e quindi un nuovo ISEE) è vantaggiosa.
Ecco come incidono sull’ISEE buoni e libretti di risparmio
l valore dell’ISEE è determinato dalla somma del reddito complessivo familiare e dal 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare, il tutto diviso per la scala di equivalenza in base alla composizione del nucleo familiare.
Vediamo alcuni esempi pratici:
Una famiglia con un reddito di 20.000 euro, un patrimonio totale di 80.000 euro (di cui 50.000 euro in buoni fruttiferi), una casa di proprietà con valore immobiliare completamente abbattuto dalla detrazione per abitazione principale e composta da 4 membri, avrà un ISEE calcolato così:
Il 20% di 80.000 euro è 16.000 euro, che diviso per la scala di equivalenza (che è 2,46 per una famiglia di 4 persone) genera un valore di 6.504 euro.
L’ISEE totale della famiglia sarebbe quindi pari a 26.504 euro (20.000 di reddito + 6.504 patrimoniale).Escludendo invece i 50.000 euro di buoni, il patrimonio scenderebbe a 30.000 euro:
Il 20% di 30.000 euro è 6.000 euro, diviso per la stessa scala di equivalenza (2,46), porta a un valore patrimoniale di 2.439 euro circa.
L’ISEE totale diventa dunque 22.439 euro, ovvero circa 4.000 euro in meno.
Una famiglia composta da due genitori e due figli, che utilizza l’ISEE soltanto per ottenere l’Assegno Unico Universale, potrebbe essere inutile. Se, per ipotesi, questa famiglia avesse 10.000 euro in buoni fruttiferi e un ISEE già attestato a 17.000 euro, non otterrebbe alcun vantaggio concreto da un abbassamento dell’ISEE grazie alla nuova norma.
Tempistica: Poiché la possibilità è operativa dal 3 aprile, è consigliabile, per chi è interessato, procedere con la nuova DSU il prima possibile per beneficiare subito dei vantaggi (ad esempio, per l'accesso a bonus e agevolazioni).
Documentazione: Preparare la documentazione relativa ai Titoli di Stato posseduti nel periodo di riferimento (2023 per ISEE ordinario, 2024 per ISEE corrente) per facilitare la compilazione della DSU.
Genitore Non Coniugato/Non Convivente: prestare particolare attenzione alla regola specifica per questo caso.
In sintesi, la nuova normativa offre un'opportunità di ridurre l'ISEE per chi possiede titoli di Stato, ma è importante valutare attentamente la convenienza e agire tempestivamente se si desidera beneficiare di tale riduzione.
Per appuntamenti telefonare al numero 0444955002 OPPURE online su myCAF.it.
Rimborso delle spese sanitarie in caso di infortunio o malattia professionale: come funziona?
Hai subito un infortunio sul lavoro e ti stai chiedendo se puoi chiedere il rimborso di un farmaco o di una particolare terapia e a chi inoltrare tale richiesta?
Cerchiamo di chiarire alcuni aspetti. Anzitutto, il diritto dei lavoratori infortunati o che hanno contratto una malattia professionale a tutte le cure necessarie, senza oneri a loro carico, è un principio sancito dal Testo Unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
In caso di infortunio o malattia professionale, l’Inail deve garantire ai lavoratori tutte le cure necessarie, senza che le spese ricadano sugli stessi. Esiste, tuttavia, una condizione fondamentale: ossia che le prestazioni (farmaci, interventi, terapie, ecc.) siano riconosciute necessarie dai medici dell’Inail stesso ai fini del miglioramento dello stato psico-fisico e del reinserimento lavorativo e siano ovviamente correlate alla patologia derivante da infortunio o malattia professionale.
Una seconda condizione è che il diritto al rimborso è valido durante il periodo di inabilità temporanea assoluta (ossia l’assenza dal lavoro a causa delle conseguenze dell’infortunio) e comunque anche dopo, laddove vi sia un riconoscimento di postumi permanenti, a prescindere dalla percentuale riconosciuta.
Quali sono le spese rimborsabili?
- Visite specialistiche e accertamenti diagnostici (che in molti casi vengono prescritte dall’Inail stesso ed effettuate presso strutture convenzionate).
- Ricoveri ospedalieri.
- Interventi chirurgici.
- Terapie riabilitative.
- Cure mediche e farmaci.
- Dispositivi medici e protesici.
- Ticket sanitari.
Non sono invece rimborsabili
- Prestazioni sanitarie non correlate all’infortunio.
- Spese per visite specialistiche private non autorizzate dall’Inail stesso.
- Eventuali differenze di costi per ricoveri in cliniche private.
- Spese per familiari o badanti durante le degenze.
Affinché le spese sanitarie vengano rimborsate, è necessario che siano state prescritte o preventivamente autorizzate dall’Inail. Per questo motivo è importante che il lavoratore contatti preventivamente l’Istituto, per ottenerne l’autorizzazione. Inoltre, il lavoratore deve sempre conservare le fatture e le ricevute fiscali relative alle spese sostenute che, in un secondo momento, dovranno essere trasmesse all’Inail.
Il Patronato Acli è a tua disposizione per tutte le informazioni e l’assistenza amministrativa e medico legale necessaria per proteggere i tuoi diritti, trova la sede a te più vicina.
LA GESTIONE DELL’EREDITA’
LA GESTIONE DELL’EREDITA’
QUANDO SI RENDE NECESSARIA LA NOMINA DI UN CURATORE
Si parla di eredità giacente quando non c’è un erede che accetta i beni oggetto della stessa, rischiando quindi che essi non siano adeguatamente conservati per l’assegnazione definitiva a chi ha il diritto di riceverli.
In questi casi si deve provvedere, con una specifica procedura, alla nomina di un curatore dell’eredità giacente per preservare il patrimonio e individuare correttamente i destinatari dello stesso.
Argomenti:
Gestione dei rifiuti in Italia c’è ancora molta strada da fare
“Non sta a noi dire se sia giusto o meno procedere all’ampliamento del termovalorizzatore di Schio, ma una cosa è certa: occorre andare nella direzione del riutilizzo, del riciclo di materiale e del recupero energetico. Soltanto così sarà possibile valorizzare i rifiuti. Se decidessimo di sostituire il termovalorizzatore di Schio, che ogni anno tratta 83558 tonnellate di rifiuti, producendo energia elettrica per 24300 MWhe, con dei pannelli fotovoltaici e le relative infrastrutture, bisognerebbe installarne 31151, che occuperebbero un’area corrispondente a 22/25 campi da calcio”. Con queste parole ieri sera, all’auditorium comunale di Marano Vicentino, è intervenuto l’ing. Andrea Alessandro Marsiglio, nell’ambito dell’incontro pubblico “La gestione dei rifiuti in Italia e l’analisi critica del ruolo dei termovalorizzatori all’interno della gerarchia dei rifiuti”, promosso dal CIRCOLO ACLI MARANO VICENTINO aps, con il patrocinio del Comune di Marano Vicentino, introdotto dal presidente del Circolo Carlo Cavedon.
“La raccolta differenziata come il riciclo sono ancora molto carenti – ha spiegato Marsiglio - e questo significa che i rifiuti non vengono valorizzati e spesso gli impianti di trattamento sono troppo pochi o inefficienti e molti dei rifiuti prodotti sono destinati allo smaltimento in discarica”.
In questo contesto, inevitabilmente, i termovalorizzatori rappresentano una possibile soluzione. “Il tema dei termovalorizzatori è spesso esaltato o demonizzato in base a considerazioni politiche, ideologiche o puramente economiche – ha aggiunto Marsiglio - trascurando il suo collocamento all’interno della scala gerarchica e all’interno dell’economia circolare. Il recupero energetico pur svolgendo un ruolo utile, consuma risorse e provoca un’alterazione ambientale, per questo lo si colloca nel penultimo gradino della scala gerarchica. Logicamente la termovalorizzazione dei rifiuti è preferibile rispetto allo smaltimento in discarica che arreca un danno quasi otto volte maggiore e secondo questa logica se il rifiuto non viene riutilizzato o riciclato può essere incenerito. Questo concetto spesso viene frainteso e, come succede in Europa, si predilige l’incenerimento dei rifiuti rispetto alla loro valorizzazione nel riuso e nel riciclo”.
Il vantaggio offerto dal termovalorizzatore è il suo funzionamento continuo. “L’impianto funziona 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Nel 2024 il termovalorizzatore di Schio – ha concluso Marsiglio - ha prodotto 36771 MWhe, di cui auto consumata 12.480 Mwhe, per un totale di energia elettrica ceduta di 24.300 MWhe. I rifiuti trattati nell’impianto sono: stati 57.800 tonnellate (rifiuti urbani), 22366 tonnellate (rifiuti speciali), 3393 tonnellate (rifiuti sanitari). Per un totale di rifiuti trattati pari a 83.558 tonnellate. I rifiuti in uscita dall’inceneritore nel 2024 sono stati: 12963 tonnellate (ceneri pesanti), 3236 tonnellate (ceneri leggere), 1588 tonnellate (residui di trattamenti) esportate in Germania. Il totale dei rifiuti in uscita è stato di 18217 tonnellate”.
La gestione dei rifiuti in Italia l'11 aprile a Marano Vicentino
“La gestione dei rifiuti in Italia e l’analisi critica del ruolo dei termovalorizzatori all’interno della gerarchia dei rifiuti” è il tema dell’incontro promosso dal CIRCOLO ACLI MARANO VICENTINO aps, con il patrocinio del Comune di Marano Vicentino, il prossimo venerdì 11 aprile alle 20.30 all’auditorium comunale di Marano Vicentino.
“Il tema della gestione dei rifiuti è complesso e di grande rilevanza per la nostra società. L’incontro in programma – spiega il presidente del CIRCOLO ACLI MARANO VICENTINO aps, Carlo Cavedon - rappresenta un’opportunità di informazione e dibattito aperto sul tema, con particolare focus sul ruolo della tecnologia della termovalorizzazione”.
Il dibattito sarà introdotto dalla presentazione dell’ing. Andrea Alessandro Marsiglio di una panoramica esaustiva dell’attuale situazione della gestione dei rifiuti in Italia ed Europa, supportata da una sintesi del quadro normativo, da un’attenta analisi dei dati Ispra ed Ava e dall’esperienza personale. L’obiettivo è favorire la formazione di opinioni consapevoli e stimolare un dibattito costruttivo basato su di esse.
Bonus luce più ricco per le famiglie a basso reddito
l cosiddetto “Decreto bollette 2025” ha introdotto un contributo straordinario di 200 euro sulla bolletta dell’energia elettrica dell’abitazione di residenza per tutti i nuclei familiari con un ISEE in corso di validità inferiore a 25 mila euro. Ciò permetterà a un numero maggiore di famiglie di beneficiare di uno sconto diretto sulla bolletta della luce.
Non è necessario presentare alcuna domanda, ma sarà sufficiente essere in possesso di un ISEE in corso di validità al di sotto di 25 mila euro per godere dell’agevolazione in bolletta.
Il contributo straordinario si aggiunge all’eventuale Bonus sociale luce ordinario.
Il bonus sociale luce: cos’è
Il bonus sociale luce è un’agevolazione pensata per le famiglie con maggiori difficoltà economiche, che prevede uno sconto sulla bolletta dell’energia elettrica dell’abitazione di residenza.
Il bonus spetta in base all’ISEE, un indicatore che rappresenta la situazione economica di una famiglia e determina il diritto a vari sussidi e servizi pubblici.
Il bonus sociale luce: i requisiti
Il bonus sociale luce ordinario spetta ai nuclei familiari con un ISEE fino a 9.530 euro.
Ci sono altre due categorie che possono beneficiare del bonus luce ordinario:
- le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico e un indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro;
- le persone che hanno un disagio fisico accertato e che sono in gravi condizioni di salute che richiedono l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali salvavita. In questo caso, lo sconto spetta indipendentemente dalla situazione economica. I nuclei familiari con un ISEE inferiore a 9.530 euro potranno godere sia del Bonus luce per “disagio fisico” che il Bonus luce per “disagio economico”.
Per ottenere il Bonus uno dei componenti del nucleo familiare deve essere l’intestatario del contratto di fornitura elettrica per usi domestici dell’abitazione di residenza.
Bonus gas
Oltre il Bonus luce, esiste anche il Bonus Sociale Gas Naturale. Questo bonus fornisce uno sconto sulla bolletta del gas.
Anche in questo caso, lo sconto in bolletta spetta alle famiglie con ISEE inferiore a 9.530 euro. L’importo dello sconto è determinato dal numero di componenti del nucleo familiare e dalla zona climatica.
Domanda Bonus luce e gas
Il bonus luce e gas ha una durata di 12 mesi, da rinnovare ogni anno tramite il calcolo aggiornato dell’ISEE del proprio nucleo familiare.
Ciò significa che una volta riconosciuti i requisiti per ricevere i Bonus tramite l’ISEE, non è richiesta la presentazione di alcuna domanda. Lo sconto verrà riconosciuto direttamente in bolletta.
ACLI SERVICE VICENZA è a disposizione per il calcolo gratuito dell’ISEE (appuntamenti al numero 0444955002 OPPURE online su myCAF.it.
Modalità e tempi per ottenere la Pensione Anticipata: chiarimenti
I requisiti e le condizioni per ottenere la Pensione Anticipata ordinaria dipendono da molti fattori, tra i quali la data di inizio dell’attività lavorativa e quindi del versamento contributivo nella singola gestione previdenziale.
Facciamo chiarezza
Per i lavoratori che, nella singola gestione, hanno contribuzione che parte da data antecedente all’01/01/1996 (sistema misto), il diritto a pensione anticipata richiede attualmente il seguente requisito contributivo: 41 anni e 10 mesi per le donne, e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Questo requisito contributivo è assoggettato nel tempo ad aumento per adeguamento ai cosiddetti incrementi delle aspettative di vita.
Per i lavoratori invece che, nella singola gestione, hanno il primo contributo che si colloca a partire dal 01/01/1996 in poi (sistema contributivo), è previsto un ulteriore canale di accesso a pensione anticipata, esercitabile al raggiungimento dei seguenti requisiti:
- 64 anni di età;
- 20 anni di contribuzione “effettiva”;
- importo pensionistico maturato non inferiore a 3 volte l’Assegno Sociale Inps (ridotto a 2,8 l’AS per donne con un figlio, e a 2,6 l’AS per donne con due o più figli):
Anche questi due requisiti (64 anni di età, 20 anni di contribuzione) sono assoggettati nel tempo ad aumento per adeguamento ai cosiddetti incrementi delle aspettative di vita.
Questa specifica tipologia di trattamento viene riconosciuta nei limiti di un importo lordo mensile non superiore a cinque volte il trattamento minimo Inps (€ 2.993,05 lordi mensili per il 2024), tetto pensionistico mensile operativo fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.
La pensione anticipata ha prima decorrenza utile fissata a tre mesi dalla data di raggiungimento del requisito contributivo.
Esempio: la sig.ra Francesca, dipendente privata 63enne, raggiungerà 41 anni e 10 mesi di contribuzione il 15 marzo 2025. Previa cessazione del rapporto di lavoro, potrà quindi conseguire il diritto a pensione anticipata con prima decorrenza utile 1° luglio 2025.
Altre vie d’uscita
Accanto alla Pensione Anticipata ordinaria, esistono ulteriori tipologie di anticipo pensionistico aventi requisiti di accesso e condizioni specifiche: Pensione anticipata flessibile c.d. “Quota 103”, Pensione anticipata per lavoratori “precoci”, Pensione di anzianità in “opzione donna”, Indennità Ape Sociale.
Prenota la tua consulenza previdenziale
Per un’analisi completa e consulenza personalizzata sulla posizione assicurativa e sui possibili canali di accesso alla pensione, nonché per l’inoltro della domanda di pensione, è possibile rivolgersi alla sede del Patronato Acli più vicina: prenota qui il tuo appuntamento.
FARMACI E INTEGRATORI
RISORSE UTILI MA DA GESTIRE CORRETTAMENTE
Il nome corretto è polifarmacoterapia, in pratica significa quando si assumono contemporaneamente più farmaci, sia con prescrizione medica (ricette) che acquistati direttamente in farmacia (farmaci da banco) su scelte personali.
Inoltre, in molti supermercati ci sono reparti di parafarmacia e sugli scaffali “normali” sono reperibili gli integratori alimentari che possono talvolta interferire con i farmaci stessi.
Una disponibilità di prodotti che aumenta l’uso di queste sostanze, soprattutto nella terza età, quando si manifestano più patologie o disturbi cronici.
Importante fare attenzione sempre a possibili interferenze o agli effetti collaterali, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni del medico e ai consigli del farmacista di fiducia, segnalando tempestivamente le situazioni di criticità.
Argomenti
Le principali novità del 730/2025
Riportiamo le più importanti novità riguardanti il nuovo Modello 730 per la dichiarazione dei redditi 2025 – periodo d’imposta 2024:
- Ampliamento della platea
da quest’anno il contribuente può utilizzare il modello 730 anche per dichiarare alcune fattispecie reddituali per le quali in precedenza era necessario presentare anche il modello REDDITI PF. In particolare, all’interno del Mod. 730/2025 sono quindi stati aggiunti due nuovi quadri, M e T, con cui possono essere dichiarate rispettivamente le seguenti fattispecie:– i redditi soggetti a tassazione separata e imposta sostitutiva, nonché i dati relativi alla rivalutazione dei terreni
– le plusvalenze di natura finanziaria oltre alla rivalutazione delle quote di partecipazioneper le quali, fino allo scorso anno, il contribuente, in via generale, era chiamato a presentare i quadri RM e RT del Mod. REDDITI PF. Continua, invece, ad essere utilizzato il 730 ed il quadro aggiuntivo RM, in presenza di indennità di fine rapporto da soggetti che non rivestono la qualifica di sostituti d’imposta (ad. Esempio TFR per le badanti).
- Modifica scaglioni di reddito e delle aliquote IRPEF
prevista una riduzione da quattro a tre scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote. - Rimodulazione della detrazione di lavoro dipendente
dal periodo d’imposta 2024 è innalzata da 1.880 € a 1.955 in caso di reddito complessivo non superiore a 15.000 €.
Nulla è stato previsto per le pensioni e gli assegni ad esse equiparati. - Bonus Tredicesima
nell’anno 2024 per i lavoratori dipendenti con reddito non superiore a 28.000 € che rispettino determinate condizioni è riconosciuta un’indennità di importo paria 100 €. Se l’agevolazione non è stata richiesta in busta paga può essere riconosciuta in sede di presentazione del Mod. 730/2025. - Modifica alla detrazione per il personale del comparto sicurezza e difesa
per il periodo dal 01/01/2024 al 31/12/2024, la detrazione per il comparto sicurezza e difesa spetta per un importo massimo di 610,50 euro ai lavoratori che nell’anno 2023 hanno percepito un reddito da lavoro dipendente non superiore a 30.208 €. - Locazioni brevi
I redditi derivanti da contratti di locazione breve sono assoggettati ad imposta sostitutiva (cedolare secca) con aliquota pari al 26% nel caso di opzione per tale tipo di regime; la predetta aliquota è ridotta al 21% per una sola unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.
Qualora nel corso del 2024 siano stati destinati a locazione breve più di 4 appartamenti, non può essere utilizzato il Mod. 730, ma deve essere utilizzato il Mod. REDDITI PF.
Il medesimo regime fiscale si applica anche ai corrispettivi lordi derivanti dai contratti di sublocazione e dai contratti a titolo oneroso, stipulati nelle medesime forme descritte, conclusi dal comodatario ed aventi ad oggetto il godimento dell’immobile da parte di terzi. - Rimodulazione delle detrazioni per oneri
per i contribuenti titolari di reddito complessivo a 50.000 €, è prevista una riduzione di 260 € dell’ammontare della detrazione dall’imposta lorda spettante per l’anno 2024. - Detrazione Superbonus
per le spese sostenute nel 2024 rientranti nel Superbonus, salvo eccezioni, si applica la percentuale di detrazione del 70%. Per le spese sostenute a partire dal 01/01/2024 la detrazione è rateizzata in 10 rate di pari importo da chi presta l’assistenza fiscale. - Detrazione per Sismabonus ed eliminazione delle Barriere architettoniche
per le spese sostenute a partire dal 01/01/2024 la detrazione è rateizzata in 10 rate di pari importo. - Bonus mobili
per il 2024 il limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici è di 5.000 euro. - Patrimoni all’estero imposte IVIE e IVAFE
l’aliquota dell’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (IVIE) passa dal 7,6 per mille al 10,6 per mille, mentre l’aliquota sui prodotti finanziari (IVAFE) detenuti in Stati e Territori a regime fiscale privilegiato passa dal 2 per mille al 4 per mille.
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